L’ultima occasione per i velocisti prima della passerella di Roma finisce con la prevista volata di gruppo ma, stavolta, Jonathan Milan non riesce a mettere la spallata giusta. L’olimpionico azzurro rimane bloccato nel gruppo nell’avvicinamento al finale e perde il suo treno: ad approfittarne ci prova l’idolo di casa Alberto Dainese ma negli ultimi metri sono entrambi beffati da Tim Merlier. Il velocista belga approfitta del buon lavoro della Soudal QuickStep e mette uno scatto perentorio negli ultimi 100 metri, riuscendo ad avere la meglio sui due azzurri e sulla rimonta di Kaden Groves. Giornata tranquilla per Tadej Pogacar e per gli uomini di classifica, che potranno rifarsi nelle tappe di venerdì e sabato.
Squadre dei velocisti in controllo
Con il gruppo scosso dalla notizia dell’abbandono di Christian Scaroni, secondo nella classifica scalatori, fermato dalla febbre dopo aver partecipato a parecchie fughe negli ultimi giorni, gli ultimi velocisti rimasti in corsa, da Milan a Merlier fino a Groves e l’idolo del pubblico Alberto Dainese scaldano i motori per la probabile volata sul traguardo di Padova. Quando si abbassa la bandiera, la discesa viene flagellata dalla pioggia ma nonostante tutto partono diversi attacchi, senza che nessuno riesca ad accumulare vantaggio sufficiente. L’unico Gpm di giornata, la salita di 4a categoria di Lamon, vede un quartetto di ciclisti staccare il peloton: Pietrobon, Fiorelli, Maestri ed Honoré guadagnano circa 1’35” di vantaggio vicino allo scollinamento, allungando ulteriormente nella discesa. Il gruppo, guidato dalla Lidl-Trek e dalla Soudal-QuickStep, riesce a mantenere la fuga a distanza di sicurezza: nessuno vuol rischiare che si ripeta quanto visto a Lucca.
Con il sole che finalmente riesce ad asciugare l’asfalto, la pianura facilita il compito degli inseguitori, che a 129 chilometri dall’arrivo hanno ridotto il vantaggio dei quattro battistrada a 1’40”. L’avvicinamento al traguardo volante di Valdobbiadene vede il gruppo ancora più vicino ma i fuggitivi riescono a collaborare bene, con Pietrobon che si prende i punti. A cento chilometri dall’arrivo continua l’elastico tra il peloton ed i fuggitivi: visto che da qui a Padova sarà quasi tutta pianura, le squadre dei velocisti sono sicure di riuscire a riprendere facilmente la fuga. Lo sprint dell’InterGiro di Villorba vede Fiorelli prendersi i punti, con Milan che regola il gruppo, allungando sui rivali nella classifica della maglia ciclamino. A 60 chilometri dall’arrivo, con i fuggitivi a soli 25 secondi, Edoardo Affini saluta il gruppo ed accelera per raggiungere il quartetto di testa. Nonostante le squadre dei velocisti provino a riprendere il ciclista della Visma Lease a Bike, il mantovano si porta in testa nonostante il vento contrario.
Really strong attack by @edoardo_affini, who joined la Testa della Corsa despite a strong headwind!
— Giro d'Italia (@giroditalia) May 23, 2024
The lead 5 has a 24" advantage on the peloton#GirodItalia pic.twitter.com/BjEjZzh8DH
Milan bloccato, vince Merlier
Da quando Affini si è aggiunto agli uomini di testa, la fuga riesce a lavorare meglio ma l’impressione è che il gruppo non abbia assolutamente voglia di riprenderli, preferendo tenerli ad una ventina di secondi di distacco. I cinque di testa iniziano ad essere stanchi e si accontentano di dividersi i punti sul traguardo volante di Martellago, con Fiorelli che riesce a mettere la ruota davanti ai compagni di fuga. La preoccupazione principale delle squadre dei velocisti è di evitare rischi inutili nei tanti attraversamenti cittadini di questa tappa ma è comunque strano vedere come, dopo il tanto lavoro in gruppo finora, la Lidl-Trek preferisca lasciare i cinque fuggitivi là davanti. A 30 chilometri dal traguardo, la fuga ha solo 9 secondi di vantaggio.
Results of the IS in Martellago:
— Giro d'Italia (@giroditalia) May 23, 2024
@fiorebike (VBF)
Andrea Pietrobon (PTK)
@mircomaestri9 (PTK)#GirodItalia pic.twitter.com/NK6kpivhcq
Le tante rotatorie costringono le squadre top a dividersi di continuo negli ultimi chilometri ma in realtà la battaglia per arrivare in condizioni ideali sul traguardo è già iniziata da un pezzo. Ineos e Bora si alternano ogni tanto in testa ma difficile che possano giocarsi la volata: gran lavoro della Tudor, ansiosa di mettere in buona posizione Alberto Dainese ma si fa vedere anche la Uae Team Emirates, che dovrebbe lavorare per Molano. A 15 chilometri dall’arrivo, incidente in gruppo per Alessandro De Marchi che prende una botta sulla spalla destra ma riesce a riprendere dopo un cambio di bicicletta. La fuga viene ripresa proprio sul cartello dei 10 chilometri, nonostante un ultimo tentativo di Pietrobon. A movimentare l’avvicinamento alla volata il problema meccanico di Arensman ma riesce a tornare in gruppo, aiutato da Foss e Narvaez.
Gli ultimi cinque chilometri vedono una serie di squadre alternarsi in testa al gruppo, piuttosto allungato: prima la Alpecin, poi la Soudal QuickStep si portano davanti mentre la Ineos perde Filippo Ganna per un problema meccanico. La Lidl-Trek, però, è sempre vicina, con Jonathan Milan pronto a scatenare la sua potenza: a 2 chilometri dall’arrivo il trio della Tudor si porta in testa ma si deciderà tutto nell’ultimo chilometro, con due curve da prendere con le molle. Milan rimane bloccato nel gruppo e si fa largo negli ultimi metri senza avere il proprio treno: Dainese si lancia troppo presto ed i due azzurri vengono beffati da Tim Merlier, con il belga che vince la sua seconda tappa al Giro d’Italia.
A frantic finish on a very wide road, and two very powerful comebacks, between the two fastest men of this #GirodItalia
— Giro d'Italia (@giroditalia) May 23, 2024
The @Continentaltire Ultimo Kilometro#LastKm#Continental #ContinentalItalia #SafetySponsorOfTheRoad pic.twitter.com/ZgqFPT89n2
La classifica
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La tappa di domani
La penultima tappa di montagna del Giro 2024 alla vigilia era sicuramente cerchiata in rosso da molti direttori sportivi, visto come l’arrivo in quota poteva sconvolgere la generale. Visto il dominio di Pogacar, la 19a tappa difficilmente riaprirà la lotta per la maglia rosa ma potrebbe causare altri scossoni in classifica. La complicata salita di Cima Sappada arriva a sette chilometri dalla fine ma è comunque un arrivo non semplice: probabile quindi che gli scalatori sceglieranno di attaccare qui più che nella tappa di sabato. I 2.850 metri di dislivello nei 157 chilometri sono concentrati nella parte finale, visto che la prima metà sarà molto gestibile.
Il primo dei tre Gpm, il Passo Duron, non è lunghissimo, solo 4,4 chilometri, ma ha rampe nel finale a quasi il 18% di pendenza.
La Sella Valcalda sarà poi seguita, a 14,5 chilometri dall’arrivo, dal Gpm di 2a categoria di Cima Sappada, dove nel 1987 si vide l’epico duello tra Stephen Roche e Roberto Visentini, con la polemica vittoria dell’irlandese, prima della tripletta Giro/Tour/mondiale, riuscita fino ad allora solo ad Eddy Merckx. Dopo lo scollinamento ci sarà una discesa che porterà ad una rampa piuttosto dura prima dell’arrivo: chissà se Pogacar riuscirà a non attaccare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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