Tour, maestoso Vingegaard, Pogacar molla. Vince Hindley, secondo Ciccone

Sui Pirenei succede davvero di tutto, incluso un attacco del danese che lascia sui pedali il rivale. La tappa se la porta a casa il vincitore del Giro 2022, che arriva in solitaria. Alle sue spalle un ottimo Ciccone

Fonte: Twitter (@LeTour)
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Arrivano i Pirenei e ti aspetteresti l’attacco di uno specialista come Pogacar, che mangia pane e salite. Invece, sul temibile Col de Marie Blanque, è il favorito Jonas Vingegaard a mettere un attacco perentorio. Lo sloveno non accenna nemmeno una reazione e finisce per perdere oltre un minuto dal rivale. La vittoria, invece, va all’australiano Jay Hindley, che ha scelto davvero una bella tappa per staccare il primo trionfo al Tour de France. Il vincitore del Giro d’Italia 2022 si porta a casa anche la maglia gialla, meritatissima dopo una tappa quasi perfetta. Alla ruota del danese, però, c’è l’azzurro Giulio Ciccone, che sul traguardo riesce a regolare Vingegaard e Gall, chiudendo a soli 35 secondi dal vincitore.

I secondi di abbuono saranno preziosi per l’abruzzese, che risale la generale. Pogacar contiene i danni vincendo la volatina degli inseguitori ma comunque perde un minuto. Tempo per recuperare certo non manca ma la zampata del danese è di quelle che fanno male. Domani, a dare i suoi verdetti ci sarà il Tourmalet. Il Tour de France è già entrato nel vivo dopo cinque giorni: ci sarà sicuramente da divertirsi.

Ciccone in gran spolvero

Al pronti via, tempo già dell’inevitabile attacco di un francese: oggi tocca al ciclista della TotalEnergies Pierre Latour. Buon tentativo che gli fa guadagnare una decina di secondi ma oggi il gruppo non ha voglia di risparmiarsi. Ritmo alto, con una serie di attacchi e contrattacchi che vedono protagonisti Alaphilippe ed Uran ma non hanno successo. La prima parte pianeggiante della tappa incentiva azioni del genere, specialmente quando a partire sono una cinquantina di ciclisti, guidati da un molto attivo Wout van Aert. Il gruppo si fraziona fino a rimanere in 32, con gente da tenere d’occhio come Hindley e l’azzurro Giulio Ciccone. Qualche movimento al traguardo volante, con uno sprint che va al francese Coquart.

Tour tappa 5 fuga Twitter
Fonte: Twitter (@LeTour)

L’azione successiva è però più interessante: partono Van Aert, Pedersen e Campanaerts, che chilometro dopo chilometro accumulano 1’17” sugli inseguitori. La prima asperità di giornata è il Col du Soudet, avvolto da un’insolita e fittissima nebbia. Alle spalle del trio di testa, Alaphilippe prova a dare la scossa agli inseguitori e, alla lunga, funziona: a 2,5 chilometri dalla vetta i tre fuggitivi sono riassorbiti. Su una delle rampe più dure, si fa vedere proprio Giulio Ciccone, inseguito subito da Felix Gall: è il ciclista della AG2R a fregare l’azzurro e portarsi a casa i 20 punti per la classifica scalatori. Dani Martinez riesce ad avere la meglio su Ciccone, portandogli via altri 3 punti.

Il gruppo Alaphilippe si avvicina alla testa della corsa ma il peloton è deciso a farsi sotto, probabilmente per evitare che Hindley, a soli 22 secondi dalla maglia gialla, metta la zampata. Se dovesse far bene, potrebbe cambiare la lotta per la generale. Krists Neilands, l’unico ciclista della Israel-Premier Tech nella fuga, se ne accorge e mette un allungo perentorio. Poco accordo tra i fuggitivi ma, alla fine, Van Aert ed Alaphilippe si staccano e vanno ad inseguirlo. Alle loro spalle, ad una ventina di secondi, il gruppo guidato da Hindley e Ciccone. Il duo raggiunge Neilands sulla discesa dal Col d'Ichère ma Hindley e soci sono a soli 16 secondi.

Tour tappa 5 Van Aert Alaphilippe
Fonte: Twitter (@LeTour)

Hindley avanti, Ciccone regge

La tappa si infiamma quando si arriva ai piedi del Col de Marie Blanque, “solo” 7,7 chilometri ma con alcune rampe davvero durissime. Il trio in avanti continua con un buon ritmo ma, alle loro spalle, Ciccone e Fraile tirano l’inseguimento per ridurre lo svantaggio e riescono a riprenderli a cinque chilometri dalla vetta. Lo sforzo è stato troppo duro per Wout van Aert e il belga si stacca dalla testa, probabilmente per andare a dare una mano al suo capitano Vingegaard. Fraile si rialza, lasciando lavorare i compagni di squadra. Gran movimento in avanti, con molti dei favoriti nel gruppo di testa, che ha quasi 3 minuti di vantaggio sul peloton e la maglia gialla. Molto attiva la AG2R, che si tira dietro alcuni degli scalatori più in palla, da Hindley a Gall all’azzurro Ciccone. L’australiano si stacca, aiutato dall’austriaco ma Haig e Ciccone rispondono, decisi a non farli scappare. A 3 chilometri dalla vetta, regge anche il campione di Germania Buchmann ma la salita è davvero dura.

Tour tappa 5 Van Aert molla
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Nel gruppo Pogacar sembra indeciso sul da farsi: con quasi tre minuti di ritardo, sia Hindley che Ciccone potrebbero portarsi a casa la maglia gialla. L’ex vincitore del Giro d’Italia pedala sciolto, dimostrazione che ha preparato al meglio questo Tour de France. L’abruzzese e il tedesco staccano Martinez e Haig ma il ritmo del duo di testa è impressionante, considerato che siamo quasi al 13% di pendenza. Nel peloton, invece dell’attacco di Pogacar, è Wout van Aert a mettersi al servizio di Vingegaard e aiutare a richiudere il buco dai fuggitivi. Lodevole la disponibilità del belga, che oggi ha speso davvero tantissimo. Hindley se ne accorge e lascia sui pedali Gall, scattando sul temibile finale del Col de Marie Blanque. Pogacar rimane attaccato a Vingegaard, senza azzardare l’attacco: ci saranno sicuramente altre occasioni per staccare il rivale.

Vingegaard attacca, Pogacar molla

Ciccone stringe i denti e rimane a circa 30 secondi da Hindley ma, alle loro spalle, il gruppo maglia gialla è già sotto i due minuti, pronto a recuperarne altri nella discesa. Quando meno te l’aspetti, ecco la zampata di Vingegaard, che mette un attacco perentorio. Pogacar non riesce a tenere la ruota e continua del suo passo, perdendo secondi su secondi dal danese. I punti del GPM vanno all’australiano, che dovrà tirare parecchio anche in discesa per riuscire a portare a casa una vittoria storica. Alle spalle, l’abruzzese e Buchmann sono ad una cinquantina di secondi ma lo scatenato danese sta salendo a velocità doppia. Pogacar perde tantissimo, Gli otto secondi di abbuono per Hindley saranno preziosi per prendersi la maglia gialla ma, a questo punto, non è affatto detto che il danese non possa spingere anche in discesa, dopo aver ripreso Ciccone e gli altri.

All’inizio della discesa il distacco tra i due favoriti del Tour 2023 è già oltre al minuto, una chiarissima dichiarazione d’intenti in vista delle montagne di domani. Ciccone, invece, fa l’impossibile per restare alla ruota di Vingegaard: arrivare bene potrebbe essere utile per avanzare in classifica generale. Hindley mantiene circa 57 secondi di vantaggio dal gruppetto del danese, mentre la maglia gialla Adam Yates prova a rifarsi in discesa. La maglia a pois, intanto, cambia proprietario, passando sulle spalle di Felix Gall. A sette chilometri dall’arrivo, l’austriaco è raggiunto da Vingegaard e Ciccone ma Hindley non può stare tranquillo, visto che ha solo 47 secondi di vantaggio.

Tour 2023 tappa 5 Ciccone Vingegaard
Fonte: Twitter (@LeTour)

Pogacar riesce a riprendersi e mantenere il distacco dal rivale attorno al minuto, mentre in avanti l’australiano non molla. Gran prova quella dell’alfiere della Bora-Hansgrohe, che merita davvero questa soddisfazione. Lo sloveno si accoda volentieri al gruppetto maglia gialla per provare a contenere i danni ma Vingegaard va come un treno. Gli ultimi chilometri vivono di questa lotta a distanza ma certo nessuno degli spettatori si lamenterà, non dopo una tappa così pirotecnica. Chiude in solitaria a braccia al cielo l’australiano, che si porta a casa anche la maglia gialla. Alle sue spalle, 37 secondi dietro, è proprio Giulio Ciccone a battere Vingegaard e gli altri nella volata per il secondo posto. I punti di abbuono saranno preziosi per l’abruzzese, che oggi è davvero apparso in ottima forma.

Classifica di tappa e generale

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La tappa di domani

Ogni tappa che vede sia il Col d’Aspin che il Tourmalet non può che essere sia imprevedibile che spettacolare. La mostruosa salita hors categorie non sarà però l’unica preoccupazione per i ciclisti, che arrivano per la prima volta in alta montagna. Il finale di tappa non è affatto da sottovalutare: per giungere all’arrivo in salita di Cauterets c’è un’ascesa da 16 chilometri al 5,4% di pendenza media. Con la tanta fatica nelle gambe, un attacco qui potrebbe fare davvero malissimo.

Tour 2023 tappa 6 altimetria
Fonte: Cyclingpro.net

Giornata dove quasi sicuramente si vedranno movimenti nella generale, specialmente se uno dei favoriti dovesse attaccare sul serio per portarsi a casa una tappa prestigiosa. D’altro canto, però, potrebbero essere degli specialisti a partire da lontano e quindi avere una maglia gialla imprevista, almeno per un giorno.

L’ultima volta che il Tour è arrivato qui, nel 2015, fu Rafal Majka a salutare tutti e vincere in solitaria. La lunga, velocissima discesa dal Tourmalet potrebbe poi favorire i “discesisti puri”. Le sorprese saranno all’ordine del giorno.

Tour 2023 tappa 6 planimetria
Fonte: Cyclingpro.net

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