Il Governo ha accolto la richiesta di rinviare il secondo acconto delle imposte, permettendo agli autonomi di rateizzare l’importo. Grazie agli emendamenti presentati dalla Lega, che hanno esteso la misura già introdotta nel 2023, le partite Iva con un volume d'affari inferiore a 170mila euro potranno dilazionare il pagamento delle imposte (Irpef, Ires, Irap) in cinque rate, l'ultima delle quali con scadenza a maggio 2024.
La platea di beneficiari nel 2023
Nel corso del 2023, oltre 276mila titolari di partita Iva hanno optato per il pagamento degli acconti a rate, una decisione che ha coinvolto un ampio ventaglio di contribuenti. Di questi, 83.233 erano soggetti Irpef, mentre 193.044 erano suddivisi tra i regimi dei minimi e dei forfettari. L'adesione a questa modalità di pagamento ha avuto un impatto significativo sulle dinamiche fiscali, comportando uno spostamento di liquidità che ha raggiunto circa 600 milioni di euro. Questa scelta, che ha visto una partecipazione massiccia da parte di professionisti, artigiani, piccoli imprenditori e autonomi, ha consentito loro di dilazionare gli importi dovuti, alleggerendo così la pressione fiscale immediata e distribuendo gli oneri su base mensile.
Semplificazione a 360 gradi
Alberto Gusmeroli, presidente della commissione Attività produttive della Camera e considerato il "padre" della misura, si è dichiarato soddisfatto e ha spiegato che la proroga del pagamento del secondo acconto, con la possibilità di rateizzarlo da gennaio a maggio 2025, muove nella direzione di una semplificazione a 360 gradi. Ha inoltre aggiunto che non sarà necessario ricorrere a un prestito per saldare l’acconto, né saranno previste sanzioni per chi non riuscirà a pagare. Gusmeroli ha sottolineato che, per la seconda volta in 50 anni, le tasse non saranno pagate in anticipo, ma a fine anno, dopo aver effettivamente percepito il reddito. Ha poi evidenziato come questa misura aiuterà migliaia di Pmi, artigiani, commercianti e liberi professionisti.
Gli emendamenti della Lega
La Lega ha presentato tre emendamenti, due sul decreto fiscale e uno sulla manovra, per ripristinare una misura introdotta l’anno scorso. Le richieste sono state accolte positivamente.
Tra le proposte, una prevede la dilazione dei pagamenti anche per i contributi previdenziali, finora esclusi, e un'altra estende i benefici a tutte le persone fisiche, società di persone, di capitale e associazioni soggette agli Indicatori sintetici di affidabilità fiscale (Isa), con rateizzazione fino al 16 giugno. L’obiettivo di Gusmeroli è rendere strutturale il pagamento a rate dell’acconto di novembre e includere anche dipendenti, pensionati e contributi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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