“Best. Christmas. Ever!”, buffonerie assortite e svolta scaldacuore

Una commedia a basso costo, in cui tutto appare volutamente “finto” e si fa umorismo sulla società dell’apparenza, per poi far emergere il valore di ciò che conta davvero

“Best. Christmas. Ever!”, buffonerie assortite e svolta scaldacuore
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Best. Christmas. Ever! è tra i primi titoli natalizi originali partoriti da Netflix in attesa delle Feste di quest’anno. Si tratta di una commedia semplice, un guilty pleasure a basso costo, che in tutta la prima metà diverte a suon di goffaggini e battute per poi, nella seconda, scaldare il cuore.

La trama verte su due famiglie agli antipodi tra loro che si trovano a dover trascorrere il Natale assieme.

Tutto ha inizio con l’arrivo di una tradizionale newsletter di Natale da parte della brillante Jackie (Brandy) a casa della sua amica di gioventù, la più modesta Charlotte (Heather Graham). L’appuntamento cartaceo serve alla prima a decantare a conoscenti vicini e lontani la perfezione della propria vita, informandoli dei successi personali consolidatisi e dei nuovi traguardi varcati nell’anno trascorso. Tutto è raccontato con autocompiacimento: il suo bel lavoro, la figlia prodigio e il marito bellissimo (Matt Cedeno). Charlotte trova detestabile tanto sfoggio, forse anche perché la sua vita, pur dignitosa, è nettamente diversa. Naturalmente il confine tra sospetto, disagio e invidia è sottile e Charlotte lo scoprirà ancora di più quando, per una serie di circostanze, si troverà con suo marito Rob (Jason Biggs) e i loro due figli a suonare alla porta di casa di Jackie proprio a pochi giorni dal Natale. Complice una bufera di neve, saranno bloccati nella sfarzosa e addobbatissima abitazione con l’entusiasta padrona di casa e i suoi congiunti. La vicinanza fisica tra i due nuclei familiari sarà fondamentale perché Charlotte scopra che dietro l’apparente perfezione c’è altro.

“Best. Christmas. Ever!” ha un candore autentico che emerge nonostante la messa in scena smaccatamente artificiale, vale a dire piena di orpelli e scenografie “di cartone”.

Le assurdità che punteggiano il racconto sono volute e condiscono di humour una trama che gioca a sembrare sconclusionata ma nasconde un messaggio amabile. Insomma, si ride e c’è anche posto per un filo di commozione.

Nella prima parte la perennial Heather Graham e un ritrovato Jason Biggs (che pare un Adam Sandler più giovane) costituiscono la coppia normale che si trova in difetto di fronte a quella baciata da ogni successo personale e materiale. Il gap con gli altri è punteggiato da tanti dettagli spassosi che non approfondiamo per non rovinare la sorpresa.

Il film si eleva poi in maniera progressiva, per abbracciare valori più consoni all’atmosfera natalizia: la comicità farcita di riferimenti sessuali lascia il posto a sentimenti vibranti, il potere dell’apparenza perde terreno e l’invidia provata dalla protagonista muta in comprensione e complicità. I colpi di scena appaiono tutto sommato prevedibili, ma ciò non inficia la gradevolezza della visione.

Nel film, a un certo punto in poi, emergono lezioncine che altrove parrebbero retoriche e stucchevoli ma che “Best. Christmas. Ever!” sa porgere con grazia, forse perché dopo aver regalato tanta efficace buffoneria.

Piano piano prende forma un aspetto esistenziale e finanche religioso, che culmina in un finale che recita frasi di felice ambiguità come quell'imperativo “Credete perché lui crede ancora in voi”, attribuibile al Natale in senso lato ma in realtà dal potente riferimento cristologico.

In conclusione “Best. Christmas. Ever!" sarà pure una commediola ma resta in grado di lasciare un sapore delizioso su palati molto differenti tra loro.

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