Nadef, arrivano gli aumenti delle pensioni: i calcoli fascia per fascia

Il governo dovrebbe ufficializzare la propria decisione dopo il prossimo Consiglio dei ministri

Nadef, arrivano gli aumenti delle pensioni: i calcoli fascia per fascia
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Già dal mese di novembre è in arrivo per i pensionati una gradita novità: a seguito dell'approvazione del Nadef, infatti, l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha tutte le intenzioni di restituire il prima possibile la quota di inflazione non riconosciuta a inizio anno. Ciò significa, in sostanza, che 3,2 miliardi dei 23,5 di extradeficit saranno utilizzati come copertura di un decreto legge che anticiperà il conguaglio delle pensioni atteso in realtà a gennaio 2024.

L'adeguamento

Lo scorso anno era stato infatti previsto, per il 2023, una rivalutazione degli assegni pensionistici che fosse adeguato all'andamento dell'inflazione: rivalutazione che, tuttavia, era stata calcolata sulla base di un tasso provvisorio del 7,3%. Questo 7,3% quantificato lo scorso mese di novembre doveva fungere da compensazione alla variazione dei prezzi del 2022, ma era poi stato ritoccato verso l'alto dall'Istat a conclusione dei conteggi finali, raggiungendo quota 8,1%.

Secondo le norme vigenti, il rimanente 0,8% deve essere riconosciuto l'anno successivo: la parte di rivalutazione non percepita viene versata in un'unica soluzione, adeguando l'importo della pensione e includendo tutti gli arretrati per le varie quote mensili non godute dal beneficiario. Ciò nonostante, il governo Meloni sembra intezionato ad anticipare i tempi di elargizione del sopra citato conguaglio, un po' come già fatto dal governo Draghi lo scorso anno (allora l'accredito del conguaglio scattò addirittura dal mese di ottobre.

Certamente un modo per concedere un po' di respiro ai pensionati di tutta Italia, in un periodo in cui l'inflazione non solo non accenna a diminuire ma continua a galoppare, tanto da poter ipotizzare una rivalutazione ancora più cospicua per quanto concerne il prossimo anno. È possibile che questa scelta venga ufficializzata già la prossima settimana, quando il Consiglio dei ministri si riunirà anche per parlare di immigrazione e pubblica amministrazione.

Le cifre

Considerando che il massimo del trattamento sarà riconosciuto a chi percepisce un assegno lordo inferiore

a quattro volte il minimo, la somma dovrebbbe variare tra i 50 euro (minimo Inps da 525 euro mensili) e i poco meno di 200 per chi incassa 2.102 euro lordi mensili. Oltre questa quota si procederà per scaglioni:

  • tra 2.101,53 e 2.626,90 euro lordi l'85% del tasso: un incremento dello 0,68% frutterà 17 euro mensili in più per le pensioni da 2500 euro;
  • tra 2.626,91 e 3.152,28 euro lordi il 53% del tasso: l'incremento dello 0,424% frutterà 12,72 euro mensili in più per le pensioni da 3mila euro;
  • tra 3.152,29 e 4.203,04 euro lordi il 47% del tasso: l'incremento dello 0,376% frutterà 13,16 euro mensili in più per le pensioni da 3.500 euro;
  • tra 4.203,05 e 5.253,80 euro lordi il 37% del tasso: l'incremento dello 0,296% frutterà 14,80 euro mensili in più per le pensioni da 5mila euro;
  • oltre i 5.253,81 euro il 32% del tasso: l'incremento dello 0,256% frutterà 15,36 euro mensili in più per le pensioni da 6mila euro.
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