Brutte sorprese per gli automobilisti. Con l’arrivo del nuovo anno aumentano le tariffe autostradali, infatti un articolo contenuto nel decreto Milleproroghe prevede un rialzo dei pedaggi del 2,3%. Un provvedimento che ha destato non poche proteste soprattutto tra le associazioni dei consumatori. Ecco tutti gli aggiornamenti.
L’adeguamento
L’adeguamento in questione è frutto di una decisione da parte del governo che ha l’obiettivo di remunerare le società che in questi anni hanno effettuato lavori specifici nonostante i piani finanziari non fossero stati rinnovati. La scelta dell’esecutivo va analizzata conoscendo il meccanismo delle tariffe dei concessionari. Nel momento in cui il governo concede la gestione di un tratto autostradale a una società, la stessa si occupa anche di tutti i lavori necessari per la manutenzione e l’ammodernamento.
Il Piano Economico finanziario
In questo contesto è bene sottolineare che il Pef, il Piano Economico finanziario, viene discusso ogni cinque anni tra concessionarie, Mef e Mit. Il piano in questione include alcuni adeguamenti, ma è comunque richiesto che la società si rivolga al governo facendo vedere i lavori fatti, per ottenere gli adattamenti tariffari. Accade, però, che i ministeri non riescono a valutare e approvare i Pef presentati dalle aziende del settore e quindi le concessioni sono spesso gestite senza l’ok del Mef e del Mit. Di conseguenza le società non ricevono alcun riconoscimento in merito all’adeguamento.
Il decreto Milleproroghe
Viste le premesse, il decreto Milleproroghe ha cercato di risolvere la situazione. Un esempio è quello che riguarda Astm, un gruppo industriale attivo nella gestione di reti autostradali in concessione, nella progettazione e realizzazione di grandi opere infrastrutturali e nella tecnologia. La realtà dal 2019 al 2023 ha investito più di 3 miliardi di euro senza avere l’approvazione del Pef riguardante quel periodo. In merito alla questione Carmen Leo, partner di LCA Studio Legale, ha affermato: “Sarebbe stato preferibile che il decreto avesse applicato il rincaro per l’adeguamento all’aumentata inflazione, contestualmente alla revisione dell’intero Pef. In tal modo, e semplificando molto, sarebbe stato possibile valutare le proposte di revisione del Pef, che i concessionari presenteranno entro marzo dell’anno prossimo, insieme con gli investimenti e i servizi proposti e i relativi costi da sostenere”.
Gli esperti del settore
Sulla questione gli esperti del settore scommettono sul fatto che il governo per il 2024 concederà a tutte le società un adeguamento del 2,3%.
Questo aspetto potrebbe essere giustificato anche dal fatto di evitare ricorsi. Per società dove, invece, la concessione è scaduta, un esempio è Autostrada dei Fiori, che gestisce la A10 Savona-Ventimiglia, è possibile che il rialzo delle tariffe non venga applicato.
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