Cilento, agguato di camorra al sindaco ecologista

Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, trovato morto all'interno della sua auto, crivellato da nove proiettili. Il procuratore: "Combatteva l'illegalità, questo gli è stato fatale. E' un agguato di camorra"

Cilento, agguato di camorra al sindaco ecologista

Napoli - Un agguato in stile camorra con "modalità brutte e pesanti, un’esecuzione cattiva con troppi colpi sparati". Così il sostituto procuratore di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, commenta l’uccisione del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, di 55 anni.
Il politico è stato freddato, nella tarda serata di ieri, da alcuni colpi d’arma da fuoco esplosi sia alla testa che al collo. Il cadavere del primo cittadino del piccolo comune reso noto in Italia per la bandiera blu assegnata da tempo alle acque del suo mare, è stato rinvenuto in una pozza di sangue, all’interno della propria auto, un’Audi A4. La vettura era in una strada isolata, in salita, sul percorso che conduce alla sua abitazione.

Cadavere trovato dal fratello È stato il fratello di Angelo Vassallo a scoprire il delitto. L’uomo era stato avvertito a tarda ora dalla cognata, la moglie del sindaco, del mancato ritorno a casa del marito ed aveva cominciato a cercarlo ad Acciaroli, una delle due frazioni del comune di Pollica. Poco dopo le due di notte ha avvistato l’auto del fratello, un’Audi, sul ciglio di una strada, in località Cerza Longa, dalla quale si raggiunge la sua abitazione, che dista circa cento metri dal luogo in cui è stato trovato il cadavere. La strada è stata costruita poco più di un anno fa e conduce al depuratore di Acciaroli. I bossoli ritrovati sul selciato sono stati sparati da una pistola calibro 9.

Si indaga in diverse direzioni "Se si privilegia una pista non si sa lavorare, però abbiamo due o tre cose da verificare", spiega il pm Alfredo Greco, titolare insieme al procuratore di Vallo della Lucania Giancarlo Grippo del fascicolo relativo alle indagini. "Vassallo parlava spesso con me - ricorda il pm - si rivolgeva a me soprattutto per qualche consiglio. L’ho sentito l’ultima volta qualche giorno fa". Per quanto riguarda le minacce ricevute, il pm spiega che Vassallo "non era il tipo da lasciarsi intimidire, ma comunque non ne abbiamo parlato". 

Il procuratore: "Era preoccupato" "Negli ultimi tempi era preoccupato e mi teneva costantemente informato sugli sviluppi di alcune vicende. Era un uomo che si batteva contro l’illegalità ed era sempre in prima linea. Quando accadeva qualcosa di particolare sul suo territorio, me lo segnalava". Il procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, che coordina le indagini sull’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, aveva una conoscenza diretta della vittima dell’agguato. "Ci sono molte piste da seguire - dice il magistrato - e per il momento non abbiamo un orientamento preciso sul possibile movente". "Non sappiamo ancora - conclude Greco - neppure se abbia agito una o più persone. Si può pensare di tutto". 

Maroni: "Scoprire cosa c'è dietro" "Ho sentito il procuratore di Salerno per le prime valutazioni e parlerò con Manganelli per capire cosa ci sia dietro".

Così il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha commentato l’omicidio del sindaco di Pollica, Vassallo. Quando il quadro sarà più chiaro, ha aggiunto il ministro, "decideremo le eventuali iniziative da mettere in campo". "Siamo in attesa di informazioni - ha concluso - e le indagini sono in corso". 

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