Anche per il 2023 la legge di bilancio ha confermato il bonus prima casa per le persone under 36 che consente, ai giovani che non abbiano ancora compiuto i 36 anni di età e con un Isee non superiore a 40mila euro annui, di accedere ad importanti agevolazioni per l’acquisto della prima casa.
Nel caso delle giovani coppie che siano interessate ad acquistare la casa con questa agevolazione, ci sono delle variabili da valutare con attenzione a partire dal fatto se convenga procedere con la comunione legale dei beni o in separazione. Optare per l’una o l’altra alternativa significa poter accedere, da parte di entrambi i partner della coppia, al bonus.
Ma vediamo meglio di cosa si tratta.
Bonus prima casa: cosa è e come funzione
Come scrive l’Agenzia delle entrate, il bonus è pensato per favorire l’autonomia abitativa dei giovani di età inferiore a 36 anni. Per coloro i quali abbiano i requisiti necessari, i benefici riguardano:
- per le compravendite non soggette a Iva, esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale
- per gli acquisti soggetti a Iva, oltre all’esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale, riconoscimento di un credito d’imposta di ammontare pari all’Iva corrisposta al venditore.
Il credito d’imposta può essere:
- portato in diminuzione dalle imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni dovute sugli atti e denunce presentati dopo la data di acquisizione del credito;
- utilizzato in diminuzione delle imposte sui redditi delle persone fisiche;
- utilizzato in compensazione tramite modello F24;
- esenzione dall’imposta sostitutiva per i finanziamenti erogati per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili a uso abitativo.
Nei fatti il bonus consiste nella garanzia dello Stato che si espone nella misura dell'80% sull’acquisto della prima casa, nell’esenzione dall’imposta di registro e dalle imposte ipotecaria e castale, nella riduzione del 50% sugli onorari notarili e nel credito d'imposta pari all'Iva corrisposta
Bonus e separazione dei beni
Nel caso in cui una giovane coppia stia abbia deciso di comprare una casa e possa accedere al bonus prima casa occorre comprendere se convegna essere in comunione dei beni o in separazione dei beni.
La riposta si trova nell’interpello n.400/2022 dell’Agenzia delle entrate con cui si precisa che “se si usufruisce dell'agevolazione prima casa prima del matrimonio e il coniuge richiede la suddetta agevolazione su un immobile in comunione legale solo per la propria quota non può essere richiesta dall'altro coniuge una nuova agevolazione anche se si permuta l'immobile di esclusiva proprietà”.
Se in una coppia uno dei componenti è interessato ad acquistare la casa con il bonus dedicato, sarebbe più conveniente optare per la separazione dei beni piuttosto che la comunione, perché altrimenti l’altra componente perderebbe il diritto ad accedervi in quanto non si può richiedere l'agevolazione se uno dei coniugi possiede delle quote di un immobile.
Difatti, sempre l’Agenzia ricorda che “nell'atto di acquisto l'acquirente deve dichiarare di non essere titolare, neppure per quote, anche in regime di comunione legale su tutto il
territorio nazionale dei diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà su altra casa di abitazione acquistata dallo stesso soggetto o dal coniuge con le agevolazioni di cui al presente articolo”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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