Circondati dai chiacchieroni È caccia al silenzio perduto

Ristoranti, treni e alberghi puntano sulle "aree no-speaking" ma l’esercito degli urlatori ha sempre la meglio. Ecco perché

Circondati dai chiacchieroni È caccia al silenzio perduto

«Meglio tacere e passare per idiota, che parlare e dissipare ogni dubbio». Geniale Abraham Lincoln. Ma anche Ludwig Wittgenstein non era un fesso quando sosteneva: «Nella vita, come nell'arte, è difficile dire qualcosa che sia altrettanto efficace del silenzio».
Ma chi l’ha detto che il silenzio non fa rumore? Provate ad avere la coscienza sporca e, nella quiete della notte, sentirete i pensieri abbattersi nella testa col clangore di un’alabarda che precipita su una vetrata; provate ad essere innamorati e, nel mutismo della stanza, udirete la mente inondarsi di soavi cinguettî. Insomma, anche il silenzio è relativo. Ma di certo la nostra è una società fondata sul caos. Se non fai almeno un po’ di casino, non esisti. Ti guardi allo specchio e non vedi nulla. Ma se lanci un urlo, ecco apparire l’immagine. Accade pure in tv: l’ospite «vincente» è quello che sbraita, quello che usa i toni bassi non se lo fila nessuno. Idem in ufficio o al bar: lo «sbraitatore» sbaraglia sempre la concorrenza (a suo modo «sleale») di quel timidone del «silenzioso» che lavora calmo e, al momento di prendere il caffè, rispetta il turno in fila. Eppure - nonostante la predominanza di un’umanità fondata sui decibel - comincia a farsi largo una tribù di persone dal passo felpato che sogna di salvarsi dall’inquinamento acustico del vicino.
Ormai la diatriba tra fumatori e non fumatori è roba superata; la nuova emergenza è cucita sul bottone del bla-bla: si è passati dal «no smoking» al «no speaking». Sarà per questo che quelli del nuovo tecno-treno «Italo» hanno sfornato un’apposita carrozza per non-chiacchieroni; sarà per questo che il capotreno del «Frecciarossa» annuncia gracchiante «I signori passeggeri sono pregati di abbassare la suoneria del cellulare e di parlare a bassa voce»: appello destinato, tragicamente, a cadere nel vuoto. E che dire del cameriere che, al ristorante, ti chiede: «Vuole un tavolo tranquillo?», tu rispondi «Sì, grazie», ma già all’antipasto ti trovi circondato da un branco di hooligans scatenati.
Anche gli hotel trendy ti propongono la camera nell’«area no-rumors», ma è solo fuffa. Il tempo di chiudere la porta, ed ecco che un bimbetto simpatico come l’ex ministro Brunetta comincia a dare calci alla parete dove poggia la spalliera del tuo letto. Tu protesti, ma tanto i genitori del baby-birba quanto il concierge dell’albergo ti rispondono alla stessa maniera: «Ci vuole pazienza, so’ bambini...». Con tanti saluti per l’«area no-rumors».
Le agenzie turistiche giurano che si sono moltiplicate le prenotazioni di viaggi (soprattutto crociere) per clienti amanti delle «vacanze silenziose». Gettonatissimi anche i conventi e gli eremi di montagna per «ferie riflessive» all’insegna delle parole col contagocce. Ma basta fare un rapido giro tra i forum del «popolo del sssss...» (da non confondersi con quello dei dormiglioni del zzzzz...) per capire che le orecchie non sono sicure neppure in un monastero in cima al cocuzzolo: «Altro che silenzio, mai conosciute persone tanto loquaci come i monaci francescani!!!», testimonia «turistadeluso69», che si è rivolto addirittura al Codacons per essere rimborsato dal tour operator.
In libreria i manuali che esaltano il neopaganesimo della «bocca cucita», stanno ingaggiando un serrato testa a testa con i ricettari della «bocca in cucina» firmati da Benedettona Parodi, Tessona Gelisio, Antonellona Clerici e via tivvùspiattellando. Una perfetta sintesi sarebbe cucinare standosene zitti, ma questa è pura utopia, considerato che - per contratto - i videocuochi col grembiule griffato Rai o Mediaset devono lanciare gridolini isterici a ogni portata.
Intanto al cinema spopola «The Artist», film praticamente muto per apprezzare il quale è fondamentale il silenzio in sala.

Peccato per la coppia davanti che commenta la trama a voce alta, senza mai smettere di mangiare pop corn e succhiare Coca Cola con la cannuccia. Ma se - i maledetti - volevano buttarla in caciara, non era meglio che andassero a vedere «Vacanze di Natele a Cortina»? Ahahah! A tutto volume, possibilmente.

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