Col Diavolo, la serata di festa ha fatto piangere

Col Diavolo, la serata di festa ha fatto piangere

Ormai si guarda avanti: si pensava in una tribuna vip diversa, più spumeggiante, più brillante del solito, visto che arrivava la «dane’ society» meneghina. Invece niente «society», solo Galliani abbastanza nascosto dietro il bavero di Braida. E poi un gran Milan e quei lacrimogeni che hanno rovinato tutto, ma davvero tutto. Ora sappiamo che i «children» di Marassi non verranno più, abbiamo ascoltato Nocerino (uno dei nostri ex) che ha detto: «Io mio figlio non lo porterò mai allo stadio». Complimenti a quei brutti ceffi che hanno rovinato una serata di vero, grande e suggestivo tifo. Ma perché, ci chiediamo, il «popolo sano» dei rossoblù non mette al bando quei teppisti, non li allontana, perché sappiamo benissimo che sono conosciuti. E poi, possibile non vi sia mai una punizione esemplare, mai e poi mai? Strano campionato e strana stagione questa a Genova, se pensiamo che dopo il grande Milan, arriva la... Juve! Ma attenzione la Juve Stabia. Capito? E ci sarà da combattere. Col Milan, Preziosi, ha evidenziato di avere davvero il Diavolo... per capello! E venerdì sera Garrone (se verrà) speriamo non veda i sorci verdi con una Juve che davvero non è poi tanto male. L’altra sera a dare una sguardo ai «giovani» (del Milan) c’era anche Michele Sbravati, il responsabile del settore giovanile rossoblù. Colui che sforna ogni anno talenti notevoli che però mai si fermano a Genova. Tanto per cambiare ha dato uno sguardo al... suo Boateng, uno di quelli che Gasperini non gradiva molto.

E poi ha dato anche uno sguardo a quel certo El Shaarawy, anche lui cresciuto da Sbravati, filato via a Padova e andato a Milano senza nemmeno sfiorare la Lanterna... Uno sguardo languido e... sofferente quello di Michele Sbravati... Ahimeé!

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