RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Con riguardo all’articolo desideriamo precisare che la cartella di pagamento citata fa riferimento alle imposte dovute sul trattamento di fine rapporto erogato dal datore di lavoro alla moglie e ai tre figli del contribuente, deceduto nel 2017.
Il datore di lavoro del defunto ha comunicato all’Agenzia le quote di trattamento di fine rapporto erogate a ciascuno dei suoi quattro eredi e, come previsto dalla legge, sono stati emessi quattro avvisi di liquidazione delle relative imposte, inviati alla madre dei bambini sia in qualità di erede che di tutore dei minori.
Successivamente sono state emesse le relative cartelle di pagamento, tutte indirizzate alla signora e notificate da Agenzia delle entrate-Riscossione in data 7 luglio 2022.
L’Agenzia è a disposizione per fornire supporto e assistenza alla famiglia con un apposito canale di dialogo presso la Direzione regionale del Lazio o via email.
Cordiali saluti
Ufficio Stampa
Agenzia delle Entrate
Non frequenta ancora le scuole elementari, eppure il Fisco gli ha inviato una cartella esattoriale da 449 euro per un mancato pagamento risalente al 2017, quando, fra l'altro, non era nemmeno nato. Succede a Roma, e il protagonista di questa vicenda è il piccolo Alfio Riccardo, che frequenta ancora l'asilo.
Il mancato pagamento contestato
A raccontare questa incredibile storia è stata l'associazione Giustitalia, che ha messo a disposizione i suoi avvocati per aiutare la madre del bambino. Ancora non si capisce che cosa sia accaduto, ma che in tutto questo vi sia un errore è palese. Ad Alfio Riccardo, di appena sei anni, è stata recapitata una cartella esattoriale da 449 euro per un mancato pagamento risalente al 2017. Nello specifico, si parla di un mancato pagamento Irpef di indennità di fine rapporto. Il problema è che nel 2017 il piccolo non era nemmeno nato, essendo venuto al mondo nel 2018.
È abbastanza palese che ci troviamo di fronte a un errore madornale. La famiglia del bambino ha inizialmente pensato a uno scherzo, ma poi si è resa conto che la cartella era fin troppo autentica. Da qui la richiesta di aiuto. La mamma di Alfio Riccardo si è quindi rivolta a Giustitalia, mostrando il documento inviato da Agenzia delle Entrate. Persino agli sportelli del Fisco hanno confermato che era tutto autentico, e l'impiegato che ha esaminato la cartella si è accorto del probabile problema.
Il "18" trovato sul codice fiscale può aver rimandato a 1918 e ricondurre a un 96enne. Il bambino, però, è nato nel 2018. Potrebbe essere stato questo l'errore? Nella cartella, viene notificato il versamento di un tributo relativo a un mancato pagamento Irpef di indennità di fine rapporto. È abbastanza chiaro che Alfio Riccardo non abbia nulla a che fare con questa vicenda, non andando neppure alle scuole elementari. Non proprio il profilo di un evasore fiscale.
La contestazione
Trattandosi di una cartella esattoriale vera e propria, la famiglia del piccolo dovrà per forza presentare ricorso alla Commissione Tributaria provinciale
di Roma al fine di ottenere la cancellazione dell'atto. Triste pensare che, anche in questa circostanza di palese errore, debba essere il contribuente ad agire, inoltrando una formale richiesta di cancellazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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