Truffa del call center: ecco cosa fare per non essere ingannati

Il truffato viene informato di un imminente rincaro di 20 euro sulla bolletta Vodafone a causa di “lavori” e gli viene offerta Tim come alternativa

Truffa del call center: ecco cosa fare per non essere ingannati

Quante volte si riceve una telefonata sospetta da un operatore insistente o che invita a rispondere con un semplice “sì”? Le truffe telefoniche sono sempre più frequenti e sofisticate: dal famoso inganno in cui bisogna dare risposta affermativa, ai contratti nascosti dietro false offerte, fino alle chiamate di finti operatori telefonici che cercano di convincere a sottoscrivere nuovi contratti. Ecco alcuni consigli per riconoscere questi inganni.

La truffa

L’Unione Nazionale dei Consumatori ha segnalato sul proprio sito web che molti utenti hanno ricevuto telefonate sospette da operatori di call center che si presentavano come consulenti dell’associazione con lo scopo di spingerli a cambiare fornitore telefonico. Un consumatore ha raccontato: “Mi ha appena chiamato un call center a nome di Tim per informarmi che, o accetto un aumento di 15 euro al mese per un potenziamento della rete digitale, oppure verrei contattato per passare al mercato libero. Mi è sembrato un tentativo di estorcere il consenso, e questi operatori erano particolarmente insistenti: ho richiesto una comunicazione scritta, ma mi è stato risposto che tutto era già stato notificato in bolletta”. In un altro caso, un utente ha riferito di essere stato contattato da qualcuno che si è presentato come un “dipendente del servizio consumatori Italia”, il quale lo informava di un imminente rincaro di 20 euro sulla bolletta Vodafone a causa di “lavori”, offrendogli Tim come alternativa. Successivamente, la persona ha ricevuto ulteriori telefonate da altri numeri, inclusi operatori che dichiaravano di chiamare per conto di Vodafone per aggiornare i suoi dati. In mancanza di altre opzioni, ha accettato di procedere con la pratica ma ora si sta muovendo per annullare tutto, dopo aver verificato che Vodafone non conferma queste informazioni. Queste testimonianze, riportate dal quotidiano La Repubblica, rivelano come i tentativi di truffa sfruttino spesso presunte variazioni tariffarie o lavori di manutenzione come pretesto per costringere i consumatori a prendere decisioni senza il loro pieno consenso o senza aver ricevuto comunicazioni ufficiali adeguate.

Il modus operandi

Il modus operandi prevede due fasi principali. Durante una prima telefonata l’operatore del call center si finge rappresentante della compagnia telefonica o energetica del destinatario. Informa l’utente che la sua tariffa è in scadenza o, più comunemente, che sta pagando un prezzo troppo alto. Questo serve a convincere l’utente che potrebbe risparmiare cambiando tariffa. Spesso, l’utente rimane sorpreso e inizia a considerare la possibilità di cambiare offerta. Per quanto riguarda la seconda chiamata, l’utente viene contattato da un presunto “consulente” dell’Unione nazionale consumatori, che propone un’offerta vantaggiosa di un’altra compagnia. Questa figura assicura che il passaggio non comporterà penali, facendo credere all’utente di avere l’appoggio di un’associazione di tutela dei consumatori. Così la vittima, credendo di ottenere vantaggi e protezione, accetta l’offerta e finisce per sottoscrivere un nuovo contratto in modo ingannevole. Le tempistiche sono strategiche: le due telefonate avvengono a distanza di pochi giorni o persino ore, in modo da impedire all’utente di informarsi e accorgersi della truffa.

Come difendersi

Per proteggersi dalle truffe telefoniche, è importante adottare alcuni accorgimenti essenziali. Rispondere a numeri sconosciuti può essere rischioso: qualora non si riconosca un numero, può essere utile verificarlo online attraverso siti specializzati, come Tellows o WhoCallsMe, per capire se è già stato segnalato come truffa. Evitare di fornire informazioni personali o bancarie è fondamentale. Nessun ente serio, come banche o compagnie telefoniche, richiederà mai dati sensibili per telefono. Quando tali informazioni vengono richieste, è quasi sicuramente un tentativo di truffa. Un altro aspetto da tenere a mente è evitare di rispondere con espressioni come “sì” o “confermo”. Alcuni truffatori potrebbero registrare la voce per utilizzarla in seguito, magari per autorizzare transazioni o attivare contratti senza il consenso reale della persona. In questi casi, è preferibile rispondere con frasi del tipo “Chi sta chiamando?” o “Qual è il motivo della chiamata?”. Dopo aver identificato un numero sospetto, è consigliabile bloccarlo. Molti telefoni consentono di farlo direttamente dalle impostazioni, e alcuni dispongono di funzioni specifiche per filtrare le chiamate spam. Inoltre, è bene ricordare che l’identificativo del chiamante non è sempre attendibile. Alcuni truffatori usano il “caller ID spoofing” per far apparire un numero conosciuto, come quello della banca. Anche se il numero sembra familiare, una richiesta insolita dovrebbe mettere in allarme. Infine, è prudente fare domande specifiche e verificare le informazioni che vengono fornite.

Chiedere dettagli che solo un incaricato legittimo potrebbe conoscere permette spesso di smascherare l’inganno. Bisogna prestare particolare attenzione se dall’altra parte viene esercitata pressione o vengono minacciate conseguenze: si tratta di una tecnica usata spesso per mettere fretta e limitare la capacità di ragionare.

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