"Noi siamo infinito" e i migliori film sulle difficoltà dell'adolescenza

Noi siamo infinito è una pellicola incentrata sull'adolescenza e sulle problematiche che questa età porta con sé e che a volte possono sfociare in atti di violenza

"Noi siamo infinito" e i migliori film sulle difficoltà dell'adolescenza
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Tratto dal romanzo omonimo di Stephen Chbosky, che è anche regista del film, Noi siamo infinito è la pellicola che va in onda questa sera alle 21.10 su La5.

Noi siamo infinito, la trama

Presentato in anteprima mondiale al Toronto Film Festival nel 2012, Noi siamo infinito racconta la storia di Charlie (Logan Lerman), un adolescente molto timido che ha qualche difficoltà a stringere rapporti d'amicizia con i suoi coetanei e che si porta sulle spalle il peso di un segreto che gli ha rovinato l'infanzia. Abituato a stare da solo, come un ragazzo utile a fare solo da tappezzeria, Charlie vede la sua quotidianità cambiare quando fa amicizia con Sam (Emma Watson) e Patrick (Ezra Miller), due ragazzi dell'ultimo anno. Sam e Patrick sono allegri, a loro modo popolari, pieni di energia. Rappresentano, dunque, tutto ciò che Charlie non è e proprio per questo lo spingono a uscire dalla sua zona di comfort, avventurandosi in nuove esperienze. Aiutato anche dal suo professore di letteratura (Paul Rudd), Charlie comincia a pensare al suo futuro con un inaspettato ottimismo, ma ben presto i suoi traumi infantili tornano a galla, a chiedere il conto.

I film sulle difficoltà dell'adolescenza da vedere

Il giardino delle vergini suicide

Tra i film che hanno saputo raccontare in modo agghiacciante anche il volto più malinconico e struggente dell'adolescenza c'è il delicato film di Sofia Coppola, Il giardino delle vergini suicide. Si tratta di una storia incentrata su un gruppo di sorelle costrette a guardare la loro adolescenza fuggire fuori dalla finestra,sotto il controllo costante e morboso di genitori che rinchiudono fuori la vita, al punto da mettere cancelli alle finestre per tenere le figlie intrappolate nella loro idea di purezza malsana, che avrà delle conseguenze tragiche. Nel cast del film Kirsten Dunst e Josh Hartnett.

...E ora parliamo di Kevin

Interpretato da Ezra Miller, attore che negli ultimi anni è stato al centro di numerose accuse gravissime e che di recente è tornato al cinema con The Flash, ...E ora parliamo di Kevin offre allo spettatore il ritratto brutale di una strage scolastica, uno dei peggiori incubi che si annida nel cuore dei genitori statunitensi. Stavolta, però, la lente della macchina da presa non si concentra sulle vittime, piuttosto sull'assassino e su sua madre (interpretata da Tilda Swinton), che dove coesistere con l'idea di amare un figlio che è in realtà un ragazzo problematico e, soprattutto, un omicida responsabile di una strage.

Elephant

Diretto da Gus Van Sant e, stando a quanto si legge su Film Post, tratto da una storia vera, Elephant è vicino narrativamente a ...E ora parliamo di Kevin perché incentrato su una strage scolastica. Il regista del remake di Psycho, infatti, dirige un film in cui due studenti compiono un massacro nella scuola di Colombine, negli Stati Uniti, dipingendo da una parte un'adolescenza spaventata, costretta a guardare in faccia l'orrore in un luogo considerato sicuro, dall'altro il vuoto che si annida nel cuore e nell'animo di giovani lasciati a se stessi, incapaci di affrontare gli anni dell'adolescenza, che con facilità prendono un fucile e sparano sui propri compagni.

Carrie - Lo sguardo di Satana

Quando si parla di adolescenza e dei problemi ad essa legati che possono sfociare in pericoli e violenza, il primo film che salta alla mente è Carrie - Lo sguardo di Satana, lungometraggio tratto da un romanzo breve di Stephen King.

Uscito per la prima volta nel 1976 e materiale di un remake nel 2013, Carrie è il nome della protagonista, una ragazzina con poteri telecinetici che, dopo un'infanzia passata pressoché da reclusa e continui atti di bullismi perpetrati nei suoi confronti, perde il controllo durante il ballo scolastico, dando il via ad una vera e propria carneficina.

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