
Non stiamo parlando della casa dei sogni ma di quella appena abbordabile. Una manciata di metri quadrati ormai inaccessibili alla maggior parte dei poveri (nel vero senso del termine) contribuenti. Per dire: un operaio che a fine mese riesce a mettersi in tasca 1300 euro può permettersi solo un appartamento di 19 metri quadri, un impiegato con il suo reddito di 1800 euro può fare un mutuo per 25 metri quadrati, che diventano 48 per un quadro e 105 per chi occupa una posizione da dirigente. Con una disarmante consapevolezza: che 19 e 25 metri quadri sono una superficie inferiore a quella necessaria perché una casa abbia l'abitabilità. A scattare l'ultima fotografia, è il secondo rapporto dell'Osservatorio casa Abbordabile (Oca) in collaborazione con il Politecnico di Milano. L'obiettivo decisamente sfuocato sulla metropoli, si è allargato anche al Fuori Milano come cintura di salvataggio per chi è escluso dalla città. Ma anche qui ormai un reddito medio non basta per acquistare una casa di 50 metri quadri nella maggior parte dei comuni della cintura milanese, spingendosi fino a Pavia, Lodi, Abbiategrasso, Magenta, Treviglio e tutta la Brianza. In pratica in tutti quei territori più facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici. Per un lavoratore con retribuzione di circa 1.500 euro lordi al mese i comuni abbordabili sono prevalentemente quelli da cui è più difficile raggiungere Milano con i mezzi pubblici e che quindi hanno tempi di pendolarismo molto elevati. «Affittare casa fuori Milano - spiegano - può sembrare l'unica opzione sostenibile per chi guadagna 1.500 euro lordi al mese, ma i dati mostrano che vivere lontano resta comunque costoso. In affitto la situazione migliora, ma resta critica: l'incidenza di affitto, trasporti e tempo di viaggio non scende mai sotto il 30% del salario netto e nei comuni più accessibili al trasporto pubblico si avvicina al 60%». Se infatti tra il 2021 e il 2022 c'è stato un auento dei redditi a Milano, l'incremento (che per operai e impiegati è del 9 e 10 per cento) viene annullata dall'aumento del costo della vita. Basti pensare che il 55,4% dei contribuenti dichiara un reddito lordo inferiore a 26.000 euro all'anno, il 32,3% inferiore a 15.000 euro all'anno. E l'aumento del costo delle case dal 2015 al 2023 è stato del 58%, gli affitti il 45%. «Milano senza la sua area metropolitana non sarebbe la Milano che è spiega Alessandro Maggioni, presidente di Conozio coooperative Lavoratori - Occorre guardare al mondo che c'è fuori Milano, non come a una disperata scelta per pezzenti, bensì come valida alternativa di buona vita in una giusta casa. Senza un potenziamento radicale della rete di accesso metropolitano al capoluogo, ogni discorso sulla mobilità dolce cade in contraddizione».
E ora con l'aggravante del blocco urbanistico. Anche per i loro cantieri che sono in regola. «I riflessi di questo blocco, un po' ingiustificato laddove non ci sono gli elementi che vengono messi in discussione dalle inchieste, sono chiari e abbiamo anche rifatto i progetti dei nostri stabili per togliere qualsiasi problematica.
I nostri soci, le nostre famiglie, che non subiscono inchieste giudiziarie, aspettano la casa da 5 anni e anche noi ci aspettiamo che arrivino delle risposte dove non ci sono problemi: le autorizzazioni camminino perché altrimenti diventa un problema».
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