Dato che una buona parte degli ecoincentivi finalizzati all'acquisto di vetture elettriche da parte degli italiani sono rimasti nelle casse dello Stato, il governo Meloni ha in programma nei prossimi giorni di determinare una nuova strategia per dare un'altra destinazione ai fondi residui, pur restando nell'ambito del rinnovo del parco auto nazionale. L'esecutivo dovrebbe deliberare sul prossimo pacchetto di agevolazioni entro la fine del mese di aprile, così da avviare questa nuova fase il prima possibile.
Flop auto elettriche
Stando ai dati riportati dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, ben 127 milioni di euro sono rimasti inutilizzati nel 2022. Lo stesso titolare del dicastero ha confermato i numeri, entrando nei dettagli relativi alla risposta del mercato nazionale del settore automotive. "Per il periodo 2022-2026 abbiamo destinato circa 2 miliardi di euro del fondo automotive per incentivi all'acquisto di veicoli a basse emissioni di CO2", ha confermato in un suo intervento Adolfo Urso. "La risposta del mercato è stata eterogenea: su endotermiche a basse emissioni in breve tempo sono stati utilizzati tutti gli incentivi messi a disposizione, mentre gli incentivi sull'elettrico puro non hanno avuto un buon riscontro", ha precisato il ministro.
Il trend è proseguito fin dai primi giorni del 2023: i 150 milioni di euro destinati alla compravendita di autovetture dotate di motore endotermico con consumo medio di CO2 tra i 61 e i 135 gr/km "sono terminati in poche settimane, mentre dei 425 milioni complessivamente stanziati per le auto elettriche e ibride sono stati utilizzati ad oggi soltanto 33 milioni, meno dell'8%", ha spiegato ancora il titolare del Mimit.
Il piano del governo
Ecco perché l'obiettivo del governo, stando a quanto anticipato del ministro, è diventato quello di provvedere al rinnovo del parco auto circolante sul territorio nazionale, senza fossilizzarsi esclusivamente sull'elettrico, in modo da ridurre il numero di vetture ad alte emissioni il prima possibile. Nel nuovo pacchetto, quindi, si punterà anche a incentivare la rottamazione di Euro 0, Euro 1, Euro 2 ed Euro 3: si parla di circa 11 milioni di auto su un parco circolante complessivo di 40 milioni di vetture. Il ministro parla quindi di una "rimodulazione degli incentivi" aprendo all'acquisto agevolato di veicoli benzina e diesel nella fascia di emissioni 61-135 g/km, con rottamazione da Euro 0 a Euro 3.
Si attende, tuttavia, il confronto con le associazioni di categoria, che invece hanno ben altri obiettivi. Anfia, sigla che riunisce le imprese del settore automobilistico, vorrebbe un'apertura anche alla rottamazione di Euro 4. Non solo.
Le stesse imprese puntano ancora sull'elettrico a tutti i costi, a differenza di quanto trapelato dalle parole del ministro, proponendo addirittura, per arrivare al loro obiettivo, di innalzare la soglia degli incentivi per le elettriche tra i 7 e gli 8mila euro (rispetto agli attuali 5mila), in caso di rottamazione, e dai 3mila senza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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