Reggio Emilia - Celebrato a Reggio Emilia il
213/o anniversario del Tricolorè simbolo -ha detto Napolitano-
dell’unità e indivisibilità della Repubblicà
.
Il capo dello Stato ha espresso tra l’altro apprezzamento per il
ricco e articolato calendario di iniziative promosse per
celebrare il 213/o anniversario del primo Tricolore. ’È
importante che evento centrale della manifestazione sia la
consegna da parte del Presidente del Senato della bandiera
nazionale ed europea, insieme al testo della nostra Carta
fondamentale, ai rappresentanti di tre istituti scolastici.
Questo momento di educazione civile trasmette alle giovani
generazioni il senso storico e il significato del Tricolore,
simbolo dell’unità e indivisibilità della Repubblica e dei
valori di democrazia e di solidarietà solennemente sanciti
dalla nostra Costituzione repubblicana.
Schifani "Quando sentite parlare di modifiche della Costituzione, non pensiate
che la Costituzione sia obsoleta e sia da archiviare. Si parla di una modifica della parte
della Carta costituzione relativa ad un aspetto: quello della modernizzazione del Paese.
Si vuole fare in modo di rendere il funzionamento del Paese più adeguato alle esigenze
dei tempi": lo ha detto il presidente del Senato Renato Schifani parlando agli studenti di
Reggio Emilia in occasione della festa per il 213° anniversario del Tricolore.
Serve legislazione più veloce Il presidente del Senato, intervenendo a braccio nella Sala del Tricolore, ha voluto cogliere l’occasione per invitare i giovani a non farsi fuorviare dal dibattito in corso ma a considerarlo nei suoi aspetti corretti. La riforma necessaria - ha spiegato Schifani - riguarda la necessità di "una legislazione più veloce, più celere, un premier eletto direttamente dai cittadini, una riduzione sostanziale del numero dei parlamentari" che in Italia è il più alto d’Europa se rapportato al numero degli abitanti. "Allora dobbiamo anche fare in modo di essere modello di esempio di riduzione dei costi della politica, perchè tranti parlamentari costano".
La Costituzione va modernizzata "La prima parte della Costituzione, per quanto mi riguarda e credo per quanto riguarda la stragrande maggioranza del Paese, è ancora attuale, contiene dei diritti inviolabili. Ve lo volevo dire - ha aggiunto rivolto agli studenti - per evitare che in buona fede voi possiate cadere nell’errore di interpretare questo dibattito - che ormai tocca il Paese da anni e che mi auguro in quest’anno possa vedere grande solidarietà, coesione e condivisione di tutte le forze politiche per modificare la seconda parte della Costituzione - per fare una valutazione complessiva che la Costituzione non è adeguata ai tempi. No! La Costituzione c’è, la Costituzione va difesa, va soltanto modernizzata, va soltanto resa più adeguata alle esigenze dei tempi".
Beppe Grillo in piazza Ad accogliere e a contestare il presidente del Senato c’è il Movimento 5 Stelle con il suo leader Beppe Grillo. Il comico genovese, arrivato nella città emiliana di prima mattina, ha chiesto un incontro pubblico con la seconda carica dello Stato, da mandare in diretta tramite webcam. Ma Schifani, pur disposto ad un incontro privato, rifiuta questa modalità. I grillini si sono presentati in Piazza Prampolini sventolando la Costituzione italiana, per domandare a Schifani "che fine hanno fatto le firme di parlamento Pulito?" quelle del "primo V-day del 2007". "Schifani voleva incontrarmi personalmente - spiega Beppe Grillo -, ma io non ho voluto un incontro privato perché non ha senso... io non sono nessuno, io rappresento 350.000 persone: se lo vuole fare questo incontro lo facciamo con una diretta web, sul web, perché risponde lui alle 350.000 persone che hanno firmato".
La replica di Schifani A Grillo risponde direttamente il presidente del Senato: "Avevo dato la disponibilità a Grillo, lui voleva un incontro con la webcam, ma è una modalità che io non ho condiviso". "Io - continua Schifani - ribadisco la mia disponibilità ad incontrare i primi firmatari dei disegni di legge di iniziativa popolare. Per quanto riguarda la legge proposta da Grillo scriverò al presidente della Commissione Affari istituzionali per sollecitare l’iter di questo disegno di legge, che è già all’ordine del giorno della Commissione. Il presidente del Senato non può portare in aula un ddl se la Commissione non ha completato il proprio iter.
Avrei spiegato a Grillo che i ddl ad iniziativa popolare, non avendo una matrice politica, possono correre il rischio in parlamento di non essere spinti dai gruppi parlamentari. Ma il dovere della politica è fare in modo che il parlamento, in un modo o in un altro, si esprima".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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