Rottamazione delle cartelle e stop alla patrimoniale, a marzo la Lega scende in piazza

I gazebo del Carroccio promuoveranno le due misure nel secondo weekend del mese. Salvini: "La pace fiscale e la rottamazione delle cartelle esattoriali sono necessarie"

Rottamazione delle cartelle e stop alla patrimoniale, a marzo la Lega scende in piazza
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L’appuntamento è fissato per il secondo week end di marzo. L’8 e il 9 marzo nelle piazze italiane compariranno i gazebo della Lega. Sotto la loro ombra si promuoverà l’introduzione della rottamazione delle cartelle e lo stop alla tanto temuta «europatrimoniale».

Un provvedimento sul quale il segretario del Carroccio, Matteo Salvini preme da tempo. E lo ribadirà oggi nel corso della riunione operativa con i responsabili economici del partito. Il vicepremier e ministro dei Trasporti si dice fiducioso. «La pace fiscale e la rottamazione delle cartelle esattoriali sono necessarie, e sono una vera e propria emergenza nazionale - dice il ministro - e chiunque conosca il mondo del lavoro, sia da lavoratore autonomo che da dipendente, lo sa». Anche sui tempi Salvini si mostra ottimista: «Riusciremo a realizzare il nostro progetto entro la primavera». «Significa - dice il leader leghista - liberare dalle cartelle esattoriali, dall'angoscia, dalla depressione e dal lavoro nero quasi 20 milioni di italiani. A me interessa rottamare questi 160 milioni di cartelle esattoriali». Sulla politica fiscale, al momento, non c’è unità di intenti nella maggioranza. Dopo aver ribadito di ritenere prioritaria la rottamazione delle cartelle il partito di Salvini alza un muro contro l’alternativa proposta da Forza Italia: taglio dell'Irpef per i redditi fino a 60.000 euro, portando l’aliquota dal 35% al 33%. Un provvedimento che restituirebbe - secondo il partito di Tajani - ogni anno fino a 1.440 euro netti ai cittadini.

La Lega, al contrario, liquida questa proposta come una inutile «mancetta». E lo scontro sul fisco finisce per essere anche uno scontro di cifre con il Carroccio che spiega che il taglio dell’Irpef interesserà 1,7 milioni di cittadini per un risparmio mensile medio di soli 36 euro. Insomma «non un reale aiuto al ceto medio», commenta una nota del partito di Salvini. Decisivo, invece, «essere liberi dall’incubo di rate impagabili per rientrare in un piano realistico di pagamenti per mettersi in regola».


Nei giorni scorsi lo stesso leader leghista aveva ricordato che «in Italia ci sono più di 170 milioni di cartelle ma quasi la metà riguarda debiti fino a mille euro e solo l'1,3% cifre superiori a mezzo milione di euro (raramente si tratta di persone fisiche). I dati dell'Agenzia delle Entrate confermano che per inseguire le multe ( si trascurano i grandi evasori».

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