Collateral beauty è il film diretto da David Frankel che va in onda questa sera alle 21 su Iris. Si tratta di un film dall'alto valore emozionale che, tuttavia, non è stato accolto molto favorevolmente, al punto da guadagnarsi una nomination agli Anti-Oscar, i Razzie Awards, per la sezione Peggior cast composto da attori una volta rispettabili.
Collateral beauty, la trama
Howard Inlet (Will Smith) è un uomo alla guida di un'azienda di pubblicità che però fatica ad andare avanti con la propria vita dopo che la perdita prematura della figlia lo ha gettato nelle spire sempre più oscure e fitte della depressione. Gli amici Whit (Edward Norton), Claire (Kate Winsley) e Simon (Michael Peña) sono sempre più preoccupati per la salute mentale di Howard e, anche, per gli effetti che il suo stato d'animo sta avendo su tutta l'azienda. Decidono così di assumere un'investigatrice che possa aiutarli a comrpendere qual è la cosa migliore da fare per aiutare Howard a uscire dalla sua diperazione. I tre vengono così a sapere che l'uomo è solito scrivere delle missive a dei destinatari insoliti: Amore, Tempo e Morte. Gli amici decidono così di ingaggiare degli attori chiamati a interpretare proprio questi tre "personaggi", aiutandoli a confezionare risposte alle domande che Howard riversa nelle lettere. Intanto l'incontro con Madeleine (Naomi Harris), una madre che ha perso ugualmente la figlia, lo pone davanti alla terribile possibilità di poter andare avanti con la propria esistenza.
Il lutto di Will Smith
Oggi quando si fa il nome di Will Smith la prima cosa che salta alla memoria è la scena avvenuta sul palco degli Academy Awards, quando Will Smith ha schiaffeggiato il comico Chris Rock, responsabile di aver deriso sua moglie e la sua alopecia. Ma nel corso della sua carriera, prima di questa débacle, Will Smith è sempre stato un attore molto amato del pubblico e anche molto onesto con il suo bacino di utenza, che ha usato la sua popolarità spesso per veicolare anche messaggi importanti. Nel caso di Collateral Beauty, però, l'attore ha usato il suo lavoro per fronteggiare uno dei periodi più difficili nella vita di qualsiasi essere umano: la perdita di un genitore. Come si legge su Coming Soon, durante la produzione della pellicola, Will Smith stava fronteggiando la malattia del padre, Willard Carroll Smith, Sr., a cui erano state date poche settimane di vita. È lo stesso attore a ricordarlo in una conversazione avvenuta poco dopo l'uscita di King Richard e tenuta con il regista Spike Lee, riportata da People, in cui si legge: "Nel 2016 a mio padre venne diagnosticato di tutto. Gli diedero sei settimane di vita. È in qualche modo interessante quando qualcuno sa di essere in punto di morte. Se qualcuno sa di stare per morire finisce col cambiare tutto nelle interazioni. I 'ciao' diventano più ricchi, e gli 'addii" diventano così completi."
Secondo quanto riporta il sito dell'Internet Movie Data Base per Will Smith fu in qualche modo "salutare" lavorare proprio in quel periodo nerissimo. Gettarsi a capofitto nella costruzione di un personaggio costretto ad affrontare il lutto per la perdita di un membro della famiglia aiutò Will Smith a fronteggiare il lutto che lo aveva raggiunto anche nella vita lontano dal grande schermo. Per il protagonista di Willy Il principe di Bel-Air lavorare a Collateral Beauty fu una sorta di terapia, qualcosa che teneva la sua mente impegnata e, allo stesso tempo, cooperò a prepararlo a una perdita che è sempre molto traumatica. In un articolo comparso su Entertainment Tonight, l'attore ha spiegato: "Stavo preparando questo film da due settimane quando a mio padre venne diagnosticato il cancro. All'inizio, sai, mi ha scioccato ma dopo mi è sembrato come un magico lavoro dell'universo il fatto che stessi lavorando proprio su quel film mentre ero costretto a guardare in faccia la mortalità di mio padre. È stata dura per la prima settimana e poi ho rimesso insieme i pezzi. E ho deciso che avrei usato il processo del personaggio, che stava soffrendo per una perdita, e avrei condiviso la preparazione con mio padre." Willard Carroll Smith Sr.
morì a novembre di quello stesso anno, quasi quattro mesi dopo la diagnosi di tumore. Will Smith ricorda sempre quel periodo della vita come uno dei più intensi passati vicino al padre che, fino all'ultimo, mantenne un senso dell'umorismo che fu d'ispirazione per il figlio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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