Delega fiscale, tutte le novità dopo l’approvazione in parlamento

Tra i punti fondamentali la lotta all’evasione e l’introduzione del sistema a tre aliquote. Per il Mef è fondamentale smaltire i tempi delle liti in ambito tributario

Delega fiscale, tutte le novità dopo l’approvazione in parlamento
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La delega fiscale ha ottenuto l’approvazione da parte del Senato che ha apportato alcune modifiche e correzioni e venerdì 4 agosto 2023 dalla Camera dei Deputati con 184 voti favorevoli e 85 contrari. Tra gli obiettivi fondamentali troviamo lo snellimento burocratico dei contenziosi tributari e la lotta all’evasione.

La parola al Mef

Gli obiettivi della delega fiscale possono essere suddivisi in due filoni principali. A questo proposito il viceministro all’Economia e alle Finanze, Maurizio Leo, ha detto a Il Sole 24 Ore: “La necessità da una parte di allineare il nostro sistema tributario all’entrata in vigore dal prossimo 1° gennaio della global minimum tax, e dall’altra di poter imprimere da subito una forte accelerazione al contenzioso tributario per smaltire e tagliare i tempi delle liti come prevede uno degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Nel caso in cui la Camera dovesse approvare l’ultima revisione della misura lunedì 7 agosto il Mef potrebbe già siglare il decreto.

Il Comitato tecnico per la riforma tributaria

Il dicastero avrà un ruolo fondamentale poiché al suo interno verrà creato e si svilupperà il Comitato tecnico per la riforma tributaria. La commissione in questione dovrà proporre progetti e concretizzarli in piani specifici per i delegati. L’obiettivo è quello di essere in possesso dei decreti iniziali entro i primi giorni di settembre, successivamente verrà richiesto alle Camere di pronunciarsi in merito alle novità introdotte e per il 2024 è prevista l’entrata in vigore.

Sistema a tre aliquote

All’interno dell’agenda fiscale c’è l’obiettivo di inserire i tagli Irpef i quali sono finalizzati a introdurre il sistema a tre aliquote. Le cifre sarebbero il 23% per i redditi fino a 28 mila euro, il 35% per i redditi oltre 28 mila e fino a 50 mila euro e il 43% per i redditi oltre 50 mila euro. Per attuare questo piano serviranno dai tre ai quattro miliardi di euro.

I primi decreti

Come affermato dal viceministro all’Economia Leo, i primi decreti si focalizzeranno sui testi unici e sui principi generali della delega, un esempio è quello sullo statuto del contribuente. Il numero due del Mef ha affermato: “Mentre sui tributi e il taglio delle tasse si interverrà alla luce delle risorse disponibili che saranno evidenti già con la Nadef, per la semplificazione degli adempimenti e per la lotta all’evasione c’è la possibilità di essere pronti con l’inizio del nuovo anno. Il che dimostra come il governo non intenda in alcun modo arretrare nella lotta all’evasione”.

Lotta all’evasione

Un’altra novità è l’implementazione del supporto tecnologico finalizzata alla lotta all’evasione. Per sostenere la misura verranno utilizzati i tantissimi dati a disposizione dell’amministrazione finanziaria che ogni giorno vengono acquisiti grazie a liquidazioni periodiche, scontrini telematici e fatture elettroniche. Inoltre Leo ha parlato degli indici di affidabilità economica sottolineando il fatto che al Senato non siano stati aboliti ma rilanciati per potenziare il sistema premiale. Infine tra poco si concretizzerà la fusione tra Sose e Sogei per procedere con l’analisi e l’elaborazione dei dati per contrastare l’evasione.

In merito alle accuse delle opposizioni su un possibile favoreggiamento all'evasione, Leo ha detto: "Non c’è nessun passo indietro e nessun favore agli evasori ma solo un cambio di rotta che è stata indicata a più riprese dall’Ocse e che si concentra sulla compliance per favorire il confronto e l’adempimento spontaneo dei contribuenti con l’unico obiettivo di ridurre il tax gap".

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