
Ancora una volta ha vinto il maledetto. La spunta quasi sempre lui. Eppure è a quell'avverbio legato al tempo, a quel timido «quasi», che si attacca la speranza. Orologio e illusione avevano iniziato a battere sinistri rintocchi da novembre 2023 a casa Giorgi cui finora era toccata in sorte «la fortuna di vedere l'interno degli ospedali solo per visite ad amici ricoverati». La scoperta era di fine ottobre, l'annuncio poco più tardi a Myrta Merlino a Pomeriggio 5. Sentenza inappellabile del tribunale più implacabile. Il Fato. «Di solito il Destino non annuncia le sue scadenze come ha fatto con me». E le lancette cominciano a girare, vorticose e inquietanti. «Non voglio più giorni di vita ma più vita nei giorni che mi rimangono» ha ripetuto Eleonora nelle fasi della sua battaglia contro la morte che è pur essa stessa una fase dell'esistenza.
A dicembre appare con il figlio Paolo Ciavarro dagli studi di Verissimo. Scatta la guerra contro il maledetto che gioca in sottrazione mentre lei vuole. Pretende. Reclama. Più tempo possibile da trascorrere con le sue famiglie. Quei ragazzi oggi uomini e capifamiglia. Nuore e nipotini. Nella trincea contro la lotta al tumore c'è tutto tranne la domanda che affligge ogni malato. Perché proprio a me. «Non me lo sono mai chiesta - scrive nella prefazione al libro di Andrea Rizzoli Non ci sono buone notizie - neanche quando ricevevo doni speciali, film bellissimi, premi importanti».
A maggio arriva l'ora dell'intervento chirurgico per l'asportazione di metà pancreas e della milza. «Avrò un rapporto diverso con il cibo» commentò Eleonora che aggiunse intrepida: «Peggio, molto peggio del parto». Il nemico, il maledetto che cresceva dentro di lei, non era tipo da sfidarsi con il fioretto. Servivano bombe a mano. E venne la chemio che si portò via i capelli stirati, eredi di quelli ondulati e biondi di una gioventù vaporosa e le lasciò un turbante. Oltre al solito pugno di speranze. Gli annunci e le apparizioni, molteplici, sui social e sul web, che sono la piazza grande e il pubblico sfogatoio del terzo millennio alimentano fiducia. Ogni presenza e ogni post sembra far assaporare profumo di vittoria. Forse quel «quasi» ce la fa. Forse stavolta il maledetto soccombe.
E invece, lui che aveva scelto di farsi notare nella concomitanza di due anniversari - i cinquant'anni di cinema e i settanta di vita - di Eleonora Giorgi, aveva anche deciso di fermare le lancette dopo un anno e mezzo scarso. Il gong è all'ultimo rintocco.
«I fiori, i gesti generosi, la bontà, i sorrisi, la voce d'argento dei bimbi, le canzoni tristi e quelle d'amore, le poesie sognanti e l'aria profumata. È questo il ricordo della vita che voglio portare con me». E così sia.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.