Invece di una tappa mitica, una montagna di polemiche, forse l’ultima cosa che gli appassionati di ciclismo si sarebbero aspettati dalla tredicesima tappa. Dopo una decisione discutibile, gli organizzatori dimezzano il tracciato, partendo alle 15 ai piedi della Croix de Coeur. Molti mugugni nel gruppo ma alla partenza è subito spettacolo. Thibaut Pinot si trascina dietro un gruppetto e prende il largo, allungando in discesa fino a 4 minuti sul peloton. Sulla salita finale, il francese scatta ripetutamente ma l’azzardo non paga: sul rettilineo finale viene infatti beffato da Rubio, che sembrava quello messo peggio.
Salta il Gran San Bernardo
Il classico tappone alpino, probabilmente la giornata più temuta del Giro 2023, inizia come nessun amante del ciclismo avrebbe mai voluto, con una montagna di polemiche. Invece della partenza prevista per le undici, in nottata si erano rincorse le voci su frenetiche trattative tra i ciclisti e gli organizzatori, viste le condizioni meteo complicate ed il gran freddo in alta quota. Non è ancora chiaro cosa sia successo davvero, ma sembra che gran parte dei ciclisti avrebbe voluto evitare la durissima salita della Croix de Coeur, uno dei momenti più spettacolari della corsa rosa. Di fronte al rifiuto degli organizzatori, si sarebbe trovato un compromesso, tagliando drasticamente il tracciato della tredicesima tappa.
I ciclisti hanno preso il via come previsto da Borgofranco d’Ivrea ma in regime di neutralizzazione, per poi salire sugli autobus delle squadre e trasferirsi in Svizzera, nel villaggio di Le Chable, ai piedi proprio della vetta più temuta dai ciclisti. Dai 200 chilometri previsti si passa quindi a meno della metà, 74,6 chilometri con due delle ascese più complicate del Giro. La decisione, comunicata dalla commissione in mattinata, sarebbe stata giustificata dal protocollo per gli eventi meteo avversi ma, in realtà, nessuna delle condizioni previste si sarebbe verificata. I mormorii nel gruppo si sono moltiplicati e tanti ciclisti top hanno fatto sapere di non essere soddisfatti ma tant’è. Si partirà quindi alle 15, per una tappa che sarà comunque in grado di sconvolgere la generale.
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Sulla Croix de Coeur attacca Pinot
Non ci vuole molto prima di vedere i primi attacchi ai piedi della Croix de Coeur. Dopo qualche azione di disturbo, partono in 13 ad inseguire Alexander Cepeda. Ci sono anche Carthy, Healy e Jay Vine ma il ciclista della UAE non riesce a reggere il ritmo. Molto attivi i transalpini Bruno Armirail e Thibaut Pinot. I sette in avanti riescono a prendere un discreto vantaggio prima del traguardo volante di Verbier, che sorride al ciclista della Movistar Einer Rubio. Una volta portato in avanti il compagno di squadra, il campione di Francia si rialza, riducendo a sei il numero dei fuggitivi. A quattro chilometri dalla cima, Pinot lancia un attacco deciso, riuscendo a guadagnare qualche metro di vantaggio. Gee, Cepeda e Rubio sono gli unici tre a reggere il suo ritmo, con la fuga che arriva ad 1’45” di vantaggio.
@ThibautPinot is setting the pace in the lead group. The breakaway has a margin of 1’47’’
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A fare il ritmo nel gruppo di testa c’è @ThibautPinot. I fuggitivi hanno un vantaggio di 1’47’’#Giro #GirodItalia pic.twitter.com/0XSyKxTuJM
Sulle ultime rampe della salita, tra due ali di folla, Pinot si muove per riuscire ad aggiudicarsi i 40 punti in palio per la classifica degli scalatori, spingendo forte nonostante l’azione di disturbo di Rubio. Il transalpino riesce quindi ad accorciare il ritardo nella classifica nei confronti di Davide Bais a soli 14 punti. I quattro fuggitivi riescono a scollinare con 1’55” di vantaggio nei confronti del gruppo, che si sta frazionando molto. La discesa è tecnica, con strade strette e asfalto non perfetto e sono in molti a prenderla con le molle. Paret-Peintre viene giù a tutta e riesce a riprendere i fuggitivi prima di tentare un’azione solitaria. Buono lo spunto del fratello del vincitore della tappa sul Lago Laceno ma Pinot non lascia niente al caso. Alle spalle, il gruppo si è compattato nella discesa ed è a circa 3’20” di ritardo. Una volta arrivati nella valle del Rodano i fuggitivi aumentano ulteriormente, sfiorando i quattro minuti.
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L'azzardo di Pinot non paga
Prima di arrivare sull’ultima salita di giornata, ci saranno circa 23 chilometri nel fondovalle, quasi del tutto piatti. Il gruppo inizia a riorganizzarsi per provare a riportarsi a distanza di tiro dai fuggitivi. Pinot ha 4’48” di ritardo in classifica generale quindi non ha ancora sulle spalle la maglia rosa virtuale ma la Ineos non se la sente di rischiare e prova a prendere il controllo delle operazioni. Alle loro spalle si mette subito la Jumbo-Visma, con Roglic non troppo lontano da Thomas. L’azione delle squadre dei leader è efficace e ai 30 chilometri dal traguardo i fuggitivi hanno perso una decina di secondi. Rispetto alla fuga di giovedì, molto più numerosa, Pinot e soci dovranno faticare ma potrebbero farcela. Alle loro spalle, Armirail e l’italo-americano Riccitello non riescono a rientrare e vengono ripresi dal gruppo. Peccato, Pinot avrebbe potuto beneficiare molto dell’aiuto del campione di Francia.
A metà del fondovalle la fuga perde ancora: a questo ritmo potrebbero iniziare la salita con circa 3 minuti di vantaggio, forse non abbastanza per arrivare fino al traguardo. Pinot è in gran condizione ma non riesce a tirare le fila della fuga: quando Cepeda salta qualche cambio va su tutte le furie e il ritmo ne soffre un attimo. Alle spalle, invece, la Jumbo è presente in forza: a dare una mano a Roglic ci sono quattro gregari, a partire da Kuss, che in salita potrebbe essere prezioso. Nella fuga il canadese Gee si rialza per costringere Cepeda a tirare: i litigi non pagano, con il vantaggio che scende sotto ai tre minuti. Il primo tratto della salita è il più duro, vedremo se il gruppo riuscirà a tenere alto il ritmo o se prevarrà il tatticismo.
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Pinot su uno dei tratti più duri scatta forte e si lascia dietro tutti tranne Cepeda. Mancano ancora 12 chilometri, attaccare così presto è un rischio. Rubio ci mette qualche secondo a riprendersi ma si riporta sul transalpino. Paret-Peintre, invece, è decisamente più staccato. Il francese, però, continua con gli scatti, per fiaccare la resistenza degli scalatori puri. Scelta discutibile la sua, vedremo se pagherà o meno. Derek Gee prima raggiunge, poi prova uno strappo, costringendo Pinot ad un nuovo sforzo. Stavolta il transalpino riesce a prendere qualche metro di vantaggio ma non riesce a staccare i compagni di fuga.
L’azione del ciclista della Groupama-FdJ riesce però a tenere a distanza il gruppo maglia rosa. Alla fine, Cepeda ne ha abbastanza e si lancia all’attacco ai 5 chilometri. Il duello continua fino agli ultimi chilometri, con il trio di testa che rimane a guardarsi in cagnesco, in vista della volata.
Sul traguardo di Crans-Montana parte lungo Cepeda ma Einer Rubio ne ha di più e riesce a beffare Pinot, che paga i troppi scatti sulla salita. Doccia gelata per il transalpino, che sembrava in condizioni smaglianti.Classifica di tappa e generale
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