Il 20 luglio finalmente è arrivato nei cinema il film che è ispirato al mito di Barbie. Sì, ispirato perché non si tratta di una celebrazione edulcorata sulla bambola made in Mattel. O meglio, non è solo questo. Il film di Greta Gerwing con Margot Robbie e Ryan Gosling vuole essere qualcosa di diverso, una commedia nera che riflette sulla figura stessa della donna, sul capitalismo e sul concetto di essere se stessi. Un film che, dalle prime recensioni, pare che abbia colpito la critica di settore. Ora non si attende altro che giudizio del pubblico. E, di sicuro, non resterà deluso dato che nel film si parla di Barbie, del suo essere una donna perfetta ma si parla anche di sogni, desideri e aspirazioni. La pellicola è ritenuta "provocatoria" ma, in fin dei conti, il concetto stesso di Barbie lo è. Quindi ciò che andremo a vedere al cinema altro non è che una storia a immagini sull’essenza stessa della fashion idol commercializzata dall’industria della Mattel.
Barbie è una vera e propria icona. Da sempre e fin dal momento in cui è arrivata nei negozi è stata rappresentata non solo come una bambola giocattolo per bambine e ragazzine, ma come un personaggio unico nel suo genere che ha rotto gli equilibri e spezzato le convenzioni. La sua storia è ricca di successi, di sperimentazioni e ha attraversato a testa alta un lungo periodo della storia contemporanea, cavalcando mode, sfatando miti e convenzioni senza mai perdere la sua identità. Il film della Gerwing celebra il concetto di Barbie ma chi era – per davvero – il giocattolo più anticonvenzionale mai esisto al mondo?
Nel 1959 la prima fashion idol è arrivata in commercio
Si dice che sia stata proprio Ruth Handler, una delle co-fondatrici della Mattel, a pensare per la prima volta di realizzare una bambola diversa dal solito. È guardando sua figlia giocare con bambole di carta che si rese conto di quanto le bambine, che avevano superato una soglia di età, non sentivano l’esigenza di avere tra le mani una bambola che rappresentasse un neonato ma qualcosa che le potesse far sentire "grandi". All'epoca fu una pioniera sul genere. Intuendo che poteva trattarsi di un’ottima scelta di mercato, Ruth suggerì l'idea di una linea di bambole dall'aspetto adulto a suo marito Elliot. All’inizio non era convinto dell’idea, alle fine si decide a investire sul progetto di Ruth. La donna, aiutata dall'ingegnere Jack Ryan, creò la prima Barbie. La bambola esordì nei negozi il 9 marzo 1959 con un costume da bagno zebrato, la pelle chiara e i capelli neri legati in una lunga coda. Solo in un secondo momento sarebbe apparsa quasi sempre bionda. Costruita in Giappone, nel primo anno ne furono venduti 350mila esemplari.
Il vero nome è Barbara Millicent Roberts
È la bambola più venduta al mondo e elemento di punta della sua casa di produzione. Di così grande successo che attorno alla figura di Barbie è stata costruita una "storia familiare", come a voler far intuire che la bambola non fosse solo un oggetto ma un simbolo di moda e femminilità. Il vero nome di Barbie è Barbara Millicent Roberts ed è nata a Willows, in Wisconsin. Oltre ad avere un gruppo di amiche provieniti da altri paesi, un fidanzato (con cui si è sposata solo dopo 43 anni di amore), una sorella più grande, Barbie parla 50 lingue ma non ha mai conseguito una laurea. Ha traslocato più volte e svolto le professioni più disparate. Nel corso della sua lunga vita, Barbie ha avuto 38 animali, ha guidato una decappottabile rosa e molti altri veicoli. Possiede un brevetto di volo per aerei commerciali, sui quali ha lavorato anche come hostess.
E poi arriva Ken
Nel 1961 Barbie trova un compagno. Si chiama Ken, diminutivo di Kenneth e ispirato al secondo figlio dei Mattel, e per molti anni è stato il suo fidanzato. Non si è però mai sposata, o almeno non subito. Il loro amore sarebbe nato nel 1961 su un set televisivo. Solo nel febbraio 2004, dopo 43 anni di fidanzamento, Barbie e Ken hanno deciso di convolare a nozze. Secondo la biografia che è stata redatta in questi anni dalla Mattel, Barbie è stata single per un lungo periodo, nonostante abbia avuto un breve flirt con il giovanissimo surfista australiano di nome Blaine. Poi la coppia è tornata insieme.
In Arabia Saudita è un giocattolo fuori legge
Il successo, ovviamente, ha generato un mucchio di controversie nel corso degli anni. Ad esempio, nel settembre 2003 l'Arabia Saudita ha messo fuori legge la vendita delle bambole Barbie, trovandole non conformi con i principi dell'Islam, affermando che "le bambole di Barbie, con i loro abiti succinti e le loro pose peccaminose, sono il simbolo della decadenza del perverso pensiero occidente". Ma non è tutto. Nel giugno 2001 da una casa di giocattoli concorrente è stata lanciata sul mercato una nuova linea di fashion doll, chiamate Bratz. Nel giro di pochi anni hanno conquistarono una grossa fetta di mercato, facendo di fatto calare la vendita di Barbie. Per correre ai ripari, la Mattel lanciò le My Scene, una linea di bambole molto simili alle Bratz. Qualche anno dopo la MGA Entertainment – la casa di produzione delle Bratz - ha intentato causa contro la Mattel, dichiarando che le My Scene sarebbero una copia spudorata. Attualmente si è in attesa del verdetto della corte della California.
Barbie ha un significato dispregiativo?
Che la bambola abbia un nome particolare questo è un dato di fatto. Nel corso del tempo il significato stesso del termine Barbie è stato accostato a qualcosa di dispregiativo. Ha assunto il significato di "ragazza di bell'aspetto ma priva di spessore e sostanzialmente stupida". E ancora oggi, la maggior parte delle volte, Barbie viene accostato a una ragazza bella, bionda ma per nulla intelligente. Una delle critiche più frequenti che sono state mosse contro la bambola è stata quella di promuovere un’immagine della donna poco realistica, con il rischio per le bambine di aspirare ad avere quel tipo di corpo. Per questo motivo, dal 1997, Barbie è stata modellata affinché avesse un bacino più ampio.
Circa 100mila collezionisti
Ma al netto delle critiche, è una bambola che non è solo un giocattolo.
Infatti, uno studio ha affermato che non solo è venduta in maniera considerevole nella fascia 8-10 anni ma vanta tanti collezionisti nel mondo, La stima prevede che ci siano oltre 100mila collezionisti di Barbie. Il 90% è donna e di un'età media di circa 40 anni. Acquisterebbe una ventina di nuove Barbie ogni anno. Il 45% di queste donne spende oltre 1000 dollari per la loro collezione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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