Il pianista, tutte le curiosità sul film sulla Shoah con Adrien Brody

Il pianista è il film di Roman Polansky che racconta la terribile storia vera di un ebreo sopravvissuto all'Olocausto

Il pianista, tutte le curiosità sul film sulla Shoah con Adrien Brody

Tra le pellicole più famose riguardo l'Olocausto, Il pianista è il film diretto da Roman Polanski che va in onda questa sera alle 21.00 su Iris. Ispirato a una straziante storia vera raccontata nell'omonimo romanzo di Wladyslaw Szpilman, Il pianista ha rappresentato una sfida anche per il regista che, proprio a causa dell'occupazione nazista in Polonia, ha perso la madre, deportata ad Auschwitz.

Il pianista, la trama

Wladyslaw Szpilman (Adrien Brody) è un pianista dal talento sconfinato che, tuttavia, non può fare nulla contro l'avanzata dell'esercito nazista su suolo polacco. Un'avanzata che sancisce non solo l'inizio effettivo del secondo conflitto mondiale, ma anche la fine della vita per come Wladyslaw la conosceva. Proprio come qualsiasi altro ebreo su suolo polacco, il musicista vede tutti i suoi diritti diminuire a vista d'occhio: dal tratto distintivo della stella cucita sugli abiti alle limitazioni su soldi e spostamenti, fino al trasferimento nel ghetto di Varsavia. Mentre la violenza dell'esercito tedesco diventa sempre più brutale, così come le umiliazioni ai danni degli ebrei, Wladyslaw riesce a salvarsi dalla deportazione nei campi di concentramento: ma la sopravvivenza gli costa la perdita della sua famiglia e di qualsiasi altro punto di riferimento. Diventerà un vagabondo che procede solo grazie all'istinto di sopravvivenza, spaventato e denutrito, con la solitudine che rischia di farlo impazzire e che, a volte, gli sembra peggiore persino della morte.

Tutte le curiosità sul film

Adrien Brody e il Premio Oscar

All'inizio Adrien Brody pensava che non sarebbe riuscito a vincere il premio Oscar per la sua interpretazione ne Il pianista. In effetti, non solo ci riuscì, ma guadagnò anche due record. All'epoca, infatti, fu il più giovane attore a vincere un Oscar come Miglior Attore Protagonista (aveva ventinove anni). Inoltre Adrien Brody è stato a lungo l'unico attore ad aver vinto un Oscar e un César (gli Oscar del cinema francese) per lo stesso ruolo. L'unica che è riuscita a eguagliare questo secondo record è stata Marion Cotillard nel 2008 per la sua interpretazione di Edith Piaf in La vie en rose.

Momenti autobiografici

Nonostante sia tratto dal romanzo autobiografico di Wladyslaw Szpilman, Il pianista ha degli elementi molto vicini anche al vissuto del regista Roman Polanski. La famiglia del regista, infatti, dopo essersi trasferita in Polonia con la speranza di poter fuggire all'antisemitismo crescente, affrontò gli orrori dell'avanzata nazista. Dopo aver vissuto nel ghetto di Cracovia, Roman Polanski riuscì a scappare dal paese. Come si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, proprio grazie alla realizzazione de Il pianista, Roman Polanski ha avuto la possibilità di incontrare uno degli uomini che aveva aiutato parte della sua famiglia a sopravvivere durante la guerra.

Miglior regista

Il pianista ha vinto ben tre premi Oscar, incluso quello per la miglior regia. Nonostante questo, Roman Polanski non ha potuto prendere parte alla cerimonia di consegna a Los Angeles. Questo perché sulla sua testa pende ancora un mandato d'arresto negli Stati Uniti per una violenza su minore perpretrata negli anni Settanta. È lo stesso motivo per cui Polanski non può recarsi in nessun paese che prevede l'estradizione, perché verrebbe arrestato immediatamente. Essendo nato a Parigi, il regista ha la cittadinanza francese ed è nel paese transalpino che vive ormai da decenni.

La dieta di Adrien Brody

Per interpretare al meglio Wladyslaw Szpilman, soprattutto per quanto riguarda i momenti peggiori della guerra, Adrien Brody arrivò a perdere circa quindici chili. Un risultato ottenuto grazie a una dieta che prevedeva il consumo di uova bollite, carne bianca e té verde. L'attore rimase a dieta per circa sei settimane.

Il pianista e Schindler's List

Quando si parla di film dedicati alla Shoah Il pianista di Polanski e Schindler's List di Spielberg vengono spesso contrapposti per un diverso approccio alla narrazione. Se Schindler's List conserva una sua intrinseca emotività con la quale cerca di parlare al pubblico, Il pianista è molto più asciutto nella romanticizzazione di quel periodo buio e, in generale, è considerato più fedele agli eventi. Spielberg, all'inizio, voleva che fosse proprio Polanski a dirigere il film su Oskar Schindler. Il regista, però, si rifiutò perché considerava la vicenda narrata troppo vicina alla sua esperienza personale e non si sentiva ancora pronto ad affrontare i propri demoni.

Come Adrien Brody si è preparato al ruolo

Al di là della dieta seguita dall'attore per mostrare al pubblico il fisico provato di un ebreo in fuga, Adrien Brody ha fatto di tutto per entrare il più possibile nei panni di Szpilman. Ha imparato a suonare il piano appositamente per la pellicola e, soprattutto, si è liberato del suo appartamento, ha venduto la sua macchina e si è tenuto lontano dalla tv e dai suoi effetti personali per provare sulla propria pelle - pur con le dovute differenze - la sensazione di perdere tutto e di trovarsi al mondo senza punti di riferimento.

L'importanza della fotografia ne Il pianista

Quando si parla di cinema spesso si fanno i complimenti al lavoro del regista, degli sceneggiatori o degli attori, ma non si fa mai abbastanza caso al lavoro di altri professionisti e di come questo possa modificare l'andamento del film.

Ne è un esempio proprio Il pianista in cui il direttore della fotografia Pawel Edelman ha "desaturato" i colori del film man mano che le avventure del protagonista avanzano: questo per dare allo spettatore un sentore crescente di povertà e distruzione, come se tutto il mondo fosse caduto in un universo fatto solo di scale di grigi.

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