Il legislatore ha introdotto alcune novità relative alle detrazioni per i figli a carico, ed è opportuno che i contribuenti le conoscano al fine di evitare errori.
Tali modifiche hanno un impatto sulla dichiarazione dei redditi 2023, a cominciare dal fatto che il nuovo assegno unico – entrato in vigore proprio a marzo del 2022 – ingloba gran parte delle detrazioni così come venivano intese in passato. Questo aspetto, che spieghiamo meglio sotto, deve essere tenuto presente quando si compila la dichiarazione dei redditi.
Prima di approfondire, occorre ricordare che si parla di detrazioni, ossia importi che vanno sottratti all’Irpef e non di deduzioni, che sono gli importi che si sottraggono al reddito imponibile.
Detrazioni per i figli a carico, ecco cosa c’è di nuovo
L’introduzione del nuovo assegno unico universale, misura pensata per le famiglie con figli minori di 21 anni o disabili, ha rimescolato il concetto canonico di detrazione fiscale.
Quindi, a titolo di chiarezza, a partire dal mese di marzo del 2022 l’assegno unico sostituisce le detrazioni concesse per:
- i figli a carico che non hanno ancora raggiunto i 21 anni di età
- i figli a carico che hanno meno di 3 anni di età
- i figli a carico portatori di handicap
L’assegno unico, oltre ad avere escluso delle specifiche detrazioni, è nato per sostituire queste misure:
- assegno di natalità o bonus bebè (e premio alla nascita)
- assegno per il nucleo familiare (Anf), l’assegno che viene erogato dall’Inps e anticipato dal datore di lavoro ogni mese
- assegno familiare
- fondo di sostegno alla natalità
- assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori
Il bonus asilo nido – è bene ribadirlo – rimane fuori dal raggio di assorbimento operato dall’assegno unico e rimane quindi indipendentemente dalle novità introdotte.
Le detrazioni per i figli maggiorenni
Chi percepisce l’assegno unico può detrarre solo le voci relative ai figli a carico che hanno già compiuto i 21 anni di età e non sono disabili.
Rimangono quindi la detrazione da 950 euro per ogni figlio.
Le detrazioni previste nel Modello 730
Come anticipato, rimane valida la detrazione di 950 euro per ogni figlio, anche per quelli nati al di fuori dal matrimonio a patto che siano stati riconosciuti.
Rimane in vigore anche la norma secondo la quale può essere detratta la parte tra l’importo di 95.000 euro e il reddito complessivo. L’importo di 95.000 euro è da aumentare di 15.000 euro per ogni figlio a cominciare dal secondogenito.
Il calcolo è quindi 950 X (95.000 – reddito complessivo) / 95.000. Per essere considerati fiscalmente a carico, il limite di reddito dei figli è di 2.840,51 euro, importo che aumenta a 4.000 euro per i figli di età superiore ai 24 anni.
Quali detrazioni non sono più previste
Nel modello 730 non si trova più traccia di diverse voci:
- le detrazioni aumentate a 1.220 euro per i figli che hanno meno di tre anni
- gli aumenti di 400 euro per i figli con handicap
- l’aumento di 200 euro per ogni figlio per chi ha più di tre figli a carico
- la detrazione da 1.200 euro per le famiglie numerose.
Queste voci sono state abrogate perché già considerate nell’assegno unico.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.