Confindustria certifica i successi del governo: sale il Pil e l’inflazione cala

La diminuzione del prezzo del gas alimenta la fiducia in Italia. Bene il turismo che vola oltre i valori del 2019

Confindustria certifica i successi del governo: sale il Pil e l’inflazione cala

A sorpresa, vincendo lo scetticismo generale, il primo trimestre 2023 ha registrato una incoraggiante ripresa dell’economia italiana. Il Pil è decisamente ripartito attestandosi su un +0,5% portando la variazione acquisita per l’anno in corso a +0,8%. Ciò si è ottenuto grazie a servizi e industria, che include le costruzioni. Bene l'export, anche se in un contesto internazionale meno favorevole. Il calo del prezzo del gas alimenta la fiducia in Italia, oltre a favorire la riduzione dell'inflazione, che però sarà lenta e continuerà a frenare i consumi.

I dati

I numeri sono stati forniti dal Centro studi di Confindustria e confermano il calo dell'inflazione italiana, che però resta alta (+7,6% annuo a marzo, +11,8% a ottobre). La variazione dei prezzi energetici (+10,8%) è ora più bassa di quella degli alimentari (+12,9%). Infatti, le materie prime con i maggiori rincari sono proprio quelle riguardanti il cibo: a marzo restano al +55% rispetto al 2019, mentre il prezzo del gas è relativamente basso (43 euro/mwh in aprile) e quello del petrolio sale poco (86 dollari al barile). La dinamica dei prezzi al consumo al netto di tali due componenti è elevata (+4,8%), per la trasmissione dei rincari dell'energia anche agli altri beni e servizi.

I consumi

I consumi sono dunque penalizzati dal precedente balzo dei prezzi: nel quarto trimestre 2022 la loro impennata ha eroso il reddito delle famiglie (-3,7% reale) e ne è derivato un calo dei consumi (-1,6%), in particolare alimentari (-5,3%). Continua intanto a crescere l'export italiano, che resta in espansione a inizio 2023 (+0,5% a febbraio; +0,6% acquisito nel primo trimestre). Mentre i tassi restano alti e in salita. Il costo del credito per le imprese italiane, per il Centro studi di Confindustria, è salito a 3,55% a febbraio (da 1,18% a fine 2021) e a marzo la quota di imprese industriali che ottiene credito solo a condizioni più onerose è al 44,3% (da 7,3%).

Il turismo

Bene il turismo in Italia, che è molto sopra i valori del 2019 (a febbraio +8,3% in termini di spesa dei viaggiatori stranieri). Ottime anche le indicazioni sui servizi: a marzo, si legge nell'analisi, il Pmi è balzato, indicando più crescita (55,7 da 51,6) e la fiducia delle imprese in aprile ha proseguito il suo recupero. A livello internazionale, invece, l'Eurozona è in rallentamento: nel primo trimestre la dinamica del Pil è stata deludente (+0,1% da +0,2%). Gli Usa sono meno brillanti: la Fed ha rivisto al ribasso le previsioni sul Pil nel 2023 (da +0,5% a +0,4%) e nel 2024 (da +1,6% a +1,2%); i dati hanno poi mostrato un rallentamento superiore alle attese nel primo trimestre (+0,3%, da +0,6% nel quarto trimestre 2022). Mentre frena la Cina e accelera l'India.

Il Pnrr

Secondo Confindustria è "cruciale l'implementazione del Pnrr, per sostenere gli investimenti, in particolare quelli in tecnologie digitali e per l'efficienza energetica, e per alzare finalmente il potenziale di crescita dell'economia italiana nei prossimi anni". Gli investimenti fissi in Italia sono frenati soprattutto dalla carenza di risorse delle imprese e dai tassi elevati per il credito. "Non ci sono nei bilanci delle imprese italiane risorse facilmente utilizzabili per finanziare nuovi investimenti fissi.

In positivo – ha aggiunto Confindustria – può però agire la crescita attesa per gli investimenti in fabbricati non residenziali e in macchinari e attrezzature legata alla spesa delle risorse previste dal Pnrr e dagli altri fondi europei".

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