Assegno unico, le novità in manovra: chi deve fare domanda e chi no

Chi ha già ricevuto l’assegno unico nel corso del 2022 dovrà soltanto rinnovare l’Isee per riceverlo anche nel corso del 2023

Assegno unico, le novità in manovra: chi deve fare domanda e chi no
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L’Inps ha pubblicato un comunicato nel quale si legge che i beneficiari dell’assegno unico non dovranno presentare una nuova domanda per usufruirne anche durante il 2023. Chi invece non ne ha beneficiato nel corso del 2022 ha tempo fino al 28 febbraio del 2023 per presentare una richiesta.

La sensibilità del governo nei confronti dei nuclei con figli a carico è ormai nota e l’assegno unico è oggetto di revisione nella legge di Bilancio 2023 che mira ad aumentare gli importi riconosciuti ai beneficiari.

L'assegno unico

I dati relativi al periodo marzo-ottobre del 2022 indicano che alle famiglie sono stati distribuiti 10,3 miliardi di euro e che, di questi, 9,8 miliardi sono stati percepiti da famiglie che non ricevono il Reddito di cittadinanza.

I nuclei famigliari percettori sono 5,6 milioni per un totale di 8,9 milioni di figli. L’importo mensile medio è stato di 233 euro per richiedente e 145 per ogni figlio a carico.

Il 47% dei beneficiari ha un reddito annuo inferiore ai 15mila euro, mentre il 20% della platea non ha presentato l’Isee, possibilità che la misura contempla pure creando differenze nell’erogazione del contributo. Chi non presenta l’Isee o ne presenta uno superiore ai 40mila euro percepisce il contributo minimo di 50 euro al mese, mentre a chi presenta un Isee inferiore ai 15mila euro spetta il sostegno massimo, ossia 175 euro mensili per ogni figlio.

La semplificazione dell’Inps

L'Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps) preleva i dati delle richieste direttamente dagli archivi senza obbligare i cittadini a presentare ulteriori richieste. Ai beneficiari spetta il compito di comunicare eventuali variazioni rispetto alla situazione già nota all’Inps, come per esempio la nascita di nuovi figli o il loro raggiungimento della maggiore età, separazioni in corso ma anche soltanto variazioni delle coordinate bancarie.

A carico dei percettori anche la scelta di presentare l’Isee per potere godere dei contributi economicamente più sostanziosi o, in difetto di ciò, a partire dal primo giorno di marzo del 2023 verranno erogati gli assegni minimi.

Le domande possono essere inviate tramite il portale web dell’Inps (al quale si accede mediante Spid, Cie o Cns), tramite il Contact center o facendo ricorso a un patronato.

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