La Grecia è al centro di eventi catastrofici che hanno già avuto epiloghi tragici per due persone, causando anche più di 500 feriti. In queste ore è naturale che chi abbia prenotato viaggi verso Rodi, Corfù e altre località greche voglia rivedere la propria posizione. La Cassazione si è già espressa sul diritto inalienabile di rimborsi integrali laddove vengano meno gli scopi di piacere intrinseci in un viaggio, è quindi ragionevole attendersi la piena collaborazione da parte di strutture di ricezione, operatori turistici e vettori aerei e marittimi.
I viaggi in Grecia e la Cassazione
Con la sentenza 16315/2007 la Cassazione ha sancito che il diritto alla restituzione di quanto pagato per l’acquisto di un viaggio o di un pacchetto completo non può essere messo in discussione se il timore per l’incolumità fisica o, più in generale, un’obiettiva situazione di stress privano un viaggio del piacere che questo implica.
Fattispecie questa che si applica alla situazione in Grecia e che trova pieno riscontro con quanto sostenuto dalla Cassazione. Secondo l’organo al vertice del potere giudiziario, chi acquista un viaggio palesa l’intenzione di goderne appieno. Laddove intervengano cause di forza maggiore, quindi motivi in alcun modo riconducibili al cliente, vengono meno i presupposti e quindi il contratto di vendita diventa nullo.
Questo vale per chi ha acquistato un viaggio oppure un soggiorno completo, a prescindere dal fatto che lo abbia pagato anticipatamente – anche solo in parte - oppure non abbia ancora versato denaro.
Come disdire il viaggio in Grecia
Laddove il sito dell’operatore turistico o del vettore preveda una procedura di annullamento è opportuno farne uso. In ogni caso è sempre utile inviare una Pec o una raccomandata A/R laddove i tempi permettano ciò. Si può anche portare la comunicazione di annullamento presso l’agenzia di viaggio scelta, facendosi firmare una ricevuta di avvenuta consegna.
Come detto, gli intermediari, gli operatori e i vettori non possono obiettare né pretendere di risarcire il costo sostenuto in modo parziale. Questo vale anche per chi ha pianificato un viaggio in là nel tempo, magari tra diverse settimane. Secondo la Cassazione, nel caso in cui vengano meno i doverosi presupposti di godimento di un periodo di relax, vengono meno i motivi per cui il viaggio è stato organizzato.
Cosa fare in caso di resistenza
È opportuno riepilogare l’accaduto e scrivere un’ulteriore Pec o raccomandata alla volta dell’operatore turistico o del vettore reticente, trasmettendola in copia anche a un’associazione per la tutela dei consumatori di propria scelta e imponendo al destinatario un termine di 15 giorni per fornire una risposta.
Qualora la risposta non arrivasse o l’operatore non tornasse sui propri passi, è consigliabile rivolgersi direttamente a un’associazione per la tutela dei consumatori che agirà in nome di tutti i clienti insoddisfatti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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