I big assicurativi allo scatto post Bce con l'incognita dei danni ambientali

Attesi rendimenti generosi. E chi sceglie i fondi abbatte i rischi

I big assicurativi allo scatto post Bce con l'incognita dei danni ambientali
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Nel 2023 il giro d’affari delle compagnie assicurative è stato messo sotto pressione dall’aumento dei rendimenti delle obbligazioni a seguito dei tassi Bce. Dinamica che ha invogliato le famiglie italiane a riscattare le polizze vita tradizionali a favore dei titoli di stato, come dimostra il grande successo del Btp Valore. Secondo gli esperti, tuttavia, i riscatti dovrebbero tendere a normalizzarsi.

Un segnale di miglioramento in questa direzione giunge dall’Ania che segnala nel primo trimestre una raccolta premi della nuova produzione individuale vita di 16,8 miliardi (+9,4% rispetto all’anno prima). L’inversione di tendenza sembra peraltro già riflessa nella performance del settore assicurativo che da gennaio è molto al di sopra rispetto all’andamento generale di Piazza Affari. A questo proposito, sono due le principali compagnie assicurative italiane quotate: Generali e Unipol, che ha appena concluso l’Opa sulla controllata UnipolSai. Secondo i gestori di fondi, il settore assicurativo potrebbe essere il settore più promettente in Europa, assieme a quello tecnologico. Tra i titoli principali, oltre alle due italiane citate, ci sono anche Allianz, Axa, Zurich, Prudential, Legal & General, Swiss Re, Swiss Life, Munich Re.

Per diversificare il rischio, meglio però investire tramite i fondi o gli Etf specializzati sul settore assicurativo europeo come Invesco Stoxx Europe 600 Optimised Insurance o iShares Stoxx Europe 600 Insurance. Per quanto riguarda le prospettive, le stime degli analisti propendono per un guadagno medio annuo del 4-5% a cui aggiungerne altrettanto grazie ai generosi dividendi attesi dalle compagnie assicurative. Un risultato più o meno in linea con quello medio conseguito negli ultimi 5 anni pari al +8,9%, di cui circa la metà frutto dei dividendi.
Occorre però considerare due potenziali insidie. Una in caso di ulteriore rialzo dei tassi per esempio se l’inflazione tornasse a salire in modo inaspettato.

Un’altra, più critica, se proseguisse il trend negativo nel settore danni in particolare per l’aumentata periodicità degli eventi climatici estremi: in entrambi i casi, il settore potrebbe accusare in Borsa perdite fino al 10-15% in breve tempo.

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