Il dettaglio dei costi e dei consumi in bolletta elettrica, specie con l'inflazione e la crisi economica attuale, è un aspetto che inizia a essere tenuto sempre più in considerazione dagli utenti, anche con l'obiettivo di riuscire a individuare qualche modo per risparmiare.
Nei fogli di accompagnamento, tuttavia, sono indicate solo poche voci obbligatorie, tra cui, ovviamente, il consumo effettuato nel periodo indicato e la relativa somma da pagare: mancano tuttavia numerosi elementi che risulterebbero determinanti per comprendere i costi effettivi, recuparabili eventualmente solo dal contratto sottoscritto prima dell'attivazione del servizio.
La bolletta
Ad ora, in Italia, convivono due diverse tipologie di offerta: il mercato libero e quello tutelato. Una dicotomia che terminerà dal 1° gennaio 2024, quando ci sarà spazio solo per il mercato libero.
A determinare i costi nel mercato tutelato è Arera, che effettua un aggiornamento trimestrale delle tariffe. Nel mercato libero è invece l'operatore a stabilire i costi, che possono differire da quelli determinati dall'Autorità. Talvolta i distributori di energia aggiungono nel contratto stipulato con l'utente ulteriori elementi, quali, ad esempio, bonus o assistenza gratuita.
Nelle bollette riferibili a entrambe le offerte è possibile rilevare, a parte i costi della materia, anche quelli di trasporto, la gestione del contatore, le imposte e infine gli oneri di sistema. Proprio queste due voci, imposte dallo Stato e obbligatorie, risultano identiche a prescindere dal contratto. Negli ultimi anni, infine, si è aggiunta anche la voce relativa al canone Rai.
Cosa non si legge
Nonostante che a determinare i costi in bolletta siano ben altre voci, esse non sono presenti nei documenti di accompagnamento.
Arera, che come accennato stabilisce i costi del mercato tutelato, mette in rete a disposizione dei propri utenti uno specifico foglio di calcolo con il tariffario aggiornato. Tuttavia mancano i riferimenti a quelle voci nascoste che, in fin dei conti, risultano le più determinanti a formate il peso complessivo delle bollette: costi che, invero, sono rilevabili dalle condizioni contrattuali, ma non vengono mai ripresi e riepilogati al momento dell'invio del bollettino agli utenti. Si parla essenzialmente di componente per il dispacciamento (Pd) e componenti di perequazione (Ppe). Esiste anche una quota fissa annuale per la commercializzazione vendita (Pcv) che viene a sommarsi al costo iniziale della materia prima. Arera ad esempio, che si occupa però solo di mercato tutelato, ha fissato un costo annuale Pcv di 69,88 euro (5,823 euro al mese)
Quando si parla di mercato libero la musica cambia, dato che è l'operatore a stabilire il prezzo, potendo scegliere anche di determinare un costo fisso mensile. Così come per il mercato tutelato, anche in quello libero vengono ad aggiungersi i costi di gestione e distribuzione/commercializzazione, che variano da contratto a contratto.
Disporre dei dati
L'unico modo per avere compiutezza della conoscenza delle voci che compongono la bolletta è quello di richiedere un documento dettagliato. Ogni operatore è obbligato a fornire una bolletta dettagliata ai propri clienti in caso di richiesta e non potrà mai rifiutarsi di farlo.
In genere essa è resa disponibile sul portale online del distributore nell'area riservata: solo grazie a questa conoscenza più particolareggiata delle voci che compongono il documento sarà possibile capire dove effettivamente si può risparmiare e cosa pesi in modo determinante sul costo finale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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