Ipotesi di reato, il rimpianto del regista per l'attentato dell'11 settembre

Dopo l'attacco alle Torri Gemelle il cinema ha dovuto confrontarsi sul modo opportuno di trattare uno degli eventi cardine della storia contemporanea. Il regista di Ipotesi di reato ha dovuto affrontare proprio questo dilemma

Ipotesi di reato, il rimpianto del regista per l'attentato dell'11 settembre

Diretto da Roger Michell e uscito in sala nel 2002 Ipotesi di reato è il film che verrà trasmesso questa sera alle 21.45 sul canale La7.

Ipotesi di reato, la trama

Gavin Banek (Ben Affleck) è un giovane che sta facendo strada nel mondo della giurisprudenza statunitense. Alle prese con un caso molto importante, si reca con fretta verso un processo che potrebbe sancire o meno il successo della sua carriera. Ma il traffico caotico di New York gli si para davanti come un ostacolo da superare. Bloccato tra le stesse strade c'è Doyle Gipson (Samuel L. Jackson), frequentatore degli Alcolisti Anonimi, divorziato, e che è in ritardo per incontrare il giudice che dovrà legiferare sul suo diritto di vedere i figli. I due non hanno niente in comune e le loro vite non si sono mai nemmeno lontanamente sfiorate. Tuttavia, proprio a causa del traffico e della fretta di entrambi, i due protagonisti finiscono per scontrarsi, coinvolgendosi in un banale incidente stradale. Sarà la miccia che farà esplodere un incendio di reazioni esagerate, che li porterà a trasformarsi in uomini senza scrupoli, pronti a tutto, quasi a gareggiare pur di ottenere quello che pensano di essere sul punto di perdere.

Il rimpianto del regista

Film d'azione che non è mai riuscito ad essere più di un mero prodotto di (buon) intrattenimento, Ipotesi di reato è un'operazione che si mostra però interessante perché permette di riflettere su come il cinema e il mondo dell'intrattenimento in generale abbia reagito al terribile attacco delle Torri Gemelle di New York in quel nefasto 11 settembre 2001. Uscito nel 2002, Ipotesi di reato era nel pieno della produzione quando i due aerei dirottati si sono abbattuti sul World Trade Center, creando di fatto un punto di cesura storico tra un "prima" e un "dopo", dando vita a una sorta di nuova era moderna, che è arrivata a modificare anche aspetti quotidiani della vita di chiunque. Il mondo dello spettacolo come ha registo a tutto ciò? Un esempio molto famoso è quello di un episodio di Friends, la nota sit-com con Jennifer Aniston, che ha cambiato in corsa la sua sceneggiatura per non costringere ai newyorkesi a rivivere l'incubo di cui avevano appena fatto esperienza. Nel terzo episodio dell'ottava stagione il pubblico segue Chandler (Matthew Perry) e Monica (Courteney Cox) mentre si fanno strada nella loro luna di miele sviluppando una rivalità con una coppia di novelli sposi che, essendo più "dolce" di loro, finisce con l'avere molti privilegi. Come scrive l'Insider, la trama di questo episodio è stata cambiata in corsa. Nella sceneggiatura "originale", infatti, era previsto che i due protagonisti non riuscissero nemmeno a partire per la loro luna di miele a causa di una battuta di Chandler sulle bombe in aeroporto. Si trattava di un tema troppo delicato per un paese che stava ancora sanguinando per tutte le vittime degli attentati e per questo si è deciso di percorrere un'altra strada. Ma questo ha aperto a riflessioni: era giusto eliminare ogni riferimento all'11 settembre? Era giusto che il cinema provasse a "cancellare" gli attentati, come se non fossero mai esistiti? Da una parte ci sono stati registi come Spike Lee che ne La 25a ora non solo non ha eliminato i riferimenti agli attentati, ma li ha aggiunti, proprio per affrontare il trauma. Dall'altra c'è stato chi, al contrario, ha fatto di tutto per rimuovere ogni riferimento.

Roger Michell non aveva di certo previsto di parlare delle Torri Gemelle nel suo film, ma come si legge nel libro The Twin Towers in Film: A Cinematic History of New York's World Trade Center, il film Ipotesi di reato prevedeva una ripresa delle Torri Gemelle nella sequenza d'apertura. Ipotesi di reato si apre con una vista dall'alto di New York e del suo traffico, quasi una versione cinematografica di quella "Parigi a volo di uccello" che Victor Hugo aveva inserito all'inizio di Notre Dame de Paris. Durante questa sequenza il punto di vista di una delle inquadrature è assegnata a una macchina che sta percorrendo la famosa Fifth Avenue verso Washington Arch. In questa lunga ripresa si può vedere chiaramente l'ombra gettata dalle Torri Gemelle che appaiono sullo sfondo. Nello stacco successivo sono proprio le due torri a riempire lo schermo, in una ripresa che le porta in primo piano. A quel punto Roger Michell, memore di quello che era appena caduto alla Grande Mela, decise di rimuovere digitalmente questa ripresa. Come si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, il regista più tardi avrebbe rimpianto questa sua decisione e ne avrebbe parlato ampiamente nel commento al film presente nei contenuti speciali del DVD.

Più tardi il regista rimpianse la sua decisione: cancellare le Torri Gemelle, nella sua opinione, consisteva a far finta che nulla fosse successo, che nulla fosse cambiato. Un atteggiamento che considerò irrispettoso non solo per gli abitanti di New York, ma anche per tutti gli spettatori. Così, in una fase di ri-montaggio, il regista aggiunse di nuovo l'inquadratura "incriminata".

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