“Sole di mezzanotte”, su Sky il thriller scandinavo con Alessandro Borghi

Asciuttezza narrativa, personaggi ombrosi e senso di isolamento sono gli ingredienti di un film che racconta di padri e figli e incarna gli stilemi del thriller scandinavo

“Sole di mezzanotte”, su Sky il thriller scandinavo con Alessandro Borghi

The Hanging Sun – Sole di mezzanotte, film Sky Original diretto da Francesco Carrozzini che ha chiuso fuori concorso la scorsa mostra del cinema di Venezia, arriva su Sky questa sera.

Si tratta dell’adattamento dell’omonimo romanzo dello scrittore norvegese Jo Nesbø e vede protagonista un Alessandro Borghi sempre più a suo agio nella dimensione internazionale del mestiere di attore.

Il film è esattamente quel che uno si aspetta che sia un thriller ambientato in Norvegia, giacché aderisce ai codici del cinema scandinavo in maniera certosina. Lungi dal potersi definire un brutto film, “Sole di mezzanotte” è un lavoro convenzionale, forte di una certa cura visiva e registica ma che paga la mancanza di nerbo e personalità.

John (Alessandro Borghi) è un uomo in fuga da un passato pieno di errori e da un padre diverso da tanti, un boss criminale. Inseguito dal fratello, sceglie di nascondersi nell’estremo Nord, in un villaggio isolato. Qui il sole non tramonta mai e gli abitanti del luogo vivono in una sorta di microcosmo a struttura patriarcale in cui vige una mascolinità tossica e la religione viene brandita come strumento di controllo sociale. Cercare di nascondersi e di passare inosservato in una comunità fuori dal mondo e dal tempo tanto bigotta e opprimente, non è facile.

Essendo uno straniero, poi, John non viene visto di buon occhio ma avrà dalla sua parte una madre, Lea, e il suo bambino, Caleb. La donna ha appena perso in un incidente di mare il marito, violento e sempre ubriaco, e nella piccola comunità c’è chi la ritiene in qualche modo responsabile dell’accaduto. Il figlioletto, la cui innocenza e maturità stupiscono, fa da collante tra Lea e John che, dall’essere inizialmente guardinghi l’uno nei confronti dell’altra, scopriranno poi di avere molto in comune: pur appartenendo a mondi tanto lontani sono entrambi infatti cresciuti all’ombra di padri padroni, hanno avuto condotte moralmente discutibili ma soprattutto hanno un grande desiderio di iniziare una nuova vita.

Pochi i dialoghi tra questi personaggi cupi e dal percorso torbido e tortuoso. Tra ferocia e tenerezza, in “Sole di mezzanotte” va in scena un percorso di liberazione.

Alla punteggiatura emotiva affidata alle musiche si deve una tensione che altrimenti non nascerebbe dalla semplice successione di immagini di quella che è una narrazione a dir poco rigorosa e asciutta, tutta tempi dilatati, atmosfere rarefatte e sottofondo dolente.

Il film parla della differenza tra affetti scelti e imposti, della necessità talvolta di commettere atti sbagliati per sopravvivenza e della possibilità di redenzione attraverso la cura del prossimo.

Mediante vari flashback “Sole di mezzanotte” svela la natura dei personaggi e consolida la sua doppia natura di dramma e di noir. Così come il giorno e la notte diventano indistinguibili, anche realtà e ricordo sembrano esserlo a tratti. Il luogo ostile, la solitudine interiore di individui feriti dalla vita e il senso di gelido isolamento sono parte di un racconto che però non diviene mai appassionante o almeno destabilizzante.

In questo senso “Sole di mezzanotte” è un thriller come tanti, godibile nella visione casalinga per cui sembra nato ma non destinato a restare impresso.

Stasera 12 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Action), in streaming su NOW e disponibile on demand.

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