La lunga cronometro di Cesena finisce come tutti si aspettavano, con Remco Evenepoel più veloce di tutti ma non è una prestazione dominante come quella messa nella prima tappa. Il campione del mondo valuta male le sue forze, partendo troppo forte e paga nella seconda parte della cronometro. Alla fine riesce a battere il gallese Geraint Thomas di solo un secondo e si riprende la maglia rosa. Nonostante non sia una stata la migliore giornata del belga, il vantaggio nei confronti dei rivali, Primos Roglic in testa, è aumentato ma non quanto ci si sarebbe potuti aspettare. Il gallese è dietro di 45 secondi, due davanti allo sloveno e a Teo Geoghegan Hart, che ha fatto una cronometro straordinaria. Il Giro non ha un padrone e questa, forse, è la notizia migliore per gli amanti del ciclismo.
Una cronometro da specialisti
Una tappa come questa, che gli stessi organizzatori hanno descritto come “perfettamente piatta” sembra fatta apposta per uno come Remco Evenepoel, che ha già dominato nella prima prova contro il tempo del Giro 2023. Naturalmente, dal dire al fare c’è di mezzo un mare lungo 35 chilometri con alcune curve da prendere con la massima cautela. A complicare non poco le cose, come successo in questa prima settimana della corsa rosa, il maltempo; se dovesse piovere parecchio, spingere al massimo potrebbe rivelarsi quasi impossibile, visto l’asfalto molto scivoloso.
A parte il campione del mondo, diversi uomini di classifica se la cavano benissimo nelle cronometro, il che potrebbe limitare gli sconvolgimenti previsti per questa lunga cronometro. Primos Roglic, dopo l’attacco di ieri nel finale, cercherà di mettere un’altra prova convincente ma occhio alla coppia dei britannici della Ineos Tao Geoghegan Hart e Geraint Thomas, che nel finale avevano messo una bella azione. Altrettanto bene potrebbe fare il capitano della UAE Emirates João Almeida, che nella prima cronometro aveva messo un gran tempo.
L'acuto di Stefan Küng
Come temevano tutti, gran pioggia in Romagna; tante pozzanghere e rotatorie molto scivolose da prendere con la massima cautela. Visto che si parte nell’ordine inverso rispetto alla generale, tra i primi ad affrontare il tracciato ci sono ben pochi specialisti della lotta contro il tempo. Temperature autunnali, pioggia battente, non il massimo per chi ha già nelle gambe una prima settimana faticosissima. Iniziano ad arrivare i primi tempi ma l’impressione è che gli specialisti, quando le condizioni meteo dovrebbero migliorare, non avranno grossi problemi a batterli. Tra i primi ad arrivare, occhio al tempo di Michael Hepburn: la Jayco-Alula ha un gruppo di specialisti niente male e batte il tempo dell’azzurro Edoardo Affini di quattro secondi. Attorno alle 15:30 scendono in campo alcuni dei possibili outsider per questa lunga cronometro; con l’olandese Bauke Mollema che sta volando, si presenta alla partenza lo svizzero Stefan Küng, che potrebbe davvero fare molto bene oggi. L’olandese prende il posto di Hepburn con 42.23 ma alle sue spalle c’è chi potrebbe fare ancora meglio, incluso l’americano McNulty e il campione di Francia Bruno Armirail.
Lo stillicidio di ciclisti al traguardo di Cesena si sussegue, con alcuni risultati sorprendenti, come il buon tempo messo da Ben Healy, che, evidentemente, non ha sofferto troppo i 200 chilometri di fuga di sabato. L’asfalto si sta asciugando ma ora è il vento a creare qualche grattacapo ai ciclisti. Il campione transalpino delle Groupama mette un gran tempo, infliggendo un minuto di distacco a Mollema. Neanche il tempo di sedersi sulla poltrona del vincitore ed Armirail è già costretto a rialzarsi, visto il gran tempo del compagno di squadra Stefan Küng. Gran bella prova quella dello svizzero ma la sensazione è che si possa fare ancora meglio. Alla fine, dopo la lunga attesa, prendono il via i leader della generale, per un finale che si preannuncia al calor bianco.
Thomas chiude fortissimo
Uno dietro l’altro partono tutti i favoriti, dall’azzurro Damiano Caruso, che va fortissimo al primo parziale, a Geraint Thomas, allo stesso Roglic. Quando parte il campione del mondo e la maglia rosa Leknessund, il palcoscenico è pronto per un finale emozionante, giocato sul filo dei secondi. Una delle possibili sorprese di giornata, il britannico Geoghegan Hart è il più veloce al primo intermedio, battuto subito dopo dal compagno di squadra Thomas. La pedalata dello sloveno non è male, ma quando arriva al parziale il suo ritardo è già abbastanza evidente. I primi verdetti della grande sfida del giorno, quella tra Evenepoel e Roglic, arrivano dal GPS, che segnala come il belga abbia già inflitto 27 secondi di distacco allo sloveno ancora prima dell’intermedio. Se le cose dovessero continuare così, il ritardo al traguardo sarebbe di quelli importanti. All’arrivo il siciliano Caruso chiude con un tempo niente male; non abbastanza da salire sul podio provvisorio ma davvero una bella prova la sua.
Ci vuole parecchio prima che qualcuno metta a rischio il primato dello svizzero ma il duo della Ineos sembra davvero volare. Quando sull’arrivo si presenta Geoghegan Hart è chiaro che sarà una questione di secondi. Il britannico tiene duro e chiude con un paio di secondi di vantaggio, mettendo una cronometro davvero molto positiva. Geraint Thomas non è molto lontano e potrebbe portargli via il primo posto parziale. Evenepoel, nel frattempo, inizia a calare la frequenza, segno che, forse, è andato un po’ troppo forte nei primi 10 chilometri. Il gallese viene dalla pista e riesce a tenere duro quanto basta per mettere la ruota avanti di circa un secondo: 41’25”, ottimo tempo il suo. Roglic, che sembrava sul punto di perdere parecchio, sembra finalmente iniziare a carburare, migliorando nell’ultima parte della cronometro. Al terzo intermedio arriva la conferma che il campione belga ha dosato male le forze, arrivando con lo stesso tempo di Geraint Thomas.
Evenepoel soffre ma vince lo stesso
Nel frattempo la maglia rosa non riesce a reggere il ritmo degli altri e perde parecchi secondi: a questo punto Leknessund dovrà dire addio alla vetta della generale. Roglic chiude in netto recupero con un 41’41” che vuol dire 16 secondi persi nei confronti di Thomas, un risultato che, viste le previsioni della vigilia, è comunque positivo per lo sloveno. La domanda di tutti è se Evenepoel riuscirà a riprendere un ritmo tale da mettere la ruota davanti al ciclista gallese. Il campione belga stringe i denti e chiude con un vantaggio minimo, inferiore al secondo. Tutta un’altra storia rispetto alla prestazione dominante messa nella prima cronometro ma comunque una vittoria e 17 secondi sul rivale principale per la classifica generale.
Quando arriva sul traguardo Leknessund, arriva la conferma che tutti stavano aspettando. La maglia rosa torna sulle spalle del campione del mondo, che quindi riesce a rispondere alle aspettative del pubblico. Il belga, però, non ha schiantato la concorrenza come i più avevano previsto, mostrando quanto abbia speso sulle montagne e, magari, come le cadute abbiano incrinato una macchina fino ad ora quasi perfetta.
Il giorno di riposo arriva proprio al momento giusto per Evenepoel. La seconda settimana del Giro 2023 vede una classifica ancora ravvicinata e nessun verdetto definitivo: viste le aspettative, un risultato niente affatto scontato.Classifica di tappa e generale
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