Passengers, l'omaggio a Shining nel film con Chris Pratt

Passengers è un film di fantascienza che omaggia tanto il mondo delle fiabe quanto quello dei film horror

Passengers, l'omaggio a Shining nel film con Chris Pratt

Uscito nei cinema italiani il 30 dicembre 2016, Passengers è il film che va in onda questa sera alle 21.10 su Rai Movie. Accompagnato dalle note di Levitate degli Imagine Dragons, Passengers è diretto da Morten Tyldum, regista norvegese che ha firmato anche la regia di film come The Imitation Game e di serie come In difesa di Jacob.

Passengers, la trama

Jim Peterson (Chris Pratt) è un ingegnere in criogenesi che sperava di riaprire gli occhi una volta arrivato sulla colonia spaziale Homestead II. Tuttavia, a causa di una collisione, l'uomo viene strappato dalla sua ibernazione e si sveglia molto prima del previsto: questo significa che l'uomo dovrà vivere da solo sull'astronave in viaggio e morire prima di poter vedere la nuova colonia. La sua solitudine è scandita solo dalle chiacchiere con Arthur (Michael Sheen), un barman robot, che allevia di poco la solitudine dell'ingegnere. Dopo un anno in completa solitudine, però, Jim prende la terribile decisione di risvegliare la giornalista Aurora Lane (Jennifer Lawrence): quando la donna apre gli occhi Jim le mente, dicendo che il suo sonno è stato interrotto da un'anomalia. Ben presto Jim finisce con l'innamorarsi di Aurora, ma il peso della menzogna che le ha detto comincia a farsi sentire in modo sempre più prorompente. Quando anche il capotecnico manutentore si risveglia (Laurence Fishburne), Jim si renderà conto che ci sono altri problemi gravi che lo aspettano.

L'omaggio a Shining

Se ci si avvicinasse alla visione di Passengers con l'intento di voler individuare alcuni rimandi ad altri tipi di narrazione, il primo elemento che salterebbe all'occhio dello spettatore è il legame con la fiaba de La bella addormentata nel bosco. Non a caso il personaggio femminile interpretato da Jennifer Lawrence si chiama Aurora, proprio come la principessa punta dal fuso di un arcolaio. Allo stesso modo Aurora è un personaggio che viene introdotto al pubblico come una bella ragazza dai capelli dorati che è avvolta in un bozzolo di sonno apparentemente finito. Uno stato da cui viene strappata - è il caso di dirlo - da un uomo che è innamorato di lei e che, in qualche modo, la riporta alla vita. Oltretutto nella fiaba originale, a differenza di quanto si vede nel famosissimo film Disney, il sonno di Aurora dura per decenni, proprio come quello della protagonista del film, che sarebbe dovuto durare altri novant'anni. Naturalmente nella favola il risveglio per mano del principe ha il compito di salvare la bella principessa da un maleficio, mentre nel film l'atto è dettato solo da una spinta egoistica nata sopra il timore della solitudine e dell'abbandono. Nonostante questo, però, i legami tra le due storie sono alquanto palesi.

Ma c'è un altro omaggio molto evidente nel film diretto da Morten Tyldum. Prima di risvegliare Aurora, infatti, Jim costruisce un legame d'amicizia con il barman dell'astronave, un robot che, dalla vita in su, ha le fattezze di Michael Sheen. Il barista così come il bar in cui si muove sono un chiaro rimando al bar che il personaggio di Jack Torrance frequenta all'Overlook hotel in Shining, il capolavoro firmato da Stanley Kubrick e tratto da uno dei romanzi più famosi di Stephen King. Nel film del 1980 il barista era interpretato da Joe Turkel: indossava un completo su misura di colore rosso e sviluppava una forte amicizia con Jack Torrance, il personaggio interpretato da Jack Nicholson già sull'orlo della follia. Allo stesso modo Michael Sheen indossa uno smoking rosso, ha maniere elegantissime e la sua amicizia con Jim è uno degli snodi emotivi del film. Tanto il barista di Shining quanto quello di Passengers, poi, sono costretti a "restare" al loro posto: il primo perché è un fantasma, legato a una dimensione che non esiste più. Il secondo perché collegato a terra tramite la meccanica e, ancora, costretto in una navicella spaziale con una destinazione in parte sconosciuta. I rimandi a Shining, però, non sono ancora finiti.

Se da una parte si può intuire l'omaggio al film anche dal modo in cui il bar è illuminato dal basso invece che dall'alto - illuminazione che in Shining sembrava voler richiamare proprio la dimensione infernale del barista - dall'altra è ancora più evidente la riproposizione del tappeto arancione e rosso che è diventato iconico in Shining e che in Passengers i può vedere nell'area "salotto" del bar.

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