Non si arresta l’espansione della piattaforma streaming di Disney+. Già contenitore di diverse serie tv e film originali, dal 28 aprile il catalogo si arricchisce con l’arrivo di Peter Pan e Wendy. Liberamente ispirato al lungometraggio animato che è arrivato nei cinema nel lontano 1953 – ritenuto dalla critica uno dei cult indiscussi della filmografia Disney –, ora è il regista David Lowery che ha portato a compimento un nuovo live action, molto più vicino al romanzo di J.M. Barrie, con un cast di giovani leve e di grandi attori per una versione più contemporanea (almeno nei temi) sulla leggendaria figura di Peter Pan. La storia del ragazzino che non voleva crescere e che sapeva volare ora cambia un po' toni e, inconsapevolmente, riflette sull’importanza dei sogni e delle aspirazioni dei giovani di oggi. Un film quello di Peter Pan e Wendy che si prende, forse, troppe libertà rispetto al classico degli ann’50, ma resta comunque un buon lavoro che si cala alla perfezione nel nuovo corso intrapreso dalla Disney.
La vicenda è più o meno uguale a tutti gli adattamenti che sono già arrivati in tv e sul grande schermo. Alla soglia del suo 13esimo compleanno, Wendy ancora non è pronta per entrare nel mondo degli adulti. La sua preghiera arriva fino alle orecchie di Trilli e di Peter Pan che, dall’Isola che non c’è, si spinge fino alla città di Londra per coinvolgere Wendy e i suoi fratelli in un’avventura indimenticabile. A vestire i panni di Peter c’è il talentuoso Alexander Molony, Wendy invece ha il volto di Ever Sanderson. Immancabile è la presenza di Capitan Uncino, l’eterno nemico di Pan, che in questo film è interpretato da un magnetico Jude Law. E, proprio in questo live action si esplora più da vicino il rapporto tra Peter e Uncino, raccontando la genesi della loro rivalità che, fino ad ora, in nessuno dei tanti film è stata mai affrontata.
"Non ricordo di aver avuto nessun rapporto particolare con Uncino quando ero bambino – rivela Jude Law durante la conferenza stampa con i giornalisti -. Ricordo di averlo trovato molto divertente. Ammetto che è stato strano quando ho scoperto di doverlo interpretare nel film". Il regista, invece, ha speso alcune parole in merito alla genesi stessa del progetto. "Il libro di J. M. è stato il punto di partenza.
Ho scelto di inserire anche il nome di Wendy nel titolo perché per molti versi è parte integrante della storia – aggiunge -. Siamo noi che andiamo via con lei verso l’Isola che non c’è e non viceversa. Volevo davvero onorare questa prospettiva e volevo esplorarla".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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