L'Unione Europea corre e decide di penalizzare, prima del tempo, le auto attualmente in circolazione con l'introduzione dello standard Euro 7 entro il 1° luglio 2025, meno di tre anni da adesso, contro la richiesta delle case autobolistiche che avrebbero preferito più tempo per adeguarsi alle norme (almeno il 2026-2027): è questa la proposta formulata nelle scorse ore per limitare l'inquinamento atmosferico.
Cosa cambia per diesel e benzina
Nello specifico, in questo modo saranno maggiormente penalizzati i motori dei mezzi pesanti e i diesel, dal momento che le nuove norme dovranno valutare il particolato derivato dai freni che va ridotto rispetto agli standard attuali. Tutto questo costerà tra i 90 e 150 euro per ogni automobile. Con l'Euro 7 si dovrebbero ridurre del 13% le emissioni di particolato dai tubi di scappamento e fino al 39% in quelli di camion e autobus. Come ricorda Repubblica, se fino ad oggi le emissioni prevedono una soglia fino a 80 mg/km, con la nuova normativa non potranno superare i 60 mg/km: le auto a benzina hanno già questo limite, discorso diverso per i diesel che andranno adeguati.
Le ragioni dell'Ue
Secondo Thierry Breton, commissario europeo all'Industria, dal momento che è difficile abbandonare per sempre i motori nel 2035, bisogna anticipare i tempi. La decisione dell'Ue viene considerata "equilibrata e necessaria per proteggere il clima garantendo che fino al 2035 le auto in circolazioni siano più pulite". Secondo la Commissione Europea, però, i benefici si vedranno sul lungo termine quando le emissioni di CO2 scenderanno mediamente del 35% rispetto all'attuale Euro 6. "E' una riforma che si concentra sul futuro perché è aperta ai cambiamenti tecnologici, come sappiamo, e come ho detto prima, ci stiamo concentrando sui freni e sui pneumatici che diventeranno alcune delle principali forme o fonti di inquinamento atmosferico", ha aggiunto Breton.
Le critiche
L'Associazione dei costruttori europei di automobili (Acea) "nutre serie preoccupazioni riguardo alla proposta della Commissione europea per nuove norme sulle emissioni inquinanti per auto e furgoni (Euro 7) e camion e autobus (Euro 7)", fa sapere l'associazione con una nota dopo la proposta della Commissione sui nuovi standard per ridurre le emissioni su strada. "Con le attuali norme Euro 6/VI, l'Ue dispone degli standard più completi e rigorosi al mondo per le emissioni inquinanti (come NOx e PM)", aggiungono. "L'anno scorso abbiamo avanzato una proposta molto costruttiva per un nuovo Euro 7 che porterebbe una maggiore riduzione delle sostanze inquinanti, migliorando così la qualità dell'aria", ha dichiarato Oliver Zipse, presidente di Acea e amministratore delegato di Bmw.
"Vantaggi limitati"
Secondo Zipse, poi, il vantaggio ambientale che la Commissione crede ci possa essere "è molto limitato, mentre aumenta pesantemente il costo dei veicoli. Si concentra su condizioni di guida estreme che non hanno quasi alcuna rilevanza nella vita reale", sottolinea. I più penalizzati dall'eventuale Euro 7 sarebbero i camion e "trascura completamente il passaggio in rapida accelerazione ai veicoli a emissioni zero".
L'ad di Volvo, Martin Lundstedt, ha spiegato che i produttori di camion "dovranno trasferire sostanziali risorse ingegneristiche e finanziarie dai veicoli elettrici a batteria e a celle a combustibile al motore a combustione interna" che procuerebbe un forte impatto sulla "nostra transizione verso veicoli a emissioni zero" oltre a essere nocivo per "il clima, non fa bene alla salute delle persone e non fa bene al settore".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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