Wolfgang Rieke, il 62enne autotrasportatore tedesco che lo scorso 30 novembre investì e uccise Davide Rebellin, è stato preso in consegna dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Vicenza: i militari hanno ricevuto in custodia l'uomo nella mattinata di oggi, venerdì 25 agosto, al valico del Brennero. Nei confronti del camionista era infatti stato emesso un ordine di custodia calutelare in carcere da parte del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Vicenza, in virtù dei reati lui ascritti di omicidio stradale e omissione di soccorso ai danni dell'ex campione di ciclismo italiano.
Le indagini
Davide Rebellin fu travolto e ucciso dal pesante autoarticolato al volante del quale si trovava Wolfgang Rieke mentre percorreva una rotatoria a Montebello Vicentino. Le sue responsabilità furono determinate a seguito di una complessa indagine condotta dalla procura della Repubblica di Vicenza la quale, sulla base delle prove inconfutabili raccolte, produsse la richiesta di emissione di un mandato di arresto europeo.
Nell'ordinanza la procura stabilì che la morte del ciclista italiano "è da imputare esclusivamente ad una pluralità di norme comportamentali da parte di Rieke". L'autotrasportatore, dopo aver investito il 51enne, scese dalla cabina del camion, si avvicinò alla vittima e poi risalì a bordo, allontanandosi rapidamente dal posto, senza rendersi conto di essere stato fotografato da alcuni testimoni dell'incidente. Grazie alle indagini dei carabinieri di Vicenza fu possibile individuare a distanza di tempo in Germania il mezzo con cui Rebellin fu travolto e ucciso. Dopo aver trovato il tir nella sede dell'azienda tedesca per cui il camionista lavorava, la Duveneck, gli inquirenti eseguirono delle verifiche approfondite. Furono rinvenute evidenti deformazioni nelle plastiche in corrispondenza della zona d'urto con la bicicletta di Rebellin, nonostante il tentativo di far sparire le tracce con un detergente acido.
La consulenza tecnica accertò il fatto che "il conducente aveva a disposizione una visibilità diretta e indiretta che consentiva di percepire in maniera adeguata la presenza del ciclista sulla carreggiata. Anche grazie ad una telecamera che si attiva automaticamente quando entra in funzione l'indicatore di direzione". Stabilite le responsabilità di Rieke, la Procura fece richiesta di emissione di un mandato di cattura europeo, e il 62enne finì dietro le sbarre del carcere di Münster in Germania.
Trascorsi i 60 giorni previsti, le autorità tedesche hanno deciso di consegnare l'uomo nelle mani della giustizia italiana.
Il camionista, previe intese tra Procura, militari dell'Arma e i suoi difensori si è spontaneamente presentato ai fini dell'esecuzione della misura cautelare. Dopo le fasi di identificazione, sarà portato nel carcere di Vicenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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