Diretto da Tony Gilroy nel 2012, The Bourne Legacy è il film che va in onda questa sera alle 21.25 su Rai 4. Si tratta del quarto film dedicato al personaggio di Jason Bourne, dopo The Bourne Identity, The Bourne Supremacy e The Bourne Ultimatum. Proprio di quest'ultimo, The Bourne Legacy rappresenta il sequel, sebbene al centro del racconto ci sia un altro personaggio e non il Jason Bourne interpretato da Matt Damon.
The Bourne Legacy, la trama
Mentre Jason Bourne (Matt Damon) è a Londra per riportare ordine dopo tutto quello che è avvenuto nei tre capitoli precedenti, un nuovo agente è alle prese con delle sfide altrettanto problematiche: Aaron Cross (Jeremy Renner), un super agente addestrato grazie allo sfruttamento di alcune pillole che potenziano le sua caratteristiche fisiche e psichiche. Quello che Aaron Cross ancora non sa è che è finito nel mirino di Ric Byer (Edward Norton) che, nel desiderio di mantenere pulita la sua reputazione davanti agli scandali che stanno raggiungendo la superficie vuole uccidere tutti i super-agenti ancora in vita. Scampato per puro miracolo al suo omicidio, Aaron si reca dalla dottoressa Marta Shearing (Rachel Weisz), che gli consegna altre pillole per impedirgli di andare in crisi di astinenza come ogni tossicodipendente. Quando anche la dottoressa finisce in un attentato alla sua vita volto a inscenare un suicidio, i due protagonisti decidono di fare squadra comune. Aaron sa di avere un vantaggio: Byer lo crede ancora morto e questo gli concede di avere una possibilità di riuscita in un intrigo che si fa sempre più grande e sempre più pericoloso.
La grande difficoltà di Jeremy Renner
Al giorno d'oggi, la maggior parte del pubblico conosce Jeremy Renner soprattutto per aver prestato il volto a Hawkeye (Occhio di Falco) nel Marvel Cinematic Universe. Ma la carriera di Jeremy Renner è da sempre costellata di ottime interpretazioni che hanno aiutato i colossi di Hollywood a riconoscere il suo talento e, dunque, a sfruttarlo. Nel 2012, quando venne ingaggiato sia per The Bourne Legacy che per il primo capitolo di Avengers, Jeremy Renner non aveva avuto ancora a che fare con i grandi blockbuster. Aveva convinto la critica come protagonista di The Hurt Locker o nei panni del viscido Bobby Sharp in North Country - Storia di Josey: ma di punto in bianco l'attore si trovava a bordo di progetti che lo avrebbero gettato ancora di più nelle fauci di una macchina ben oliata come quella dei blockbuster hollywoodiani. Se, nel caso di Avengers, Jeremy Renner sapeva di non dover deludere le aspettative dei tanti fan della Marvel che sarebbero stati pronti a gridare allo scandalo al primo errore, nel caso di The Bourne Legacy l'attore di I segreti di Wind River poteva avvertire la pressione di essere il protagonista sulle cui spalle si basava il successo dell'ampliamento di una saga di successo. The Bourne Legacy, infatti, rappresentava una vera e propria sfida, perché andava ad allargare l'universo creato da Robert Ludlum nei suoi libri. Si trattava di un rischio: da una parte perché in questo quarto capitolo si faceva a meno del protagonista "storico" Matt Damon (che, come riporta Coming Soon, appare in due cameo statici), dall'altra perché si cheideva al pubblico di affezionarsi a un protagonista del tutto nuovo.
Forse è stata anche questa pressione a spingere Jeremy Renner a lavorare ancora con maggior precisione, ma anche con uno stato di preoccupazione che forse era inedita in un professionista del suo calibro. Lo dimostra il fatto che per Jeremy Renner, come riporta il sito dell'Internet Movie Data Base, la scena più difficile da girare non era quella che prevedeva maggiori pericoli, ma quella che poteva risultare più rischiosa per gli altri. Durante la conferenza stampa di presentazione del film riportata da IndieWire, Jeremy Renner aveva spiegato che, certo, la sua maggior preoccupazione era quella di "non ferirmi" dal momento che l'attore aveva accettato di fare la maggior parte dei suoi stunt. Ma la cosa che lo spaventava di più era la scena in cui doveva guidare una moto a Manila con Rachel Weisz seduta alle sue spalle. Ed è l'attrice stessa a raccontare questa paura, quando nel corso della stessa conferenza stampa ha detto: "Jeremy me lo ha detto solo oggi - è stato molto dolce, non me lo ha mai detto mentre eravamo a Manila - che quello è stato lo stunt più spaventoso per lui perché era responsabile anche della mia vita. Ed effettivamente è stato così. Non me lo ha mai detto a Manila.
Grazie a Dio, anche perché se me lo avesse detto io sarei stata tutto il tempo a pensare: 'Oddio, se ha paura lui, allora...' Non dovevo fare altro che lasciarmi andare. Non dovevo fare altro che tenermi a lui. Ma non ho recitato in quella scena. È stata davvero terrificante."
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