Multa in un luogo dove non si è mai stati? Ecco cosa fare

Può capitare a chiunque di ricevere una multa elevata al proprio veicolo in un luogo dove non si è mai “messo gomma”. I consigli per tutelarsi

Multa in un luogo dove non si è mai stati? Ecco cosa fare

A molti è capitato di ricevere una notifica per un verbale relativo a un’infrazione commessa da un’auto con la stessa targa della propria, ma in una città in cui non si è mai stati, esperienza decisamente spiacevole. Questo problema può derivare da diversi fattori, come un errore di rilevamento, un errore di trascrizione, o addirittura la clonazione della propria targa. Cosa fare in tali situazioni? Vediamo di chiarirlo insieme.

Cause più comuni

Le cause più comuni che possono portare a questo tipo di inconveniente, in genere sono riconducibili a:

un errore nella lettura della targa: a volte, i sistemi di rilevazione delle targhe possono commettere errori, soprattutto in condizioni di scarsa visibilità o se la targa è parzialmente oscurata;

targa clonata: in alcuni casi, potrebbe trattarsi di un veicolo con una targa clonata, modificata cioè ad hoc da qualche malintenzionato per poter trasgredire impunemente il Codice della strada, o, peggio, compiere qualche atto doloso;

errore materiale: anche semplici errori di trascrizione dei dati possono portare all'emissione di multe errate.

Cosa fare

Superato il primo momento di sorpresa/panico/sconforto, è bene intervenire subito, procedendo nel seguente modo:

verificare attentamente il verbale, controllando tutti i dati riportati, in particolare la targa del veicolo, il luogo e la data dell'infrazione. Qualsiasi errore potrebbe essere, infatti, un valido motivo per contestare la multa.

Ricorso in autotutela: presentare un ricorso al comando che ha elevato la multa, chiedendo l’annullamento dell’atto in quanto illegittimo o infondato: in sostanza, si chiede all’ente che ha emanato l’atto di riesaminarlo per l’eventuale revoca o annullamento. Per esperienza, una telefonata al comando in questione, spiegando con calma il problema e chiedendo come procedere, può rendere le cose più semplici e contribuire a creare meno ansie.

I vantaggi del ricorso in autotutela sono diversi, in quanto consente di ottenere l’annullamento della contravvenzione senza dover affrontare le spese legali di un processo, in quanto può essere presentato personalmente dal contribuente, anche senza necessità di un avvocato.

In caso di clonazione della targa: se si sospetta che la multa sia stata elevata a un veicolo con targa clonata, è consigliabile sporgere denuncia presso le autorità competenti. La denuncia, allegata al ricorso, può rafforzare la propria posizione.

Raccogliere le prove: cercare di riunire quante più prove possibili a sostegno della propria tesi. In tal senso, potrebbero essere utili dichiarazioni di testimoni, fatture o altri documenti che attestino la presenza propria, e del veicolo, in un luogo diverso al momento dell'infrazione.

Il ricorso deve essere presentato al comando di Polizia Municipale, Carabinieri o Polizia Stradale che ha emesso la contravvenzione. È necessario inviare anche una copia alla Prefettura, poiché l'organo accertatore può disporre l'archiviazione solo degli atti che non sono ancora stati formalmente notificati, come nel caso di un preavviso di fermo emesso per errore. Inoltre, l'organo che ha effettuato l'accertamento non ha la facoltà di disporre l'archiviazione.

Ricorso al Giudice di Pace: se il ricorso in autotutela non dovesse avere esito positivo, ci si può rivolgere al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica del verbale.

Valutare l'assistenza di un legale: in casi particolarmente complessi, o se la multa comminata è elevata, potrebbe essere preferibile rivolgersi a un avvocato esperto in materia.

A chi presentare il ricorso in autotutela

Il ricorso va proposto nei confronti dello stesso comando di Polizia Municipale, Carabinieri o Polizia Stradale che ha elevato la contravvenzione. La domanda va inviata anche alla Prefettura, dal momento che l’organo accertatore può disporre l’archiviazione dei soli atti che non sono ancora fuoriusciti dalla propria sfera, come in caso di preavviso di fermo compilato per errore. Tra l’altro, l’organo che ha provveduto all’accertamento non può mai disporne l’archiviazione.

All’interno del ricorso occorre dichiarare che si è trattato di un mero errore materiale oppure che c’è in circolazione un veicolo con targa clonata o falsificata. Pertanto, la richiesta sarà quella di archiviare il verbale.

Attenzione: per quanto risolutivo il più delle volte, un ricorso in autotutela non sospende automaticamente né i termini per proporre ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace, né i termini per effettuare il pagamento. In pratica, se non si riceve risposta, dato che il silenzio non equivale all’accoglimento del ricorso, non resta che proporre ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace o effettuare il pagamento.

Quindi, si hanno a disposizione 30 giorni dalla contestazione o dalla notifica del verbale per proporre ricorso al Giudice di Pace; 60 giorni dalla contestazione o dalla notifica per proporre ricorso al Prefetto: in questo caso, come si intuisce, si può attendere l’eventuale risposta al ricorso in autotutela per un periodo maggiore e, nella malaugurata ipotesi di rigetto, è possibile presentare un nuovo ricorso al Giudice di Pace.

È fondamentale rispettare scrupolosamente i termini indicati nel verbale, poiché la scadenza è un elemento essenziale per l'ammissibilità del ricorso.

Multa in Ztl

Come difendersi in caso di multe per divieto di sosta o passaggio in ztl in un Comune dove non si è mai “messo gomma” con la propria auto? Per dimostrare la propria "innocenza", si può chiedere innanzitutto una copia della foto scattata dal dispositivo di rilevamento, da cui verificare se si è trattato di un errore di battitura del verbalizzante o di una clonazione della targa dell'auto. In questo secondo caso, è bene sporgere subito denuncia contro ignoti e poi inviarla alla Polizia, chiedendo l’annullamento della multa. Nel caso di errore materiale, sarà la stessa Polizia a dover rettificare il verbale su segnalazione dell'utente.

Ottenere una copia della foto

Il diritto di accesso alla foto scattata dal dispositivo di rilevazione è un diritto sancito dalla normativa sulla privacy. Si può richiederne una copia presentando una specifica istanza all'ente che ha emesso la multa, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, o con Pec.

Il documento dovrà contenere i dati identificativi del richiedente, quelli relativi al verbale (numero, data, luogo), un'esplicita richiesta di copia della foto, l'indicazione di un indirizzo cui inviare la copia. Il termine per rispondere alla richiesta, solitamente è di 30 giorni. Si tenga presente che non sempre l'ente è tenuto a fornire la foto in alta risoluzione, ma solo un'immagine che consenta di identificare il veicolo.

Costi di un ricorso

I costi legati a un ricorso possono variare a seconda della complessità della vicenda e della fase procedurale. In generale, si dovrà considerare:

marca da bollo: tributo fisso che va apposto sul ricorso, che varia a seconda dell'importo della multa;

spese di notifica: se si decide di far notificare il ricorso a mezzo ufficiale, si dovranno sostenere le relative spese;

compensazione del legale: in caso si decidesse di rivolgersi a un avvocato, bisognerà prevedere sostenere i costi della sua

assistenza.

È importante valutare attentamente i costi del ricorso e confrontarli con l'importo della multa. A volte potrebbe non essere conveniente presentare ricorso, se le spese eccedono l'importo da pagare.

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