Pensione: arriva il riscatto dei contributi non versati. Ecco come funziona

Tutte le spiegazioni sono contenute nella circolare 48 dell’Inps

Pensione: arriva il riscatto dei contributi non versati. Ecco come funziona
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Per i periodi di contribuzione obbligatoria non versati all’Inps ai fini della pensione, il lavoratore può richiederne la sostituzione attraverso una rendita vitalizia. È questa la novità spiegata dall’Inps con la circolare n. 48 del 24/02/2025, introdotta dal cosiddetto “collegato Lavoro” e prevede la possibilità di sanare un'omissione contributiva tramite il riscatto dei periodi per i quali è intervenuta la prescrizione.

La misura consente di recuperare i contributi che altrimenti sarebbero andati perduti così da tutelare i lavoratori che si trovano in una situazione di mancato versamento contributivo da parte dei datori di lavoro.

Come cita la circolare: “A decorrere dall’entrata in vigore della legge n. 203 del 2024 (12 gennaio 2025), si introduce, pertanto, un nuovo diritto, spettante esclusivamente al lavoratore e ai propri superstiti, di chiedere la costituzione della rendita vitalizia, con onere interamente a proprio carico, per i contributi omessi dai datori di lavoro e prescritti”.

La rendita pertanto permette di colmare il vuoto contributivo che può influire negativamente sulla pensione futura del lavoratore o far recuperare quanto mancante al lavoratore già in quiescenza.

Nei fatti i lavoratori che abbiano dei vuoti contributive dovuto al mancato versamento del proprio datore di lavoro, o anche i lavoratori “in nero” che non abbiano una posizione contributiva Inps aperta, potranno procedere con la costituzione di una “rendita” vitalizia.

Questa forma di riscatto, potrà essere richiesto:

  • dal datore di lavoro, pagando l’importo dovuto ed erroneamente non versato al lavoratore ma occorre ricordarsi che questa possibilità è data entro i termini di prescrizione previsti che sono di dieci anni.
  • direttamente dal lavoratore in sostituzione del datore anche oltre i termini di prescrizione citati nel precedente punto e, inoltre, è possibile richiedere la rendita anche da parte dei pensionati per i periodi di contribuzione obbligatoria non presente nel proprio cumulo pensionistico.

Si tratta di una grande opportunità per i lavoratori che non avrebbero modo di beneficiare dei versamenti contributivi durante il loro periodo di attività.

I periodi di omessa contribuzione ai fini dell pensione possono essere riscattati per intero o parzialmente ma è essenziale che, chi faccia richiesta fornisca documenti comprovanti l'effettiva esistenza e durata del rapporto di lavoro, della qualifica del lavoratore e delle retribuzioni percepite.

Il costo complessivo dipenderà dal sistema di calcolo dei contributi a cui il lavoratore appartiene temporalmente.

L’onere viene calcolato secondo il sistema retributivo o contributivo a seconda del periodo di riscatto e della sua collocazione temporale. Questo aspetto è fondamentale per determinare l’importo finale che dovrà essere versato al fine di regolarizzare la posizione contributiva.

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