Quentin Tarantino compie 60 anni: i suoi 5 migliori film

Il cinema è la sua religione e Dio è il suo padrone: sin dal suo esordio il regista di Knoxville ha scritto un nuovo capitolo della storia della settima arte

Quentin Tarantino compie 60 anni: i suoi 5 migliori film

Sono pochi i registi in grado di tracciare un solco nella storia del cinema. Non si tratta di realizzare uno o più film di eccellenza, ma di lasciare il segno dal punto di vista del linguaggio e dello stile. Ebbene, Quentin Tarantino rientra sicuramente in questo prestigioso e ristretto Olimpo. Con la celluloide nelle vene, il cineasta di Knoxville ha scardinato le regole del cinema con i suoi mosaici avvincenti ed esplosivi, senza mai scendere a compromessi.

Quentin Tarantino

Fondendo le illusioni della settima arte con i ritmi della vita, Quentin Tarantino ha esplorato generi e temi. Con western, crime e tensione ha raccontato amore, onore, lealtà e tradimento, razzismo e vendetta. In altre parole, l’America e le sue travolgenti contraddizioni. Al lavoro sul suo decimo e forse ultimo film – titolo provvisorio “The Movie Critic” – QT compie oggi 60 anni, un traguardo da celebrare con i suoi 5 film da vedere almeno una volta nella vita.

Le iene (1992)

“Le iene” è sicuramente tra le opere più belle di sempre. Girato con pochissimi soldi – gli attori sono stati costretti a portarsi i loro vestiti sul set – questo cult del cinema indipendente è unico: innovativo e dinamico, con dialoghi a dir poco esplosivi. Tre episodi che si intrecciano, una nuova straordinaria voce nella scena internazionale tra ambiguità morale, violenza e black humor.

Pulp Fiction (1994)

“Pulp Fiction” è il miglior film di Quentin Tarantino, ma soprattutto un’opera che rappresenta una tappa cruciale della storia della settima arte. Un mosaico meraviglioso, immagine viva con la colonna sonora, con sequenze iconiche. Non c’è nulla di casuale, dai costumi alle scenografie, passando per gli oggetti di scena. L’ironia tarantiana emerge con ancora più forza rispetto a “Le iene” e trova un’alchimia impressionante con i suoi protagonisti: dal rinato Quentin Tarantino a quello che diventerà il fedelissimo Samuel L. Jackson, passando per Uma Thurman e Bruce Willis.

Bastardi senza gloria (2009)

Con “Bastardi senza gloria” Quentin Guerra offre una lezione di cinema a tutti gli aspiranti cineasti. Un war movie ucronico dove ci sono pochissime tracce della guerra, uno dei più audaci ed esilaranti della galassia di QT. Il cinema come strumento per “raddrizzare” la storia, con un finale a dir poco godereccio.

The Hateful Eight (2015)

“The Hateful Eight” è una sorta di “Le iene” in versione western. Una commistione di generi – western, whodunit e revenge movie – in un film più sofisticato dei precedenti, in cui si vede la crescita di QT pellicola dopo pellicola. Notevole la complessità della scrittura, ma è impossibile non porre l’accento sulla componente estetica e sulla colonna sonora firmata dal maestro Morricone.

C’era una volta a… Hollywood (2019)

Primo film senza Weinstein, “C’era una volta a… Hollywood” è per il momento l’ultimo film di Quentin Tarantino.

La sua opera più personale, che celebra una Hollywood nata nella sua mente e dove vita e arte compongono un’ammaliante fusione. Terza tappa della trilogia del revisionismo storico, è un ulteriore omaggio al genere spaghetti western e il cast è in stato di grazia, a partire dall’iconico tandem Brad Pitt-Leonardo DiCaprio.

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