Anche se il nuovo film storico di Ridley Scott si sta difendendo molto bene al botteghino, non è stato premiato da ottime critiche da parte della stampa di settore. Il regista di Alien e de Il Gladiatore, infatti, è stato travolto da una vera e propria bufera perché, secondo gli esperti, la vita di Napoleone Bonaparte raccontata nel film non è affatto aderente alla realtà storica.
Prima ancora che la pellicola arrivasse nelle sale, uno studioso inglese aveva già evidenziato alcune criticità. Come il fatto che Napoleone non aveva mai assistito alla decapitazione di Maria Antonietta di Francia (e non solo). A questo, però, si aggiunge anche una recensione molto pungente che è stata pubblicata su Forbes, dove si legge una critica ben argomentata al film di Ridley Scott. Questo articolo ha fatto molto rumore per un motivo ben preciso: è stato scritto da un discendete di Napoleone Bonaparte.
Fa strano a dirlo ma è proprio così. Joachim Murat, questo il nome dell’autore della critica al film, è un discendente di settima generazione dell’ex re di Napoli che, per l’appunto si chiamava Giacchino Murat. Il suo antenato ha sposato Carolina, la sorella minore di Napoleone Bonaparte. Ovviamente, l’articolo in questione è stato corredato da uno studio sulla vita del politico francese molto puntuale e preciso. "Le libertà che il regista si è preso sui fatti storici sono tante e non ne vale la pena menzionarle tutte – afferma la Murat -. Di fatti, Ridley non ha fatto altro che prendere la figura di Napoleone e scrivere la sua versione dei fatti". E aggiunge: "È totalmente ridicolo. Speravo che il film fosse un racconto sulla sua leadership e invece Ridley Scott ha regalato al pubblico un racconto crepuscolare, non solo nei temi ma anche nelle tecniche di regia".
Si punta il dito, infatti, sul fatto che ogni scena sia girata con una luce fredda e ambientata in autunno. Ma non è tutto. "Quello che Ridley Scott ha portato nei cinema è la visione inglese dell’era napoleonica – continua -. Come se volesse raccontare la leggenda di un bandito che voleva conquistare l’Europa senza una spiegazione valida".
L’articolo, inoltre, si lancia anche in un’accesa critica alla Rivoluzione francese che in Napoleon è stata ricostruita come se fosse solo un "episodio sfortunato" di un paese finito nelle mani del popolo. E ora, come reagirà il regista a queste critiche? Se fino a questo momento ha cercato di mantenere un certo contegno, bisogna vedere come si comporterà di fronte a un discente di Napoleone.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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