Un aumento ingiustificato dei beni di consumo ha spinto le autorità a prendere provvedimenti ed effettuare controlli mirati: solo pochi giorni fa, ad esempio, si è parlato della crescita vertiginosa del costo della pasta, e della decisione del Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) di convocare una Commissione di allerta rapida.
Aumenti inspiegabili
Come si spiega, infatti, il caro pasta con il prezzo del grano duro che scende? Il timore è che qualcuno stia facendo speculazione, ed è per tale ragione che scatteranno presto i controlli della Guardia di finanza.
Per la giornata del prossimo giovedì 11 maggio è prevista la Commissione di allerta rapida convocata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che ha dato mandato al Garante per la sorveglianza dei prezzi Benedetto Mineo.
Subito dopo dovrebbero partire gli uomini delle fiamme gialle, che avranno il compito di effettuare delle verifiche sul territorio. Nel frattempo si procede con il monitoraggio dei prezzi. Lo scopo, ovviamente, è quello di tutelare i consumatori.
Il governo intende capire per quale ragione nel mese di marzo la pasta è arrivata a costare ben il 17,5% in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Non ci sono ragioni che possano motivare il rincaro, dato che il prezzo del grano è sceso. Anche i prezzi dell'energia, indispensabile per la lavorazione aziendale, non sono più quelli di alcuni mesi fa. La situazione è tornata sotto i livelli di allarme.
A preoccupare non è solo la pasta. È molto probabile che l'inchiesta sarà ampliata anche ad altri prodotti che hanno riportato aumenti sospetti. Per le operazioni di controllo non verrà schierata solo la Guardia di finanza, che effettuerà verifiche a tappeto, ma anche, almeno sembra, l'Antitrust, al quale si è appellato il Codacons.
"La riunione del comitato servirà a chiarire quale sia stata la dinamica dei prezzi che ha suscitato allarme tra i consumatori anche perché riguarda un bene primario come la pasta, centrale nella nostra alimentazione", ha dichiarato il ministro Urso, come riportato da Il Messaggero.
Le reazioni
Le associazioni dei consumatori, che da un po' stanno denunciando questa situazione, hanno accolto positivamente le azioni del governo, ma si aspettano anche provvedimenti seri. "È importante la convocazione della Commissione di allerta rapida per fare chiarezza, insieme al ministero della sovranità alimentare, sulle dinamiche dei prezzi dal campo alla tavola ed individuare eventuali pratiche sleali e speculazioni nella filiera della pasta sulle quali possa indagare al più presto la Guardia di finanza a garanzia degli agricoltori e dei consumatori", ha dichiarato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti.
Il grano duro, fa sapere Coldiretti, viene pagato qui nel nostro Paese circa 32-36 centesimi al chilo,
un costo che non copre i prezzi di produzione, e che al momento è al di sotto del 30% rispetto a quanto si pagava a marzo del 2022. Il costo della pasta, invece, continua a salire. Siamo arrivati a circa 2,3 euro al chilo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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