da Roma
Cima de Triomphe, un bellissimo grigio dalla genealogia regale, si è aggiudicato meritatamente il Derby italiano di galoppo numero 125 e il mezzo milione di euro appeso sul traguardo respingendo per mezza lunghezza un Permesso valido quanto poco fortunato.
Ma il vero mattatore del magico pomeriggio alla Capannelle, tirate a lucido e gremite da 8mila persone, è stato indubbiamente l'allenatore varesino Bruno Grizzetti che, oltre al vincitore, ha sellato anche Papetti e Farrel, terzo e quarto arrivati. Nella storia ultracentenaria del «nastro azzurro» nessun altro allenatore era riuscito a tanto.
Una larga fetta del successo di Cima de Triomphe va comunque al fantino Silvano Mulas che, dopo aver mantenuto il suo grigio nel cuore del gruppo, in retta d'arrivo, con un muro di cavalli davanti si è disimpegnato alla grande in slalom, mentre al largo di tutti si produceva in un forcing veemente Permesso. In sella a quest'ultimo Umberto Rispoli a cento metri dal palo assaporava già la vittoria, ma non faceva i conti con la freddezza e determinazione di Silvano Mulas che con il suo Cima de Triomphe dribblava all'interno l'ondeggiante Farrel, in crisi sulla distanza, e scattava come il tappo di una bottiglia di champagne, lasciando di sale il povero Permesso al quale infliggeva sul traguardo mezza lunghezza.
Terzo ad una lunghezza Papetti, che regolava di misura il calante Farrel, mentre Voila Ici finiva quinto. Mai pericoloso e soltanto settimo al traguardo l'inglese Bouguereau che rivestiva il ruolo di favorito. L'Italia che galoppa per un giorno gioisce.
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