Rivalutazione ridotta delle pensioni: come funziona e quali sono le novità

La Corte Costituzionale ha chiarito la legittimità della riforma con la sentenza n.19 del 2025

Rivalutazione ridotta delle pensioni: come funziona e quali sono le novità
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La riforma della rivalutazione automatica delle pensioni ha sollevato dubbi sulla sua conformità con i principi costituzionali. Le nuove disposizioni prevedono una riduzione progressiva dell’adeguamento Istat, penalizzando maggiormente le pensioni più alte. Ciò ha suscitato preoccupazioni riguardo alla compatibilità della misura con i principi di adeguatezza, uguaglianza e ragionevolezza sanciti dalla Costituzione. A tale proposito, la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 19 del 2025, ha esaminato la legittimità delle norme in questione, sollevando questioni rilevanti sulla loro coerenza con i principi costituzionali di giustizia sociale e proporzionalità. Ecco tutto ciò che c'è da sapere.

La questione

La questione è stata sollevata dalla Corte dei conti, nelle sezioni giurisdizionali delle Regioni Toscana e Campania, che hanno messo in dubbio la legittimità delle norme in relazione a vari articoli costituzionali, tra cui gli articoli 3, 36 e 38. In particolare, i giudici remittenti hanno sostenuto che tali disposizioni violano i principi di adeguatezza e proporzionalità delle pensioni, intese come una forma di retribuzione differita, e compromettano il principio di ragionevolezza, poiché impongono sacrifici ai pensionati senza una giustificazione economica adeguata.

La decisione della Corte

La Corte ha dichiarato inammissibili le questioni sollevate riguardo all’articolo 69, comma 1, della legge n. 388 del 2000, poiché tale disposizione non è più applicabile a seguito delle modifiche normative intervenute. Per quanto riguarda invece l’articolo 1, comma 309, della legge n. 197 del 2022, la Corte ha rigettato le eccezioni di incostituzionalità. Secondo la Corte, la norma non contrasta con i principi costituzionali invocati, in quanto il legislatore ha operato un giusto bilanciamento tra le necessità di finanza pubblica e la tutela dei diritti previdenziali, tenendo conto delle risorse disponibili e degli obiettivi di politica economica.

Rivalutazione ridotta per le pensioni più alte

La Corte ha precisato che, pur riducendo l’adeguamento per le pensioni più elevate, la norma non implica una sospensione totale dell’indicizzazione, ma un “raffreddamento” progressivo. Tale approccio tiene conto della maggiore capacità delle pensioni più alte di resistere all’inflazione, giustificando la misura come un intervento ragionevole.

In questo modo, la Corte ha ritenuto che la disposizione fosse compatibile con i principi di adeguatezza e proporzionalità, trovando una giustificazione nella necessità di gestire le risorse pubbliche in modo sostenibile.

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