Giro d'Italia, le montagne sorridono a Healy ma a Bergamo trionfa McNulty

Dopo pochi chilometri parte una fuga importante e il gruppo lascia fare. Sui tre GPM lombardi sono l'irlandese ed il colombiano Rubio a dividersi i punti in palio. Sulla Roncola Alta, però, Healy se ne va con Frigo e l'americano, che li beffa in volata

Fonte: Twitter (@TeamEmiratesUAE)
Fonte: Twitter (@TeamEmiratesUAE)

L’ultima tappa prima della giornata di riposo ha lasciato la generale più o meno invariata ma i tanti GPM hanno visto la gran prova dell’irlandese Ben Healy, che si avvicina molto a Davide Bais. La fuga parte quasi subito e rimane compatta sulle prime salite, per disintegrarsi sulla Roncola Alta. A uscirne meglio sono Healy, Marco Frigo e l’americano Brandon McNulty, che sul traguardo di Bergamo riesce a mettere la ruota davanti a tutti.

Al pronti via è subito tempo di fuga, con una quindicina di ciclisti che seguono Velasco e Ballerini per accumulare un buon vantaggio sul gruppo, controllato dalla squadra della maglia rosa. Sui tre GPM di giornata i due che sembrano averne più degli altri sono Einer Rubio e Ben Healy, che si sfidano in volate su volate, dividendosi i punti in palio e risalendo la classifica della maglia azzurra. La fuga sembra riuscire a mantenere le distanze dal gruppo, lasciando che a decidere il vincitore di giornata sia l’ascesa più temuta, quella della Roncola Alta. La fuga si disintegra in salita, con Healy e McNulty a spuntarla. Nel finale sono raggiunti dall’azzurro Frigo, giocandosi tutto nel finale. Il piemontese recupera ancora e parte da lontano, senza però riuscire a resistere alla rimonta dello statunitense, che taglia il traguardo a mani alzate.

Un finale imprevedibile

Il meteo sembra disposto a concedere almeno una giornata di riposo al Giro d’Italia, ma il tracciato sarà in grado di rovinare la giornata a parecchi ciclisti. Percorso molto nervoso, con quasi 4000 metri di dislivello e quattro GPM di difficoltà variabile dall’inizio fino alla fine della tappa. Se l’intenzione di alcune squadre top sarà quella di controllare il ritmo e difendere la maglia rosa di Bruno Armirail, le possibilità di una fuga dalla lunga distanza sono piuttosto alte. Resta da capire chi avrà voglia di spendere energie alla vigilia di una terza settimana da brividi.

Giro d'Italia 2023 tappa 15 altimetria
Fonte: Cyclingpro.net

Tra le quattro salite di giornata, probabilmente la più temibile è l’ultima, la Roncola Alta, anche perché arriva a pochi chilometri dal traguardo di Bergamo. D’altro canto, però, alcune rampe del Valico di Valcava sono parecchio ripide, mentre il Miragolo San Salvatore non è troppo lunga ma ha una pendenza non indifferente. Vedremo come si presenteranno i ciclisti, chi potrà rimescolare le carte nella classifica scalatori e se dovesse sorgere una minaccia in grado di minacciare il primato del campione di Francia dopo un solo giorno in rosa.

Sui GPM è Healy contro Rubio

Come successo negli ultimi giorni, bisogna aspettare poco per vedere la fuga del giorno. Healy e Velasco si staccano, inseguiti da un gruppo guidato da Davide Ballerini. Quando il distacco supera i tre minuti, il gruppo molla decisamente. Il duo di testa si lascia riassorbire, rafforzando non poco le probabilità della fuga. Rubio ci mette parecchio ma riesce a raggiungere i fuggitivi. La prima salita di giornata è particolarmente dura, con sezioni ben oltre il 17%, con gli ultimi 4 chilometri con pendenza media dell’11,3%. Il gruppo, ormai a sette minuti, viene controllato dalla squadra della maglia rosa a scanso di equivoci.

Sulle ultime rampe del Valico di Valcava si scatena la corsa ai punti buoni per la classifica scalatori. È un GPM di prima categoria, con 40 punti in palio, abbastanza per consentire a Rubio di portare via la maglia blu a Davide Bais. Gavazzi prova un’azione di disturbo ma l’unico a reggere il passo del colombiano è Ben Healy, che riesce a batterlo, pur sgomitando parecchio. Healy salve a 64 punti, Rubio ad 86, ancora dietro a Bais e Pinot.

La discesa, piuttosto tecnica, viene affrontata senza troppi problemi, mentre il gruppo rimane circa a 6’30” grazie al lavoro della Groupama e della Ineos. Ballerini si porta in testa per prendersi i punti in palio sul traguardo volante di Nembro per poi tornare in coda mentre la fuga inizia la scalata del Selvino, con alla vetta un GPM di seconda categoria. Dainese e Marcellusi non riescono a tenere il passo, lasciando quindici corridori in testa alla gara. C’è il sole e la temperatura è di circa 20°, un cambiamento ben gradito rispetto al meteo degli ultimi giorni. La salita è forse la più semplice di giornata, 11,1 chilometri con pendenza media del 5,6%. I fuggitivi salgono compatti fino a poche centinaia di metri dal GPM, quando Rubio scatta per primo: Healy non si fa sorprendere, tiene duro e lo batte in tempo per prendersi il massimo dei punti.

Giro tappa 15 gruppo Twitter
Fonte: Twitter (@giroditalia)

Subito dopo c’è una caduta che coinvolge Frigo, Berwick e Velasco ma i tre riescono comunque a tornare in gara. All’inizio della salita del Miragolo San Salvatore, Ballerini ha un momento di crisi ma riesce ad aggregarsi di nuovo ai fuggitivi, pur evitando di un niente un incidente con l’auto della Intermarchè. La salita è più breve ma piuttosto ripida, 5,2 chilometri al 7% di media ma si risolve tutto in un’altra volata tra Healy e Rubio. Stavolta il colombiano indovina il momento giusto e riesce a battere l’irlandese, rendendogli il favore per le schermaglie di prima. Alla fine, sorridono entrambi: Rubio sale a 112 punti, due soli in meno di Pinot, mentre Healy è 22 punti indietro nella classifica della maglia azzurra.

Bruno Armirail Giro tappa 15 Twitter
Fonte: Twitter (@giroditalia)

Bonifazio ci prova, Healy se ne va

La fuga rimane compatta sulla discesa, dove non avrebbe molto senso rischiare, per animarsi un attimo arrivati in pianura. Healy prova uno strappo ma senza fortuna. Alle loro spalle, nel frattempo, Ineos e Groupama riescono a rosicare secondi su secondi, portandosi a circa 6 minuti di ritardo. Al primo passaggio sul Colle Aperto, Velasco prova uno strappo per alzare il ritmo e verificare le condizioni dei compagni di fuga. Azione decisa che costringe Ballerini a staccarsi un attimo, per poi aggregarsi di nuovo sul traguardo di Bergamo. Gavazzi, invece, molla nettamente, perdendo quasi un minuto. Mancano ancora 50 chilometri alla fine di questa strana tappa, con la salita forse più temuta, la Roncola Alta. Fino al traguardo volante di Almenno San Bartolomeo non dovrebbe succedere molto, visto che le strade sono asciutte e c’è parecchia pianura. Evidentemente nessuno ha fatto avere la circolare a Niccolò Bonifazio, che saluta la compagnia e se ne va. Il cuneese spinge forte ed accumula una quarantina di secondi ma in salita non è il massimo.

Ai piedi dell’ascesa il vantaggio è di circa un minuto, ma il ciclista della Intermarché continua come se niente fosse. La salita, però, è di quelle da prendere con le molle. A partire all’inseguimento è prima Frigo poi l’americano McNulty; alle spalle Albanese ed altri perdono contatto, con la fuga che si disintegra. Healy e Rubio ci mettono diversi minuti per staccarsi ma a 36 chilometri dalla fine è l’irlandese a partire alla rincorsa dei fuggitivi. Bonifazio è costretto a mollare e quindi in testa si trova un terzetto interessante. Rubio, però, spinge un rapporto troppo duro e perde sensibilmente terreno. All’interno del gruppo il tentativo della UAE di accelerare non ha successo ed il ritmo cala nettamente: nessuno ha voglia di prendersi la maglia rosa, meglio risparmiare energie per le tappe decisive. Ad un paio di chilometri dalla vetta, Ben Healy mette uno strappo, liberandosi dei due compagni di fuga. Nel finale McNulty cambia ritmo e si lancia all’inseguimento, probabilmente per provare a prendere il largo in discesa. Si arriva quindi alla spicciolata: 18 punti per Healy, poi McNulty, Frigo e Rubio.

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Fonte: Twitter (@EFprocycling)

Si decide tutto in volata

L’americano vola in discesa e riesce a riprendere Healy nel giro di pochi chilometri. I due scendono davvero bene, allungando su Frigo e Rubio; il gruppo è a quasi 7 minuti di ritardo, con una ventina di ciclisti a far compagnia alla maglia rosa, che riesce a tenere duro grazie all’aiuto del compagno Pinot. Gli ultimi 20 chilometri non sono particolarmente complicati ma nel finale il pavè potrebbe rimescolare le carte, come la salitella del Colle Aperto, dove l’irlandese potrebbe provare un altro strappo. Ai piedi della discesa il duo sembra rallentare un attimo, consentendo a Frigo di avvicinarsi di qualche secondo. Il duello a distanza continua fino ai 10 chilometri dall’arrivo dove il piemontese riesce a riprenderli. Il ciclista della Israel-Premier Tech ha speso parecchio nella rincorsa e potrebbe dire la sua in un finale che si preannuncia interessante.

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Fonte: Twitter (@giroditalia)

Ai 5 chilometri serie di attacchi e contrattacchi, tutti annullati nel giro di poche centinaia di metri. A questo punto sarà la Boccola a decidere il vincitore di questa tappa, un tratto di circa 300 metri con acciottolato sconnesso e pendenze micidiali. Il trio di testa rimane compatto, fino a quando Ben Healy prova a staccare tutti: Frigo non ce la fa a tenere il ritmo ma McNulty non molla di un metro. Gran prova quella dell’americano che proverà a rendere pan per focaccia in discesa. Il piemontese prova l’ennesima rimonta ma lo spazio è davvero poco. I due di testa rallentano, con l’americano che non concede cambi a Healy e all’ultimo chilometro Frigo li vede.

Il piemontese li supera di slancio ma nel finale viene ripreso: alla fine la maggiore potenza di Brandon McNulty gli consente di mettere la ruota davanti a quella dell’irlandese. Applausi però per Marco Frigo, che ha dato davvero tutto quel che aveva.

Classifica di tappa e generale

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