Nuova pressione sui mutui: ecco cosa fare

Il report di Bankitalia fotografa una situazione del credito che fa riflettere. I tassi salgono in coro, quelli sui mutui corrono. Ecco il quadro

Nuova pressione sui mutui: ecco cosa fare

I bollettini pubblicati dalla Banca d’Italia non lasciano spazio a fraintendimenti. Durante il mese di novembre del 2022 i tassi dei mutui hanno toccato quota 3,55% contro il 3,23% del mese di ottobre.

Torna preponderante una riflessione sul tasso fisso, così come diventa centrale una riflessione su una surroga, ossia il passaggio di un mutuo da una banca a un'altra, alla ricerca di tassi più vantaggiosi. Tassi che sono destinati a crescere, anche in virtù della decisione della Banca centrale europea (Bce) che è intervenuta ancora a dicembre alzando ulteriormente il costo del denaro, operazione questa che spinge verso l'alto il costo del denaro e quindi anche i tassi di interesse.

L’evoluzione dei tassi sui mutui

Prendendo in esame i tre mesi che vanno da settembre a novembre (dati più freschi non sono ancora disponibili) si assiste ad aumenti costanti: i tassi sui mutui erano al 2,65% (settembre) per poi passare al 3,23% (ottobre, valore mai raggiunto negli ultimi 14 anni) per arrivare al 3,55% a novembre. Sono tassi medi comprensivi di tutte le spese (Taeg, Tasso annuale effettivo globale) e, benché a novembre abbiano dato segnali di rallentamento, stanno continuando a lievitare.

Motivo di preoccupazione per chi un mutuo lo ha già acceso e anche per chi si sta accingendo a farlo.

Cosa comporta l'aumento dei tassi

Le rate di un mutuo da 125 mila euro a 25 anni a tasso variabile sono aumentate del 36% nell’ultimo anno, secondo i calcoli fatti da facile.it, passando da 456 euro a 619 euro al mese. Il tasso di interesse è passato dallo 0,67% al 3,33%. Le stime relative all’Euribor a 3 mesi - l’indice relativo ai tassi variabili – parlano di aumenti che potrebbero avvicinarsi all’1,5% e che spingerebbe la medesima rata fino a 718 euro mensili, ovvero 260 euro al mese in più rispetto al mese di novembre del 2021.

I mutui a tasso fisso diventano quindi un passo obbligato a cui, giocoforza, dovrebbe rivolgersi chi sta per accendere un mutuo.

Nel corso del 2023 è poco probabile che i tassi possano scendere, l'inflazione è ancora alta e questo potrebbe portare la Bce a intervenire alzando ancora i tassi, con ricadute anche sui mutui.

Per tirare le somme in modo rapido: i tassi sui mutui stanno crescendo e, benché fare previsioni non è sempre scontato, è poco probabile che frenino la loro corsa durante i prossimi mesi.

Il credito in Italia

I mutui sono soltanto una delle facce della medaglia delle erogazioni da parte delle banche.

Il prestiti concessi alle famiglie hanno raggiunto un tasso del 9,25% (contro l’8,93% di ottobre), i tassi sui prestiti alle società non finanziarie a novembre hanno toccato quota 2,94% (2,54% a ottobre).

Come scritto sopra, non c'è spazio per previsioni al ribasso durante i prossimi mesi.

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