Allarme rosso, la vera storia del soldato che evitò una guerra nucleare

Allarme rosso è un film che, pur non raccontando una storia realmente accaduta, si avvicina molto a un episodio della storia moderna in cui un solo soldato ha fatto la differenza tra la vita e lo scoppio di una guerra nucleare

Allarme rosso, la vera storia del soldato che evitò una guerra nucleare

Allarme rosso è il film del 1995 diretto da Tony Scott che va in onda questa sera alle 21.15 su La7. La pellicola venne presentata in anteprima mondiale alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e, secondo quanto scritto da Coming Soon, Denzel Washington decise di arrivare in laguna in modo alquanto eccentrico. Arrivò a Venezia con un vero sommergibile, messo a disposizione dalla Marina italiana.

Allarme rosso, la trama

Frank Ramsey (Gene Hackman) è il capitano del sommergibile nucleare Alabama, che sta facendo amicizia con l'ultimo arrivato, il tenente comandante Ron Hunter (Denzel Washington). Il compito della squadra è quella di "sovergliare" l'Oceano Pacifico, con la libertà e l'autorizzazione di lanciare missili nucleari in fase preventiva, qualora si dovesse ingaggiare lotta con i ribelli ceceni che hanno preso possesso di basi navali sovietiche fornite proprio di ordigni nucleari. Dopo due settimane di navigazione e un incendio che ha portato a delle perdite umane, l'Alabama riceve l'allerta che i ceceni sarebbero pronti all'attacco, mentre sul radar appare un sommergibile ribelle in avvicinamento. Un secondo messaggio arriva alla nave americana, ma un problema di comunicazione rende difficile decifrarlo. Il comandante, le cui decisioni avevano già colto impreparato l'equipaggio, decide allora di lanciare i missili, ma Hunter non è d'accordo e non potendo dimostrare che forse c'è un guasto nel sistema di comunicazione dà, suo malgrado, avvio a un vero e proprio ammutinamento.

La vera storia di come è stata evitata una guerra nucleare

Allarme rosso è una pellicola che non ha mai pretesto di essere tratta da fatti realmente accaduti. Non c'è nessun cartello o nessuna dichiarazione che possa spingere lo spettatore a credere che il film diretto da Tony Scott sia la trasposizione precisa di fatti reali. Nonostante questo, la vicenda narrata in Allarme rosso ha dei punti in comune con un vero episodio storico, avvenuto durante la crisi dei missili di Cuba. La crisi, conosciuta anche con il nome di Crisi di ottobre, vide contrapposti gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, riguardo il dispiegamento di missili sovietici a Cuba in risposta a quelli che gli statunitensi avevano schierato in Italia, Turchia e Regno Unito, considerati luoghi troppo vicini alla frontiera dell'URSS. Chruščёv, dopo un incontro con Fidel Castro, accettò di posizionare missili nucleari sull'isola per scoraggiare invasioni simili a quella che si era tentata nel 1961 alla Baia dei Porci.

In questo clima di tensione, che rappresenta uno dei momenti cardine della Guerra Fredda, la Marina statunitense intercettò un sommergibile russo. Come si legge su Fanpage, gli americani decisero di lanciare cariche esplosive contro il sommergibile per invitarlo a salire in superficie, dal momento che se ne stava immobile in profondità. A quel punto, Valentin Savitsky, capitano del sommergibile, ordinò di preparare una testata nucleare che, se lanciata, avrebbe avuto la stessa forza dell'ordigno esploso a Hiroshima. Sarebbe bastato quel lancio per portare allo scoppio di una terza guerra mondiale. Ed è a questo punto che interviene Vasili Alexandrovich Arkhipov, ufficiale in seconda di trentaquattro anni.

Secondo la gerarchia militare, Vasili non aveva il potere di contestare un ordine del suo superiore, ma questo non gli impedì di provare a farlo ragionare. Sottolineò che le cariche che gli stavano esplodendo intorno erano solo di avvertimento e non erano letali. Disse che se gli americani avessero voluto affondare il sommergibile lo avrebbero già fatto e indovinò che il vero motivo di quelle esplosioni era per invitarli a salire in superficie. Fortunatamente il Capitano decise di seguire il consiglio del suo sottoposto e invece di lanciare una testata nucleare acconsentì a riemergere. Gli Stati Uniti si misero in contatto con il sommergibile russo ordinandogli di allontanarsi e andarsene, senza nemmeno minacciare un'ispezione a bordo. Con il suo spirito critico e il suo coraggio Vasili Alexandrovich Arkhipov era riuscito a evitare un incidente diplomatico che poteva cancellare gran parte dell'umanità, perché una guerra nucleare è probabilmente l'ultima guerra che l'umanità combatterà. Gli Stati Uniti, all'epoca, non erano consapevoli che quel sommergibile fosse armato con testate nucleari.

Sarebbero serviti altri cinquant'anni prima che questa verità venisse a galla. Nel 2017, circa vent'anni dopo la morte di Vasili, l'Institute of Engineering and Technology at the Savoy Place di Londra ha deciso di rendere omaggio all'eroe sovietico.

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