Ellen Page: "Dopo il coming out mi offrono più film"

L'attrice a Roma per "Freeheld": "È la mia battaglia per i gay"

Ellen Page al photocall del film Freeheld a Roma
Ellen Page al photocall del film Freeheld a Roma

In pieno dibattito sulle unioni civili, al terzo giorno di Festival irrompe Freeheld (dal 5 novembre) di Peter Sollett. Insieme a Julianne Moore, Ellen Page è protagonista di una storia d'amore tra due donne, la detective Laurel (Moore) e la meccanica Stacie (Page), in lotta per i diritti gay. Vicenda ispirata a una storia realmente accaduta. «Questo film è la mia battaglia personale per sostenere l'uguaglianza degli omosessuali», dice la canadese Ellen, star di Juno , che da quando ha fatto coming out non si nasconde più.

Che cosa l'ha convinta a interpretare il film?

«Di fronte alla tragedia di Stacie e Laurel, che deve morire di cancro, ma prima vuol essere certa che la sua pensione vada alla compagna, mi sono commossa. È ora di smetterla di soffrire e dichiararsi. Interpretare la parte di Stacie mi ha convinto a dichiararmi».

Prima ha dovuto mentire?

«Non molto: i miei genitori mi hanno sostenuto, come i miei amici. Ma certo ho nascosto una parte di me. Alla fine, mi sentivo triste. E ho deciso di essere me stessa».

Come ha affrontato la parte?

«Mettendoci dentro la mia esperienza personale e pensando che Freeheld poteva aprire il dibattito anche in Italia. Prima o poi, la gente capirà».

Come funziona, negli Usa, la reversibilità della pensione per le coppie gay?

«Soltanto 31 Stati riconoscono i benefit. Nel New Jersey, dove si ambienta il film, i funzionari della Contea di Ocean, detti freeholders (proprietari), non ci sentono».

In una scuola cattolica di New York, dov'era proiettato Freeheld , di recente ci sono state polemiche per le scene di amore lesbico. Che ne pensa?

«Mi rende triste il fatto che la religione giustifichi la bigotteria. Sulla mia pagina Twitter invio il mio supporto agli studenti LGBT, affinché la scuola li accetti».

Come si è trovata a recitare con il premio Oscar Julianne Moore?

«All'inizio ero intimidita dalla sua leggenda, ma poi ho trovato complicità con lei, una donna molto sensibile e un'attrice straordinaria».

La sua carriera ha subito

un'inversione da quando si è dichiarata?

«In realtà, visto che sono gay e mi piacciono i ruoli corrispondenti alla mia natura, mi offrono molti film nei quali devo interpretare una omosessuale: ora ne ho due in lavorazione».

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