La riforma del sistema fiscale costituisce "un elemento chiave del programma di Governo, volto al rilancio strutturale dell'Italia sul piano economico e sociale", spiega una nota di Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei Ministri. Tra i punti più importanti c'è la nuova Irpef che prevede la revisione dell'intero meccanismo di tassazione per arrivare alla cosiddetta "equità orizzontale": il disegno di legge prevede due differenti ipotesi per le aliquote che da quattro passeranno a tre favorendo il ceto medio come abbiamo visto sul Giornale.
Le due simulazioni
La prima ipotesi comprende l'aliquota Irpef del 23% fino ai redditi da 15mila euro, la seconda del 28% tra 15 e 50mila euro e la terza del 43% per i redditi oltre 50mila euro. I redditi entro i 15mila euro sarebbero tassati di 90 euro in più, i 20mila avrebbero 150 euro in più di tasse mentre i 35mila avrebbero una tassazione inferiore di 100 euro e i 50mila addirittura 1.100 euro in meno. Come detto, infatti, la riforma andrebbe incontro soprattutto ai ceti medi.
La seconda simulazione sulle tre aliquote, invece, prevede il 23% tra 0 e 28mila euro, il 33% tra 28 e 50mila euro e il 43% oltre quell'ultima soglia. Rispetto al sistema attuale, però, il risparmio sarebbe per tutti: i redditi entro 15mila euro avrebbero un guadagno di 60 euro, i 20mila 100 euro in meno di tasse, i 35mila 400 euro in meno e quelli da 50mila ben 700 euro di tassazione in meno. Le ipotesi, come si può notare, sono queste due: IlSole24Ore spiega che quella più quotata sarebbe la seconda, con l'aliquota del 23% estesa fino ai redditi lordi da 28mila euro l'anno mentre la parte rimanente sarebbe uguale per tutti.
Quali sono i costi
Se andasse in porto questa ipotesi, i costi per il Fisco sarebbero ridotti e non superiori ai 3-4 miliardi: come detto, si andrebbe incontro ai redditi compresi tra 15 e 28mila euro ma con un effetto anche sulle fasce più alte che risentirebbero della nuova aliquota. In generale, dai 28mila euro in su ci sarebbe eguaglianza per tutti con 260 euro in meno con le stesse detrazioni anche se lo sconto sarebbe minore man mano che il reddito cresce.
Come spesso accade in questi casi, i redditi più bassi vedranno un'imposta azzerata in base ai guadagni effettivi ma la novità più importante, per loro, riguarda la No Tax Area per dipendenti e pensionati a 8.
500 euro per "l'equità orizzontale" di cui abbiamo parlato prima che si traduce in un risparmio di 500 euro per i pensionati. Le riforme, secondo quanto annunciato dal viceministro all'Economia, Maurizio Leo, saranno effettive dal 2024.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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