Quella della riforma del fisco è materia ancora da consolidare ma il governo si sta muovendo in modo celere, nonostante rimangano nodi da sciogliere. Il Consiglio dei ministri si è concentrato sulla bozza del testo di legge lo scorso 16 marzo.
Il ministero dell’Economia e delle finanze, insieme alla ragioneria dello Stato, sta valutando il modo migliore per attuare la riforma fiscale perché uno dei capisaldi della riforma è quello di non pesare eccessivamente sulle finanze pubbliche. In altre parole, prima di avviare la riforma, sarà necessario avere sufficiente copertura, che può essere raggiunta anche limitando le uscite.
Tagli e minori imposte
L’intenzione è quella di sforbiciare gli incentivi, i bonus, le agevolazioni, i crediti di imposta ma – in senso più generale – anche le voci che possono essere portate in detrazione in fase di dichiarazione dei redditi. Una serie di esborsi o minori entrate che si traducono in 165miliardi di gettito fiscale in meno per l’erario.
Come ricorda l’ufficio studi dell’Associazione artigiani e piccole imprese di Mestre (Cgia) – che in qualche modo ricalca il pensiero del governo Meloni e del ministero dell’Economia e delle finanze, una riforma fiscale degna di tale nome deve raggiungere in tempi brevi tre obiettivi:
- la minore pressione fiscale sui contribuenti
- la semplificazione del rapporto tra contribuenti e fisco
- la riduzione dell’evasione fiscale
Occorre quindi ridurre il carico fiscale per cittadini e imprese, ed è qui che interviene la riduzione delle aliquote delle imposte.
L’Irap, l’Imposta regionale sulle attività produttive, verrà gradualmente ridotta mentre l’Ires (l’Imposta sui redditi delle società) dovrebbe sottostare a una logica per la quale una parte si situerà al di sotto dell’aliquota attuale (24%) che può arrivare al 15% per quelle quote di reddito che gli imprenditori dedicheranno agli investimenti e alla creazione di impiego. Una misura che intende attrarre anche capitali esteri.
La Flat tax estesa a tutti, per il momento almeno, è il principale oggetto di osservazione e per saperne di più servirà tempo.
Il risparmio potenziale con la riforma del fisco
Ragionando in termini di Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) le quattro aliquote attuali saranno ridotte a tre e, secondo i calcoli fatti dalla Fondazione nazionale commercialisti, il risparmio può arrivare a 1.500 euro l’anno, ma non per tutti, perché è un’imposta progressiva che varia a seconda del reddito conseguito.
Analizzando una prima ipotesi di imposizione fiscale, il risparmio più consistente varia dai 100 ai 1.500 euro per le fasce di reddito tra i 35mila e i 50mila euro annui, con perdite fino a 150 euro per i redditi fino a 20mila euro.
Le tre aliquote previste tassano in ragione del 23% i redditi fino a 15.000 euro, al 28% quelli fino a 50.000 euro e al 43% i redditi superiori ai 50mila euro.
Questa ipotesi sarebbe però troppo costosa per le casse pubbliche ed ecco allora che se ne profila una seconda, che cambia aliquote e limiti reddituali: il 23% fino per redditi fino a 28mila euro, il 33% per i redditi fino a 50mila euro e il 43% per redditi eccedenti tale cifra.
Stando così le cose, i redditi fino a 20.000 euro risparmierebbero 100 euro di imposte, quelli fino a 35.000 euro risparmierebbero 400 euro e per i redditi più alti il minore esborso sarebbe di 700 euro.
Queste cifre, che sono provvisorie, vanno contestualizzate in termini percentuali: un risparmio di 100 euro può avere un impatto percentuale su un reddito basso di quanti non ne abbiano 700 euro su un reddito particolarmente elevato. Inoltre occorre attendere le norme sulla detrazione delle spese e sulla no tax area.
La fattibilità della riforma fiscale
Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti si dice certo che, nel prosieguo, l’iter per la riforma fiscale darà i suoi frutti nonostante le difficoltà oggettive.
Dello stesso avviso il presidente della commissione Bilancio della Camera Giuseppe Mangialavori (Forza Italia), secondo il quale il governo sta lavorando per centrare tutti i tre obiettivi utili a sancire il successo della riforma stessa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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